IL FARAONE SCALFARI FA 90 E STASERA HA IL PRIVILEGIO DI POTER ASSISTERE IN VITA ALLA PROPRIA COMMEMORAZIONE - SEDUTO IN PRIMA FILA ALL’ARGENTINA-LUXOR, MA DI LATO. PERCHÉ AL CENTRO TRONEGGIA CARLO DE BENEDETTI TRA ENRICO LETTA E VELTRONI, “PERSONE CHE SERVONO QUESTO PAESE”

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Le foto in bianco e nero tra Enrico Berlinguer e la breve sbandata di una stagione, Ciriaco De Mita. Lo scatto in redazione dietro a Carlo Caracciolo, bellissimo. In campagna con i cani, davanti ad alberi spogli e con lo sguardo fiero. "Scalfari univa..." Bruno Manfellotto, napoletano non scaramantico e ultimo direttore dell'Espresso, racconta in un teatro Argentina strapieno lo straordinario viaggio del fondatore di Repubblica.

Scalfari ieri ha compiuto novant'anni con una festa nella sua villa di Velletri e stasera ha lo straordinario e meritato privilegio di poter assistere in vita alla propria commemorazione, seduto in prima fila, ma di lato.

Al centro, troneggia il Sor-genio De Benedetti tra due autentiche riserve della Repubblica come Enrico Letta e Walter Weltroni. Scalfari, dal palco, dedica il seguente pensiero: "Ci sono ancora persone che servono questo Paese, e sono Walter Veltroni ed Enrico Letta", tra gli applausi scroscianti del teatro. Non manca neppure Gelatina Saccomanni, mentre Benigni stringe mani un po' a casaccio a tutte le prime tre file.

Presente in spirito anche Re Giorgio, del quale viene letta l'affettuosa lettera d'auguri tra vivissimi applausi. Bella Napoli ricorda anni di "comune sentire verso l'angoscioso travaglio di questo Paese" e sembra davvero di rivederli tutti in un attimo questi cinquant'anni di sincero patimento laico, democratico e antifascista.

Poi, per fortuna, prima che ci si commuova, tutti sale sul palco un Carlo De Benedetti un po' ansimante e ricorda quella volta - era il 1975 - che "Eugenio venne a chiedermi dei soldi per Repubblica". Lo fa con le migliori intenzioni, per ricordare che Scalfari non e' stato solo un grande giornalista e un grande inventore, ma anche un grande imprenditore". Poi un "grande grazie e un grande abbraccio, caro Eugenio".

Iniziano le letture di brani scelti dell'autobiografia del Fondatore, affidate a Silvio Orlando e agli amici. E lui sempre fermo e immobile come un mosaico, ad ascoltarsi rivivere tra velluti rossi e stucchi dorati.

 

PRIMA FILA DEI NOVANTA DI SCALFARI - LETTA DE BENEDETTI VELTRONI FOTO TOMMASO RODANOEZIO MAURO AL TEATRO ARGENTINA PER I NOVANTA DI SCALFARI