DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Simona Orlando per Dagospia
L’accampamento è in stile Dohtraki, nell’oasi del cinema di Giffoni, che sembra raccogliere tutti i bambini rimasti in Italia, tanti, tantissimi, e centinaia di adolescenti che sono qui da ieri per incontrare di persona Jon Snow. L’accoglienza è di quelle riservate ai Re e Kit Harington in effetti lo è o quasi, Re del Nord, nella finzione di ‘Trono di spade’ che però quasi nessuno riesce a scindere dalla realtà.
Perchè non si parla d’altro da sette stagioni a questa parte, ancora di più a pochi giorni dalla ripartenza della serie da record che ha generato (e talvolta degenerato) una mania simile solo a quella di ‘Guerre Stellari’ o ‘Harry Potter’, con la differenza che la sorgente in questo caso è la tv e non il cinema.
Jon Snow è l’eroe contrastato, nel senso che è solo uno dei personaggi più amati, il più tradizionale e belloccio, l’archetipo dell’eroe. Le fan in delirio, per partecipare all’incontro giffoniano, hanno promesso di non baciarlo e non abbracciarlo. Un patto di non aggressione, dato che l’attore si è già sorbito tutte le conseguenze dell’amore erotico, dopo che le sue natiche sono risorte più marmoree che mai nella sesta stagione.
Non è stata quella la scena più difficile da girare, nudo come un verme medievale, ma quella della morte di Ygritte ovvero Rose Leslie, compagna sul set e nella vita, la bruta con cui si era rotolato fra i ghiacciai islandesi che nel frattempo, a forza di aspettare l’inverno, si sono sciolti per il riscaldamento globale.
A Napoli c’era già passato, per girare lo spot di Dolce & Gabbana, si è beccato pure le effusioni delle signore più anziane: lui cercava di salutare con i ‘bye bye’ ma loro capivano ‘babà’ e insistevano a sfamarlo e a toccarlo.
Harington ha avuto prima fortuna e poi bravura, per sua stessa ammissione. Era fisicamente perfetto per il ruolo di Snow e pare che gli sceneggiatori al provino abbiano pregato che in aggiunta fosse un attore in gamba. Lo era, veniva dal teatro, figlio di un libraio e di una insegnante di scrittura creativa.
Le audizioni di ‘Game Of Thrones’ nemmeno le ricorda bene: «Il copione non l’avevo capito granché ma ogni volta mi richiamavano e ho fatto tre audizioni. In quel periodo guadagnavo 500 sterline a settimana, non abbastanza per vivere a Londra, perciò avrei accettato qualsiasi ruolo». Non si aspettava un simile trionfo, nè di dover girare cinque ore di scene false in questa ultima stagione per depistare paparazzi e droni in ricognizione sul set (e pure quelle un giorno diventeranno cult).
jon snow risorge in tutti i suoi muscoli
La raffica di domande in sala arrivano dalla Palestina al Qatar, dall’Australia alla Russia, giusto per dare le dimensioni del fenomeno e lui risponde stupito dalla sua stessa notorietà: «Gli attori non sono preprarati alla fama, è l’ultima cosa a cui pensano perché è molto rara. Non si recita per diventare famosi, ma, se capita, è travolgente. Resto con i piedi per terra pensando che è lo show ad essere famoso, e io mi devo ancora guadagnare il mio successo personale».
jon snow nudo nella sesta stagione
I suoi venti anni sono stati rubati dal suo personaggio, il rischio di non staccarsi dal guardiano della notte dal mantello di pelliccia c’è e lui lo sa: «Scoprirò presto se Jon Snow si prenderà la mia carriera o se mi libererò di lui. La cosa mi preoccupa, ma anche potendo tornare indietro, non direi mai di no a quel ruolo».
E’ già morto una volta, resuscitato da Melisandra, tradito dai suoi stessi uomini, sopravvissuto alla Battaglia dei Bastardi , fisicamente impegnativa con tre settimane di riprese e una di prova sempre nel fango: «Alla fine della quinta stagione sul copione c’era scritto ‘Jon Snow muore con tutti i suoi riccioli neri’ e basta. Nessuna mail della produzione per due settimane. Silenzio. Sono saltato in aria quando ho scoperto che tornavo in vita».
E’ partito come pecora nera, figlio bastardo della casata Stark, esiliato sulla Barriera, dal lignaggio misterioso un po’ come Luke Skywalker, disprezzato da tutti. Dalla sua ha il sacrificio, che è il vero marchio dell’eroe, più ancora del coraggio. E’ perciò il papabile a sedersi sul trono di spade, ma Kit ha già annunciato che Jon è in pericolo, non è detto che si veda nella stagione 8, perché non paga stare dalla parte dei deboli.
nel libro del trono di spade ci sono molti incontri lesbo
«Non credo che diventerà Re, non ne ha l’ambizione. Mi piacerebbe avere la sua moralità, lui non fa compromessi, ma in cambio gli darei il mio senso dell ‘umorismo. Ne è totalmente privo».
Il suo personaggio preferito è Tyron, formidabile Peter Dinklage, con quell’aria distaccata, la saggezza e la sagacia dell’emarginato, il più autentico. E’ a lui che Harington affiderebbe i Sette Regni.
la regina dei draghi tra le fiamme
E spiega anche qual è la forza della serie fantasy che così fantasy non è: «Tutti i personaggi sono realistici. Quando ricorriamo al ‘green screen’ ci fanno interagire, usiamo oggetti reali. Meglo così: Ian McKellen pare piangesse mentre girava ‘Il Signore degli Anelli’. Troppo alienante. Abbiamo iniziato a girare in un periodo di inquietudine e finiremo in un periodo di inquietudine. Non credo che GOT abbia predetto qualcosa piuttosto credo che rispecchi la nostra società e questo lo rende speciale».
lena headey in game of thrones
Il dopo non lo spaventa. C’è in cantiere ‘The Death and Life of John F. Donovan’, film del regista Xavier Dolan: «La testa di Xavier è una magia, il mio personaggio è una star tv omosessuale e come tutti i suoi film, in fondo parla della sua relazione conflittuale con la madre. Dolan ha 27 anni e già non deve dimostrare piu niente. Mi ha dato la possibilità di lavorare con Susan Sarandon, Natalie Portman, Kathy Bates. Non posso che migliorare». E finalmente tagliarsi i capelli, intoccabili da contratto.
george rr martin game of thrones
rosabell laurenti sellers topless 15game of thrones SPLATTER peter dinklage rosabell laurenti sellers 4
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