DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Azzurra Della Penna per ‘Chi’
Che tette che c’hai!». Prima che si pensi male (di questi tempi, non è il caso), si sappia che il complimento, sincero, arriva da Mara Maionchi ed è rivolto a Mara Venier. Mara&Mara, “giudicesse” d’Italia, le più amate dagli italiani, reciterebbe un vecchio claim: la bionda è la regina di Tú sí que vales, la mora di X factor. «M’avete fatto venì praticamente a Brescia per ’ste foto, li mortacci vostri!», et voilà, Venier. «Sei una diva», le fa eco Maionchi. «E tu un mito», ribatte Venier. «Non esageriamo, c...o». Che tipe toste (e deliziosamente tenere, in qualche tratto), con il chiodo borchiato, due nonne ora per caso, ora orgogliose, senza dubbio rock. «Tornando alle tette...»...
E incorreggibili. «Tre anni fa mi sono operata per un tumore», spiega Maionchi. «Eh, già c...o», sottolinea il momento drammatico Venier. Maionchi ancora: «Così al medico ho detto: giacché ci siamo, fammi una sesta. Al risveglio gli subito chiesto: “E allora?”. E il chirurgo: “Abbiamo ridotto di una taglia”. E io: “Pure? E pensare che volevo finire in gloria!”». Ridono entrambe. «E poi invidio i tuoi tacchi». Maionchi ha stivaletti piatti stampa militare, Venier stiletto di vernice. «La pagherò cara questa mezz’ora sui trampoli, c’ho un ginocchio...», intanto Maionchi mastica una tartina. Venier la imita.
Domanda. A proposito voi due, ma la dieta?
Maionchi. «Si vede che parlo molto di diete, vero?».
Venier. «Io sono espertissima, so tutto, a volte le ho fatte, ma devo dire la verità: da due o tre anni non me ne frega più niente. Quel che ho avuto ho avuto, non devo più piacere a nessuno».
Maionchi. «Mah, le diete... Direi che per me il risultato è molto modesto, forse dovrei fare come l’abate Faria (personaggio de Il conte di Montecristo, ndr), dovrei chiudermi in una grotta per 25 anni. Uscirei cadavere, ma magra».
mara venier mara maionchi e nicola carraro
D. Feltri, sul tema “largo ai giovani”, dice che li aspetta, sì, ma con il fucile. E voi?
V. «Io non li aspetto né con il fucile, né con il bazooka. Come siamo state giovani noi e abbiamo avuto le nostre possibilità... Certo, se i ragazzi oggi occupano spazi importanti devono dimostrare di averne le capacità».
M. «Condivido il “largo ai giovani”, ma devo aggiungere: io ho imparato molto dalle persone con le quali ho lavorato, perché erano tutte più brave di me. Quando ho iniziato, nel 1967, entravo in un campo che non conoscevo: la musica. Poi, pian piano, ho scartato quello che non mi interessava, ma ho continuato ad ascoltare e a cercare di capire. Sì, ho cercato di esserci, di comprendere, non di amare, che non vuol dire niente - io amo molto la musica dei miei tempi, per dire, i Chicago i Led Zeppelin, ci sono nomi enormi che hanno fatto la musica negli Anni 70 e 80 - ma capisco e apprezzo anche Fedez, che è un imprenditore e uno che ha capito il suo tempo. E questo mi piace».
daniela santanche' mara venier nec mara maionchi
D. Da giudici d’esperienza, secondo voi il talento basta?
V. «Il talento serve e si deve avere il treno che passa al momento giusto. In ogni caso, per talento individuale io intendo anche essere capaci di guardare quello che accade intorno a sé, rendersi conto, avere la capacità di confrontarsi con tutto quello che ti gira intorno. Poi ci sono tanti che hanno vite un po’ così e si perdono».
M. «Con i ragazzi vedi subito quelli che hanno talento e soprattutto quelli che lo sfrutteranno: sono curiosi, lavorano, vogliono capire. Perché il talento va unito alla conoscenza, al lavoro, alle prove che devi fare su di te. Io dico sempre: “Devi cavalcare le spalle dei giganti”».
D. E parlando dei vostri ragazzi, dei vostri nipoti?
selfie mara venier alfonso signorini ilary blasi
M. «C’è Nicolò, il mio primo nipote, e arriverà una nipotina fra un po’, che si chiamerà Margherita, credo. Poi c’è Mirtilla, che ha due anni e mezzo, l’ho vista l’altro giorno perché c’era la festa della fatina dei ciucci che veniva a portare via i ciucci e a lasciare i regali. E Mirtilla era felice. Il giorno dopo non credo che sia stata così contenta, ma almeno ha capito che qualche volta anche le fatine ti fregano».
D. Maionchi, lei è tremenda!
V. «È un mito, l’ho detto. Io di nipoti ne ho due: c’è il figlio di Elisabetta, il primo nipote, Giulio, che oggi ha 15 anni: me lo sono goduto di meno, perché lavoravo tanto ed ero una nonna più giovane. Il secondo, Claudietto, è arrivato da poco e ha riunito la famiglia, un bimbo ha questa magnifica capacità, ma, soprattutto mi ha ridato il sorriso. E poi è il bambino più bello del mondo, è l’amore di nonna sua. Che poi i nonni sono fondamentali nella famiglia oggi, guardi la crisi che stiamo vivendo negli ultimi anni, ma non voglio fare politica...».
M. «Io non sono così brava come nonna e non sono così attenta - anche se questo sabato i nipoti vengono a mangiare da me (mostra nello sguardo una certa fierezza, ndr) - ma è vero che l’economia italiana si regge sulle nonne. Sono un motore, sia economico che di sostegno, per i giovani sono fondamentali. E anche se questo non è proprio il mio caso, questo è un Paese fondato sulle nonne...».
D. Guardandovi indietro che cosa avete fatto di voi, che cosa ha fatto Mara Venier di Mara Venier e che cosa ha fatto Mara Maionchi di Mara Maionchi?
V. «Io ho distrutto tante cose che avevo. Poi, però, sono riuscita a recuperarle e ho costruito qualcosa di solido. Intendo i miei figli, i miei nipoti, Nicola. Non penso a quello che ho fatto in tv, quella per me... Per me tutto quello che è tv, ecco, lì è come se ci fosse un’altra persona».
M. «Ma sei quella che è lì e fa quel lavoro».
V. «Mah, io lì sembro forte...».
M. «Ma va là.... (si sorridono, ndr). Io, invece, ho la sensazione, a volte anche un po’ stupida, di averla tenuta sempre lì, Mara Maionchi, mi sembra di essere sempre uguale. Sono cambiate le cose intorno a me, ma io trovo di essere sempre cretina come quando ero giovane, non mi sembra di vedere dei miglioramenti fondamentali, non credo neanche di essere tanto cambiata, ho sempre voglia di fare. A volte, quando torno a casa e sono un po’ stanca, mi sorprendo di essere un po’ stanca. E questo alla mia età. Insomma, mi faccio questa domanda e poi mi sgrido da sola».
D. Quante ore lavorate al giorno?
M. «A seconda: dei periodi tanto, dei periodi molto meno».
V. «Io dalle sei della mattina, quando mi sveglio e comincio a pulire casa, fino a che non finisco, alle undici di sera: sono una perfezionista e mi sento felice e realizzata quando la mia cucina in acciaio è perfetta (cerco i detersivi più innovativi, sa?). Lì mi realizzo molto... Poi c’è l’altro lavoro: la tv, insomma».
M. «Io non sono così, però la casa deve essere dignitosa, dai».
V. «No, no, io perfezionista».
M. «Sei una Vergine?».
V. «Ascendente Vergine».
M. «Sei il peggio del peggio».
D. Ehm, scusate, avete amici veri nel mondo dello spettacolo?
M. «Ma anche Mara, se avessi bisogno la chiamerei, solo che non voglio “rompere”...».
V. «E io ci sarei, sai?»
D. C’è qualcosa della popolarità che vi infastidisce?
M. «Proprio no: abbiamo voluto tutto noi».
V. «Il giorno che non ci chiedono più i selfie, è finita».
D. Sapete cucinare?
V. «Certo».
M. «So cucinare tante cose, i primi, i secondi».
D. E la cassoeula?
V. «Mah, è lunga».
M. «È laboriosa».
V. «Per la cassoeula vi invitiamo in trattoria».
M. «E dividiamo il conto fra noi due».
D. La prima cosa che notate in un uomo?
In coro. «Le mani». (Ridono).
D. E in una donna?
V. «Gli occhi, la Maionchi ha degli occhi pazzeschi, un’intensità, una femminilità negli occhi, a volte è conturbante».
M. «Porca T....».
D. Cartomante o psicoanalista?
M. «Cartomante è più divertente e almeno sbaglia».
D. Che cos’è imperdonabile?
V. «La falsità, detesto le persone che mi mentono».
M. «Mah, mi arrabbio molto ma di solito perdono quasi tutto, capisco la debolezza degli altri».
D. Inferno: in che girone finite?
M. «In quello dei giocatori».
V. «E io dove finisco finisco».
D. Chirurgia estetica sì o no?
V. «Io sono contraria, vedo dei tali mostri in giro, anche persone amiche, sono contraria».
M. «Ma io che volete che faccia a 76 anni? La chirurgia per dimostrarne 70? Ma dai!».
D. Ma le tette?
M. «Quella è un’altra cosa, è una fissa che mi porto dietro dalla preistoria».
V. «Guarda quante ne ho, te ne darei volentieri: non mi va bene una giacca...». (Intanto si provano il chiodo l’una dell’altra).
Maionchi alla fine: «Mara, io ti devo dire una cosa, sono quasi offesa: ma sai che a me non l’ha mai chiesta nessuno? Mai molestata io, che poi in Rai ci andai che avevo tipo 67 anni...». E Venier: «Non sei mai stata molestata? Vabbè, comincio io».
MARA MAIONCHIMARA MAIONCHImara venier alfonso signorinimara venier 7MARA VENIER CON ELISABETTA FERRACINI mara venier sabrina ferilli JERRY CALA E MARA VENIERmara venier 5MARA MAIONCHI
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