IENE? MA SONO GATTINI! - POLLICE VERSO PER GLI EX CATTIVI DI ITALIA1: “ARGENTERO NON HA CONFIDENZA CON LE TELECAMERE E BRIGNANO È LÌ PER CONQUISTARE IL PUBBLICO DEL SUD - “AL TRECENTESIMO SERVIZIO SU TRUFFATORI DA QUATTRO SOLDI VINCE L´IMPRESSIONE DI SVUOTARE L´OCEANO COL SECCHIELLO” - SI SALVA SOLO ENRICO LUCCI, CHE NON C’ENTRA NULLA COL PROGRAMMA…

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Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"

Alle «Iene» mancava solo il monologo di Enrico Brignano per gettare definitivamente la maschera. Lui e Luca Argentero non hanno ancora confidenza con le telecamere, e ci sta, siamo alla prima puntata (Italia 1, mercoledì, ore 21.10). Argentero balla il tango ma non si capisce cosa c'entri con la trasmissione.

Brignano si capisce subito che è lì per ragioni di marketing: conquistare il pubblico del Sud. Ma proprio la presenza, finora incongrua, dei due nuovi presentatori (hanno sostituito Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu reduci da Sanremo) ci aiuta a capire meglio la trasmissione. Spesso ci si interroga se le Iene siano veramente cattive o la loro aggressività sia l'espressione di un efferato moralismo, di un ditino continuamente alzato spesso a spese della verità. Verità?

La verità testuale, l'unica nel cui nome siamo autorizzati a parlare, è che le inchieste delle Iene sono reportage di genere: possono toccare temi drammatici come il racket della camorra sulle pompe funebri a Casoria, possono mettere in crisi il tg di Italia 1 perché non fa mai inchieste come le loro, possono avviare una campagna contro la sabbiatura del jeans e scontrarsi con gli energumeni di Dolce&Gabbana, possono dimostrare che la bonifica della Protezione civile alla Maddalena era una bufala.

Insomma, possono apparire come i paladini della giustizia mondiale e svolgere un ruolo di supplenza nei confronti degli inquirenti, ma il loro è e resta un genere televisivo, con le sue regole, le sue aggressività e le sue civetterie. Tutto questo lo si capisce con chiarezza quando Brignano, il corpo estraneo, inizia il suo monologo, del tutto avulso dal contesto.

Enrico Lucci, invece, merita un discorso a parte. Non c'entra nulla con le Iene, la sua intervista a Piero Marrazzo o il suo tour a Ibiza sono squarci d'intelligenza, piccoli saggi d'antropologia sociale. A quando un'antologia lucciana, svincolata dal duo Argentero-Brignano?

2- L´OCEANO SVUOTATO COL SECCHIELLO DELLE IENE
Antonio Dipollina per "la Repubblica"
- Luca&Paolo se ne sono andati e hanno lasciato soli quelli de Le Iene, fermi a un bivio. La scelta è stata bizzarra: Luca Argentero e Enrico Brignano sono la coppia peggio assortita del secolo e il giochino degli opposti forse col tempo funzionerà, ma poi chissà. Ilary Blasy, la continuità, si ritrova una responsabilità colossale. A Brignano, visto che in fondo è il suo mestiere, viene riservato sul tardi anche lo spazio non breve di un monologo comico.

Slogan: più intrattenimento, meno inchieste. Bene, ma a quel punto le dosi devono davvero cambiare di netto. Come ogni anno, al trecentesimo servizio su truffatori da quattro soldi vince l´impressione di svuotare l´oceano col secchiello. I momenti forti ci sono - da Marrazzo alla riproposizione dell´Arcuri che tanto indignò il Premier - e gli autori sanno sicuramente quali sono, così come noi sappiamo da tempo che a Ibiza c´è lo sballo perenne. A questo punto, meglio provare davvero a inventarsi le Iene del futuro.

 

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