DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Estratto dall'articolo di Giovanna Vitale per ''la Repubblica''
Pensava di aver guadagnato tempo, Fabrizio Salini. Era convinto che, almeno fino alle regionali in Emilia, la pressione sulla Rai si sarebbe allentata. Per svanire subito dopo perché, specie in caso di sconfitta del Pd che gliel’ha giurata, i partiti avrebbero avuto di meglio da fare che occuparsi del suo destino. Segnato dal rifiuto di modificare l’assetto dei telegiornali, ancora a prevalente trazione sovranista. E dalla forzatura sui direttori dei generi, la cui nomina ha spaccato il cda facendolo finire in minoranza.
E invece l’ultimo incidente — il comizietto improvvisato da Salvini nell’anteprima di Porta a Porta — ha scombinato tutti i piani.
dario franceschini e nicola zingaretti alla finestra dell'abbazia di contigliano 5
Al Nazareno sono furibondi. Da settimane chiedono la testa dell’amministratore delegato. E ora sono decisi a ottenerla. Fosse l’ultima cosa che fanno stando al governo. Già lunedì, qualunque sarà l’esito del voto, il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri convocherà Salini in via XX Settembre per comunicare la rottura del patto di fiducia fra l’azionista di controllo e il capo del servizio pubblico. Mettendolo di fronte a un aut aut: o se ne va sua sponte, o si procederà con la revoca.
Sulla quale tuttavia il responsabile dell’Economia resta piuttosto prudente: si tratta infatti di una mossa che, non avendo precedenti, rischia di esporre il fianco a contestazioni e ricorsi. Perciò i parlamentari del Pd stanno studiando una exit strategy. Ossia un emendamento al Milleproroghe, da martedì al voto in commissione Bilancio della Camera, che consenta di azzerare l’intero consiglio di amministrazione Rai. (…)
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