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Marco Giusti per Dagospia
Cannes 2017
Ci risiamo. E’ andata così anche quest’anno. Neanche un film italiano in concorso al Festival di Cannes numero 70. Ci rifacciamo a “Un certain regard” con i film di Sergio Castellitto, Lucky, e della quasi inedita Annarita Zambrano, After the War, con Barbara Boboulova e Giuseppe Battiston.
Nella rosa dei film in concorso troviamo Michael Haneke con Happy End, altro film si presume allegrissimo con Isabelle Huppert e Jean Louis Trintignant, l’interessante Good Time dei fratelli Safdie con Robert Pattinson come rapinatore e Jennifer Jason Leigh, l’attesissimo You Were Never Really Here di Lynne Ramsay con Joaquin Phoenix, la giapponese Naomi Kawase con Radiance, l’ucraino Sergei Loznitsa, quello di Austerlitz, con A Gentle Creature, storia dostoyeschiana di una donna che cerca il marito in carcere, il potente greco Yorgos Lanthinos, quello di The Lobster, con The Killing of a Sacred Deer, Todd Haynes con Wonderstruck, addirittura Sofia Coppola, dopo Marie Antoinette e Bling Ring, che si ripresenta con The Beguiled, più o meno un remake in salsa femminista del capolavoro di Don Siegel con Clint Eastwood La notte brava del soldata Jonathan, qui con Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fannning attorno al povero Colin Ferrel soldato ferito durante la guerra di Secessione.
annarita zambrano, after the war
E ancora i sempre presenti François Ozon con L’amant double, la versione comedy di Jean-Luc Godard e della Nouvelle Vague firmata da Michel Hazanavicious, Le redoutable, con Louis Garrel, Jacques Doillon con Rodin, dove Vincent Lindon fa il celebre scultore. Tra i quattro film francesi anche l’opener Les fantômes d'Ismael di Arnauld Desplechin con le due star Charlotte Gainsbourg e Marion Cotillard.
Ci si attende molto dai coreani Bong Joon-Ho, che si presenta con Okja, primo film prodotto da Netflix in concorso a Cannes, e Hong Sang-Soo con The Day After, ma ha pure un film fuori concorso, Claire’s Camera con Isabelle Huppert, dal russo Andrzey Zvyagintsec con Lawless. Oltre a Netflix, è la prima volta a Cannes anche di Amazon, che ha in concorso The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach.
les fantomes d ismael marion cotillard e charlotte gainsbourg 1 7727 l
E l’arrivo di Netflix e Amazon cambia un po’ la pianta dei padroni del cinema mondiale. Completano il concorso 120 battements par minute di Robin Campel, Jupiter’s Moon di Kornel Mundruzco.
L’Italia brilla ancora una volta, clamorosamente per la sua assenza. Virzì, Taviani, Soldini andranno probabilmente a Venezia. Amen. In “Un certain regard” troviamo ancora Laurence Cantet con L’atelier, Mathieu Amalric con Barbara, il grande Kiyoshi Kurosawa con Before We Vanished, storia di tre alieni che si preparano a un’invasione di massa della terra, Wind River, opera prima dello sceneggiatore Taylor Sheridan.
louis garrel, berenice bejo, micha lescot le redoutable di hazanavicius
Fuori concorso, però, belle sorprese, l’ultimo film di Takashi Miike, Blade of the Immortal, storia di un killer che spera di ottenere l’immortalità col suo millesimo omicidio, il ritorno del regista di Hedwig, John Cameron Mitchell, con How To Talk To Girls at Parties, con Elle Fanning e Nicole Kidman, Visage, Villages di Agnes Varda.
rodin di jacques doillon con vincent lindon
Ben due film coreani a mezzanotte, The Villainess di Jung Byung-Gil e The Merciless di Byun Sung-Hyun. Attesissimi i primi due episodi della nuova serie di Twin Peaks diretti da David Lynch, l’opera prima di Kristen Stewart, Come Swim, un corto sperimentale di Alejandro Inarritu, Carne y Arena.
Mancano all’appello il nuovo film di Jean-Luc Godard, Image et Parole, per non dire di quelli di Carlos Reygadas, Roman Polanski, Olivier Assayas, Christopher Dolan… Per noi, ammettiamolo, è l’ennesima sconfitta che dimostra quanto il nostro cinema stia attraversando un periodo davvero nero.
Inutile prendersela con le commedie che vanno male. Il problema è molto più profondo. E coinvolge tutti, produttori, critici, registi, politici. Non produciamo più cultura, non produciamo più immaginario. E se i giovani scappano all’estero ci sarà un motivo.
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