
FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL…
Andrea Scanzi per il “Fatto Quotidiano”
È lecito dire, con rispetto parlando, che dello spritz non se ne può più? Per carità, ognuno può bere quello che vuole. C’è persino gente che trova divertente Siani, quindi tutto è lecito. Lo spritz non è certo il problema maggiore. E magari a qualcuno piace. Sì, ma quelli a cui piace lo sanno che c’è tanto –praticamente tutto – di meglio?
Anzitutto: cos’è lo spritz? La risposta dotta è “un tipico aperitivo originario del Veneto”. La risposta corretta è “la maniera più scaltra con cui i bar smaltiscono le loro scorte di bianco orrendo”. SÌ, Perché lo spritz è una mescolanza tale per cui alla fine il vino viene ampiamente offuscato dal resto degli ingredienti.
Lo spritz – ricorda GialloZafferano – “nasce durante la dominazione austriaca nel lombardo- veneto tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800. Sono infatti i soldati austriaci che hanno diffuso questa bevanda, aggiungendo al vino Veneto, ritenuto da loro troppo forte, del seltz per diluirlo. Il nome spritz deriva dal verbo tedesco “spritzen ” che significa appunto spruzzare”.
Le proporzioni sono 1/3 vino bianco secco, 1/3 Aperol, 1/3 seltz. Più 6 cubetti di ghiaccio e mezza fetta d’arancia. Molti al posto dell’Aperol mettono il Campari e – ancor più –il Prosecco è spesso preferito al vino bianco. E qui, doppiamente, casca l’asino. Anzi lo spritz.
Quale Prosecco? Quasi sempre il peggiore: quello da supermercato, quello da un euro a bottiglia, quello buono e sano come una colica renale. E quale vino bianco? Idem come sopra, tanto il sapore (va be’) verrà dominato da Aperol e seltz.
Ne consegue che, fatti salvi rari e meritevoli casi, lo spritz è un accrocchio modaiolo con cui si suole fare (goffamente) i fighi mentre si beve una mezza schifezza. E per giunta abbastanza cara. Lo spritz ha poi senso se lo si beve a Padova o Treviso, dove è nato e dove lo fanno molto meglio che altrove. Non si capisce invece per quale motivo si debba berlo a Milano, Roma o Catania.
Ci saranno senz’altro gli adepti del genere, che lo reputeranno migliore di qualsiasi alternativa. Buono a sapersi. Rispetto massimo. Però fidatevi: c’è di meglio. Certo, a volte lo spritz costa meno di un bicchiere di bianco, ma sempre troppo se si sa –e spesso non si sa – cosa ci sia dentro.
Lo spritz è il cinepanettone degli aperitivi. E neanche un cinepanettone passabile: uno di quelli con Enzo Salvi e Biagio Izzo, uno dei più scontati. Piccolo consiglio: emancipatevi da questo “sciroppetto” inutilmente e stancamente frizzante. Convertitevi al gusto del (buon) Metodo Classico, buttatevi nel magico mondo dei Gin Tonic. O anche “so - lo” provate il bianco della zona (non della casa). Sarà sempre –sempre –meglio di qualsiasi spritz.
FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL…
FLASH! - LA RAPIDA CARRIERA DELL’AVVENENTE PERLA TORTORA, CARA ALLO SCRITTORE-POETA-CANTANTE,…
DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA…
DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL…
FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN…
FLASH – IL POSSIBILE AVVICINAMENTO TRA FORZA ITALIA E AZIONE DI CARLO CALENDA, PER LE COMUNALI A…