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Giovanna Grassi per il “Corriere della Sera”
il nuovo film di Clint Eastwood American Sniper 1412485210-cecchino
Anteprima mondiale e standing ovation: l’ultimo film di Clint Eastwood centra il bersaglio, come il cecchino protagonista di American Sniper . La pellicola è stata l’evento a sorpresa dell’American Film Institute Festival in corso sull’Hollywood Boulevard, con una fila che riempiva quattro isolati.
Con l’aria dinoccolata e l’asciutto atteggiamento che lo contraddistingue in ogni sua apparizione, l’84enne Eastwood ha spiegato: «Ho voluto fare un film su un veterano, un uomo che era andato in Iraq per una guerra e per l’orgoglio di essere al servizio del suo Paese. Ringrazio tutti i miei attori, sono stati straordinari, a partire da Bradley Cooper, il cecchino Chris Kyle, e lascio al pubblico il giudizio sul nostro lavoro».
Ha aggiunto: «Chris era una vera e “unica” persona nella sua complessità, nel suo confronto con la guerra durante quattro mandati in Iraq. Divenne il più leggendario cecchino nella storia dei militari americani. Il film è tratto dal bestseller scritto dallo stesso Chris Kyle in servizio nella Navy Seals».
SPECIALE LUGLIO I PERSONAGGI PI RAPPRESENTATIVI DEGLI USA CLINT EASTWOOD
Un’altra pellicola di guerra per Clint, dunque, dopo Lettere da Iwo Jima e Flags of our fathers , che ha subito raccolto i consensi della critica e il pubblico. Standing ovation finale per Eastwood e il suo cast, con un Bradley Cooper trasformista — nel peso, nelle espressioni — e con una Sienna Miller irriconoscibile che interpreta la moglie del militare assistendo al suo disancoramento emotivo dalla famiglia, ai dubbi di quel marito che aveva avuto una educazione e una formazione da fervente cristiano del Texas.
Ovviamente il giorno seguente sul web è iniziata la ridda di ipotesi per la corsa agli Oscar del film, di Clint e del suo protagonista, un Bradley Cooper che nella pellicola disegna anche intimamente ogni contraddizione e lacerazione di quell’uomo che i commilitoni avevano soprannominato «Legend» e al quale vengono attribuite 160 uccisioni.
bradley cooper alla premiere di guardiani della galassia
Costruito con molti flash back, American Sniper disegna i diversi protagonisti, ma anche il peso indiretto che l’attacco alle due Torri dell’11 settembre ha segnato e significato per tanti americani. Il copione scritto da Jason Hall, Scott McEwen e Jim DeFelice fa proprie in primis le parole dell’autobiografia di Kyle: «Ho visto e vissuto l’inferno tra la vita e la morte».
Eastwood ha definito il suo lavoro non un film di guerra, ma sulla guerra. Per Variety «come The Hurt Locker questo è anche un film intimo sui destini degli uomini nel conflitto in Iraq. Con una forte continuità d’azione, Eastwood non perde mai di mira l’analisi di uomini nel fuoco di un conflitto».
Per il Los Angeles Times «affascina e coinvolge nel film la difficoltà per il protagonista di ritornare a una vita normale, con il riserbo sulla sua terribile esperienza e resta emblematica la frase della moglie di Kyle: “Da quando tu sei ritornato anche quando sei qui, in realtà non lo sei”».
Clint non ha mai esternato opinioni politiche al proposito, ma prima di girare il film aveva dichiarato: «Leggendo il libro di Kyle ho pensato che il portarlo sullo schermo avrebbe potuto essere anche una sorta di doloroso riflesso per tutti i veterani di guerra e le loro famiglie. Lascio a voi ogni possibile coinvolgimento, per un uomo e tanti altri uomini che sono stati vicinissimi alla morte».
Nei flash back, nel disegno del futuro cecchino numero uno americano non si celebra la guerra, piuttosto la difficoltà dopo queste esperienze di ritornare a un mondo che non si sente più proprio.
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