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Maria Volpe per il "Corriere della Sera"
Chiusura anticipata per lo show «Me lo dicono tutti» con Pino Insegno: mercoledì sera si è fermato a 2 milioni 613mila spettatori e uno share del 10,67%. E per la rete ammiraglia è davvero poco. Del resto quelle candid camera con personaggi famosi «travestiti» da artigiani, baristi e quant'altro, non erano davvero un'idea geniale.
Così le altre due puntate del format - riadattamento del programma americano «I get that a lot» - previste in palinsesto sono state annullate. Decisione presa, spiegava ieri mattina una nota di viale Mazzini «a seguito degli ascolti ottenuti dal programma, non in linea con gli obiettivi prefissati». Una chiusura anticipata che non ha fatto che peggiorare il clima in viale Mazzini: l'Auditel, a settembre, non è stato dei più felici. Anzi.
Infelice anche Insegno: «Nella passata stagione il programma aveva ottenuto il 19% di share e oggi paga probabilmente anche il particolare momento storico che sta vivendo il paese. Il pubblico ora forse è più orientato a seguire un programma di informazione, di cronaca o su temi sociali come ad esempio "Chi l'ha visto?", condotto dalla brava Federica Sciarelli». E infine conclude: «C'è una fisiologica flessione dei canali generalisti, visti i numerosi canali sul digitale terrestre. Ma forse è arrivato anche il momento di osare di più, sperimentare nuovi progetti».
E il calo di ascolti di Rai1 è stato il tema centrale dell'audizione di Mauro Mazza, ieri durante il Cda Rai. Il direttore di Rai1 si sarebbe difeso sostenendo che i dati sono in linea con le altre reti generaliste e che i programmi di punta tengono. Ma i consiglieri, compresi quelli di maggioranza, avrebbero criticato il direttore di Rai1, sostenendo che i dati sono inequivocabilmente negativi. Addirittura i tre di opposizione hanno chiesto il cambio di direzione.
Una cosa è certa: in viale Mazzini sono tutti preoccupati, il direttore generale Lorenza Lei, in testa, che si è presa qualche settimana per riflettere sul da farsi. Si consola però visto che ieri il Cda avrebbe approvato la delibera per l'aumento dei suoi emolumenti (una parte fissa e un'indennità di funzione che il dg perderà quando lascerà l'incarico. Il totale, comunque inferiore rispetto a quello dell'ex dg, sarebbe passato da 420mila euro a 650mila euro).
In tutto ciò va detto che Mazza non si nasconde dietro un dito: guarda con onestà ai dati, ammette le cose che non vanno, e ribadisce la volontà di portare miglioramenti. Quel che è vero è che, al di là di «Me lo dicono tutti», molti programmi, specie di Rai1, hanno perso appeal. Spiega Giovanna Bianchi Clerici, consigliere (in quota Lega) nel Cda Rai: «Premetto che oggi ci sono tanti canali e gli ascolti che facevano le reti generaliste, 10 anni fa non esistono più.
Detto questo è chiaro che ci sono state scelte sbagliate e abbiamo discusso di questo con il direttore di Rai1. "Me lo dicono tutti" non era certo un programma felice. Poi pensiamo che ci siano conduzioni un po' bolse, vecchie, ci sarebbe bisogno di freschezza. E ci sono trasmissioni che hanno stancato, che sono alla fine di un ciclo.
Infine le fiction: a settembre non è andata benissimo (un esempio: «Il segreto dell'acqua» con Riccardo Scamarcio, ferma a 2.638.000 telespettatori, share del 10.27% di share; ndr) speriamo nei nuovi titoli che arriveranno». In realta c'è molta aspettativa soprattutto sulla nuova direzione intrattenimento affidata a Giancarlo Leone. «Speriamo - conclude la Bianchi Clerici - che l'intrattenimento Rai possa contare su varietà e show un po' più vivaci».
MAURO MAZZA Pino Insegno e Mauro Mazza - Sonia TozziLORENZA LEI RICCARDO SCAMARCIO GIANCARLO LEONE2l43 mauro mazza dan fini
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