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Maurizio Sarri, il bravissimo allenatore del Napoli, ha un vizietto. E non è quello di leggere molti libri, cosa che lo rende un mezzo alieno nel mondo del calcio, da sempre in rapporti conflittuali con la parola scritta. Il vizietto di Sarri lo rende invece più simile a molti allenatori e calciatori: è quello di prendersela con gli arbitri.
Lo fa dopo le vittorie, ma lo si nota di più quando lo fa dopo una sconfitta, quella cocente col Bologna di Donadoni la seconda in un campionato dove il Napoli farebbe meglio a tenersi alla larga dall’Emilia Romagna (1-2 a Sassuolo, 0-0 a Carpi e 2-3 a Bologna).
Una sconfitta maturata nel primo tempo, quando il Napoli ha incassato due gol dal Bologna.
A fare arrabbiare Sarri è il primo gol dei rossoblù, nel quale c’era un fuorigioco che l’arbitro Mazzoleni non ha visto. Queste le parole dell’allenatore toscano a fine partita:
«Non mi interessa giudicare, però basta con il luogo comune che gli arbitri italiani sono i migliori al mondo. Mi hanno detto che il primo gol era in fuorigioco ma in una situazione di pochi centimetri ci sta che l’occhio umano sbagli. È inutile parlare di un episodio, bisogna valutare tutta la gestione della gara»
2 - SCANDALO SUPERCOPPA. ORA QUALCUNO PAGHI
Stefano Agresti per www.corrieredellosport.it del 12 agosto 2012
Una delle partite più vergognose nella storia recente del nostro calcio va in scena a Pechino, in modo che tutto il mondo possa vedere. Vedere quanto i nostri arbitri sono scarsi, ammalati di protagonismo, inaffidabili. Nella notte cinese, ce n’è per tutti i gusti. E a noi non resta che arrossire. Lo scandalo che rovina la Supercoppa, consegnandola alla Juve, vive di tre momenti fondamentali. Innanzitutto il rigore del pareggio, al 74’ (perché fino a quel momento il Napoli era in vantaggio): lo assegna ingiustamente Rizzoli, stavolta non arbitro ma assistente d’area, in pratica quello che sta sulla linea di fondo per aiutare il direttore di gara (è la novità di giornata ed è un immediato fallimento).
Forse per far vedere di esistere, lui che ha partecipato agli Europei e probabilmente si sente sminuito a stare in un angolo del campo, Rizzoli decide di diventare protagonista e aiuta sì Mazzoleni, ma a sciupare la partita. E a indirizzarla. Poi interviene Stefani, guardalinee numero due, che segnala una presunta offesa di Pandev nei suoi confronti: se l’ha sentita, lontano com’era, deve avere un udito speciale (alla Superman, diremmo). E comunque, i grandi arbitri ci hanno insegnato che a volte è opportuno far finta di non sentire: questione di buon senso. Già, i grandi arbitri...
La botta finale la dà Mazzoleni in persona, con una serie di decisioni sbagliate e a senso unico, fino alla clamorosa espulsione di Zuniga che, al 93’, subisce un fallo netto (ignorato), commette un mezzo intervento irregolare e riceve il secondo cartellino giallo. Attenzione: Zuniga era stato ammonito la prima volta dopo che gli era stata negata una punizione solare al limite dell’area.
Due falli a favore trasformati in espulsione: bravo Mazzoleni, questo è un record mondiale, roba da Bolt. A completare il quadro, questo piccolo arbitro allontana dal campo Mazzarri, che perde un po’ la pazienza. Nota a margine: Mazzoleni è famoso nel mondo arbitrale, oltre che per essere stato salvato dalla pensione grazie a una sorprendente promozione a internazionale, per la parsimonia nell’impiego dei cartellini.
Li ha recuperati tutti ieri: perché? La stagione, insomma, non comincia male: comincia malissimo. Ci pensi Abete, che presiede al movimento: è alla guida di un mondo che dà un’immagine allucinante di sé e perde credibilità ogni giorno di più. E Nicchi, presidente dell’Aia, ci faccia la cortesia di non indignarsi per le critiche.
E’ il Napoli a essere indignato per ciò che ha subito (e lo dimostra con un gesto clamoroso, disertando la premiazione). E anche noi lo siamo, perché già in pieno agosto i suoi pessimi arbitri hanno rovinato una giornata di grande calcio, trasformandola in uno scandalo. Uno scandalo che qualcuno deve pagare, perché il calcio italiano non può permettersi di nascondere le proprie vergogne. Altrimenti diventerà peggiore di quello che è.
3 - I PRECEDENTI CON MAZZOLENI: TANTI I DANNI AL NAPOLI, DE LAURENTIIS DISSE..
Da www.tuttonapoli.net del 13 agosto 2012
Paolo Silvio Mazzoleni, 38 anni, internazionale dal 2011 nello scorso campionato ha diretto gli azzurri nella vittoria di Palermo(1-3) ma anche nei ko con Parma (1-2) e Lazio (1-3). Con i primi,il 16 ottobre 2011, l’arbitro non vede un netto fallo da rigore di Gobbi su Lavezzi, e non espelle Biabiany per doppio giallo. Peggio ancora è andata il 7 aprile del 2012: a Roma il Napoli gioca male ma Mazzoleni ci mette molto del suo, negando, sull’1-1, un rigore per un evidentissimo fallo di Cana su Pandev e annullando una rete ad Hamsik per inesistente fuorigioco di Cavani. Mazzoleni è stato anche l’arbitro di altri tre disastri: febbraio 2008, Napoli-Empoli 1-3 con rigore ai toscani per fallo fuori area di Domizzi, che viene anche espulso(e non era neanche ultimo uomo). Aprile 2010 Napoli-Cagliari, negato penalty per fallo di Marchetti su Bogliacino.
Infine, marzo 2011: Napoli-Brescia 0-0. Mazzoleni non vede un gol di Cavani di tacco (palla che aveva superato la linea), ne annulla uno per fuorigioco inesistente di Edi, nega un rigore netto per fallo di Kone su Mascara ed espelle Mazzarri. Una prestazione che provocò la durissima reazione di De Laurentiis: «Se i poteri vogliono che lo scudetto se lo giocano solo le due di Milano noi togliamo il disturbo».
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