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IL DIVANO DEI GIUSTI – STASERA SERATONA, PASSA DI TUTTO. COME “RAMBO” DI TED KOTCHEFF CON SYLVESTER STALLONE SU ITALIA1 O IL MITICO “SCARFACE” SU IRIS - CANALE 20 PROPONE “LA GUERRA DEI MONDI” E “LA VITA È BELLA” DI ROBERTO BENIGNI SU CINE 34 – IN SECONDA SERATA SU CIELO TORNA L’EROTICO “SCANDALOSA GILDA” DIRETTO DA GABRIELE LAVIA CON MONICA GUERRITORE, PRIMO E GRANDE STRACULT DELLA COPPIA, DELIRIO EROTICO-AUTORIALE-ESIBIZIONISTICO DEI DUE… VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Stasera seratona. Passa di tutto. Come il mitico “Rambo” di Ted Kotcheff con Sylvester Stallone, Richard Crenna, Brian Dennehy, David Caruso, Italia 1 alle 21, 20, il primo e il migliore della serie, quello con Sylvester Stallone che si ricuce un braccio con ago e filo e affronta tutto l’esercito americano, un film ebbe qualcosa come 26 riscritture, pensato per Clint Eastwood o Robert De Niro, passò dalle mani di Richard Brooks a quelle di Martin Ritt che voleva girarlo con Robert Mitchum, sceriffo, e Paul Newman. O l'eroticissimo “La bonne” di Salvatore Samperi con Florence Guérin e Trine Michelsen, padrona e cameriera che si amano nell’Italia degli anni ’50.
O il mitico “Scarface” diretto da Brian De Palma, scritto da Oliver Stone riprendendo il film di Howard Hawks con Al Pacino come Tony Montana, Steven Bauer, Michelle Pfeiffer, Robert Loggia, Mary Elizabeth Mastrantonio, Harris Yulin, F. Murray Abrahams, Iris alle 21, 20, un film che davvero abbiamo atteso contando quanti giorni mancavano all’uscita come ha detto Tarantino. Leggo che la censura americana bollo il film come X-rated (18 anni) ben quattro volte, imponendo un sempre maggior numero di tagli. Alla quarta bocciatura, De Palma e il produttore chiesero di vedere la commessione assieme a veri agenti della narcotici e furono questi a salvare il film spiegando quanto fosse realistico e contro il traffico di droga. De Palma riuscì così a liberare la terza copia che aveva portato in censura.
roberto benigni la vita e bella
Ma, visto che nessuno se ne sarebbe mai accorto, fece uscire la prima, quella originale. Dedicato a Ben Hecht e Howard Hawks, gli sceneggiatori del primo meraviglioso “Scarface”. Doveva fare un nuovo remake Luca Guadagnino qualche anno fa. Stasera ci sarebbe anche il capolavoro di Douglas Sirk tratto dal romanzo di William Faulkner che farà felice Dago, “Il trapezio della vita” con Rock Hudson, Dorothy Malone, Robert Stack, Jack Carson, Troy Donahue. Girato subito dopo “Come le foglie al vento”, con lo stesso cast, ma in bianco e nero (scelta del produttore).
monica guerritore scandalosa gilda
Per Sirk era il suo miglior film e per Faulkner il migliore dei film ispirati ai suoi libri, anche se la complessità del rapporto a tre dei protagonisti del romanzo qui si perde non poco. Rimane una grande storia di adulterio e di angeli caduti, con una conturbante Dorothy Malone, che ci faceva impazzire, Robert Stack come eroe negativo. Fu Rock Hudson a insistere per dare un ruolo al suo amico del cuore Troy Donahue… Ma stasera passano in prima serata anche filmoni come “La guerra dei mondi” di Steven Spielberg con Tom Cruise, Dakota Fanning, Justin Chatwin, Tim Robbins, Miranda Otto, Canale 20 alle 21, 05, bello, sì.
Ma preferisco la vecchia versione diretta da Byron Haskin e prodotta da George Pal, e “La vita è bella” di Roberto Benigni con Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Giorgio Cantarini, Giustino Durano, Marisa Paredes, Horst Buchholz, Cine 34 alle 21, premiato con ben tre Oscar, miglior film straniero, miglior interpretazione e miglior colonna sonora. Era possibile raccontare l’Olocausto con una commedia? Grandi personaggi ebrei americani, come Art Spiegelmann e Mel Brooks, non apprezzarono il film, che ebbe un riconoscimento popolare enorme.
Con un budget di 15 miliardi di lire incassò 230 milioni di dollari in tutto il mondo. Su Tv2000 alle 21, 10 avete “Storia di una ladra di libri” diretto da Brian Percival, tratto dal romanzo di Markus Zusak con Sophie Nélisse, Geoffrey Rush, Emily Watson, Ben Schnetzer, Nico Liersch, Barbara Auer, la guerra vista da una bambina appassionata di libri che vive in una famiglia che nasconde un ebreo in cantina. Su Mediaset Italia 2 alle 21, 15 avete il reboot di “L’ultima casa a sinistra” diretto da Dennis Iliadis con Garret Dillahunt, Michael Bowen, Joshua Cox, Riki Lindhome, Aaron Paul, Sara Paxton. Su Rai4 alle 21, 20 il fantascientifico “Last Man Down” di Fansu Njie con Daniel Stisen, Olga Kent, Daniel Nehme, Stanislav Yanevski, Madeleine Vall, storiaccia di guerra, pandemia, vendetta.
Rai Due alle 21, 20 propone “Diabolik – Ginko all’attacco!” di Antonio Manetti, Marco Manetti con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, Alessio Lapice, Non trovo tra il primo Diabolik e questo secondo titolo sostanziali differenze di scrittura e di messa in scena, a parte quella, non so quanto fondamentale, della sostituzione del protagonista Luca Marinelli come Diabolik con il più oscuro, e decisamente più basso Giacomo Gianniotti. Forse più simile al personaggio del fumetto, ma certo dotato di minor presenza sullo schermo e non proprio adatto, ahimé per altezza, a essere messo accanto alla Eva Kant di Miriam Leone. E dire in tanti avevano criticato il Diabolik di Luca Marinelli, così puntuto, così alla ricerca di una chiave che non fosse solo quella della ricostruzione ossessiva del fumetto e delle sue inquadrature. Ma neanche questo Diabolik riesce a liberarsi dalle costrizioni del personaggio. Ancora così crudele e sanguinario.
Forse non siamo più abituati ai tanti personaggi minori uccisi come accadeva nel cinema di genere, western o spy, degli anni ’60. Nemmeno questo riesce insomma a essere qualcosa di diverso dal Diabolik del fumetto. E forse è bene così. Come va bene che il film stia ancora una volta dividendo il suo pubblico. Chi lo trova, come il primo, un’occasione persa, e chi invece apprezza oltremodo il rigore ossessivo dei Manetti nel voler rimanere fedeli all’eurotrash anni ’60 del fumetto. Leggo che il critico Alan Jones, grande fan della saga dei Manetti, oltre a preferire questo tipo di cinema pieno d’amore per il genere rispetto ai polpettoni miliardari e digitalizzati della Marvel, si era lamentato di non aver ricevuto da 01 la possibilità di portarlo al Festival di Glasgow. Come, insomma, se Diabolik fosse qualcosa da difendere rispetto al resto del mondo, quando la sua universalità è proprio nel suo rispetto delle regole del fumetto e del cinema anni ’60.
gabriele lavia scandalosa gilda
Passiamo alla seconda serata con il curioso fantascientifico “Alita: Angelo della battaglia” di Robert Rodriguez con Rosa Salazar, Keean Johnson, Christoph Waltz, Jennifer Connelly, Mahershala Ali. Anche se non è né il grande manga dell’infanzia di molte ragazze oggi ventenni che lo hanno davvero amato e ancor di più adorato la sua cyber-protagonista, né un altro capolavoro di James Cameron, che pure lo ha scritto e prodotto, né una perfetta operazione su un genere come ci ha insegnato negli anni Roberto Rodriguez, questo Alita – Angelo della battaglia, giocattolone in 3D da 200 milioni di dollari, tratto dai primi quattro volumi del manga giapponese Gunnm o Alita di Yukito Kishiro, usciti agli inizi del 1990, è un buon compromesso, anche divertente, tra le tre cose.
russell crowe margaret qualley the nice guys
Cioè una buona trascrizione, diretta con cura, soprattutto negli effetti speciali e nelle situazioni più di genere, del celebre manga e un ponte con il progetto di film che James Cameron avrebbe voluto portare a termine già nel 2003 se Avatar non fosse stato il successo che è stato, obbligandolo a dedicarsi ai tre sequel della saga. Così Alita è progetto abbondonato che Rodriguez ha raccolto con l’aiuto del regista di Avatar e ricostruito con innegabile passione, traducendo in un film le 186 pagine di script e le 600 pagine di note a margine di Cameron. Per qualsiasi dubbio di sceneggiatura, sembra, ha potuto contare sul suo aiuto, ma certo, alla fine, è qualcosa che non appartiene interamente né all’uno né all’altro. I principali dubbi dei fan di Alita, nascono proprio dall’aver fatto della protagonista giapponese un cyber con occhioni giganteschi, un po’ alla Rocco Papaleo, dove si nasconde una ragazza messicana, Rosa Salazar. Ma l’idea degli occhioni da manga viene proprio da Cameron, e la scelta dell’attrice, che non ha niente ovviamente di giapponese, è sia di Cameron che di Rodriguez.
monica guerritore scandalosa gilda
Personalmente la trovo una scelta notevole e decisamente anti-trumpiana, come è anti-trumpiano tutto il progetto del mondo violento del 26° secolo, dove i ricchissimi umani vivono isolati dalla plebaglia su un pianeta. Zalem, e tutto il resto di criminali e mezzicyber stanno sotto, a Iron City, pronti a massacrarsi per il traffico di pezzi di ricambio o per le taglie sui criminali. Solo chi vincerà la potente corsa alla Rollerball potrà aspirare a un posto a Zalem. Su Cielo alle 23 trona l’erotico “Scandalosa Gilda” diretto da Gabriele Lavia con Monica Guerritore, primo e grande stracult della coppia, delirio erotico-autoriale-esibizionistico dei due. Lei è una donna tradita dal marito, lui un disegnatore di cartoni animati pazzo della Carmen di Bizet che gira in abito bianco, Timberland ai piedi, in una potente jeep.
Si incontrano in autostrada e lui la conquista con la storia del suo cartoon, la cosa migliore del film, diretto e animato dal grande Gibba, già autore dell’unico cartoon erotico italiano, “Il nano e la strega”. Nel cartoon protagonista è un omino cazzetto che vuole assolutamente entrare in una gigantesca donna-gilda nella città di Cazziglia City. Intanto, la passione del gioco erotico tra i due porta la Guerritore a concedersi a un rozzo camionista sotto gli occhi di lui, mentre Lavia violenta una signora di passaggio. Dopo aver scoperto l’erotismo con “Fotografando Patrizia”, la Guerritore ci riprova assieme al suo uomo e vate del tempo.
Un delirio erotico dove ritroviamo lo sputo pre-sodomizzazione di “Querelle” in chiave etero, qui fatto da Lavia alla Guerritore, il discorso sull’odore degli amanti alla “Breathless”, Non potendo puntare sull’hard (peccato), e neanche sul denudare troppo la Guerritore (ari-peccato), si punta sul fuori campo (troppo facile) e sul dialogo audace. Al pubblico dei guardoni si lascia la scopatona tra il marito della Guerritore e l’amante e il cartoon di Gibba. Meraviglioso. Mediaset Italia 2 alle 23, 15 propone il thriller “The Hunt” diretto da Craig Zobel con Betty Gilpin, Hilary Swank, Ike Barinholtz, Emma Roberts, Macon Blair, ennesima riproposta del vecchio modello di cacciatori e cacciati di “La pericolosa partita”, stavolta macchiato da satira politica. Italia 1 alle 23, 15 propone invece il bellico “13 Hours: The Secret Soldiers of Benghazi” di Michael Bay con John Krasinski, James Badge Dale, Max Martini, Pablo Schreiber, David Denman.
Su Canale 20 alle 23, 30 passa il mio film preferito della seconda serata, cioè “Mad Max: Fury Road”, capolavoro di George Miller con Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Nathan Jones, Zoë Kravitz. Vediamo cosa scrivevo da Cannes nell’ormai lontanissimo 2015. Pochi cazzi. "Mad Max: Fury Road" di George Miller è una bomba. Buttate via "Fast and Furious 7", "Avengers 2". "Mad Max" è l’action movie dell'anno, Tom Hardy l'unico in grado di prendere il posto di Mel Gibson giovane e di stare al posto suo, perchè la vera eroina è Charlize Theron come Furiosa, ribelle senza un braccio con mezza capa annerita dal grasso del suo camion, piena di armi da tutte le parti. Le voci dicono che sia lei che Tom Hardy sul set sono stato più cattivi del deserto della Nanibia, star viziate e insopportabile.
Ma il risultato sullo schermo si vede. Il resto lo fanno i set incredibili del deserto africano, una sorta di Monumental Valley fordiana riscoperta, una marea di mostri che cacciano i nostri eroi e una ciurma di belle ragazze che Furiosa cerca di liberare dalle grinfie di Immortal Joe capo di una tribu' di rincoglioniti pelatoni, chiamati War Boys, che sognano il Valhalla come i guerrieri del'Isis e si tirano su col sangue dei pochi umani sani rimasti. Furiosa, con l'aiuto di Mad Max, entrambi in cerca di redenzione, vuole portare cinque ragazze strappate alla reggia di Immortal Joe verso la Terra Verde. Li' troverà però solo un manipolo di disperate, simpatiche vecchiette australiane e una strepitosa Megan Gale, in lotta col mondo. E la Terra verde dove sara'? Canale 27 alle 23, 40 punta su “The Nice Guys” di Shane Black, il giallo ambientato a Los Angeles nel mondo del primo hard con la coppia Ryan Golsing e Russell Crowe. Ma ci sono anche Kim Basinger e Margaret Qualley, la figlia di Andie MacDowall, prima che facesse “C’era una volta a Hollywood”.
Anche se allora ci sembrò un’operazione un po’ facile e non sempre funzionale, la ricostruzione della scena porno americana anni’70 è notevole. Per celebrare il 25 aprile Cine 34 alle 23, 50 propone “I piccoli maestri”, diretto da Daniele Luchetti, scritto da tre celebri sceneggiatori, Rulli, Petraglia, Starnone, tratto da un romanzo di guerra partigiana di Luigi Meneghello con Stefano Accorsi, Stefania Montorsi, Marco Paolini, Giorgio Pasotti. Ricordo che passò a Venezia, ma non venne accolto benissimo. Su Iris alle 0, 30 trovate un grande Al Pacino in versione simil Gassman in “Scent of a Woman – Profumo di donna” diretto da Martin Brest, ispirato al celebre film di Dino Risi, con Al Pacino, Chris O'Donnell, Gabrielle Anwar, James Rebhorn.
Rai Tre/Fuori Orario all’1, 45 propone un documentario di Ermanno Olmi, “Tragico e glorioso 43: Nascita di una formazione partigiana” con interventi di Enzo Cavaglion, Riccardo Cavaglion, Dino Giacosa, Ugo Rapisarda, Nuto Revelli, seguito alle 3, 20 da un documentario di Damiano Damiani, del 1980, “Finché dura la memoria: Piazzale Loreto”. Rete 4 alle 2, 45 propone la ricostruzione dell’attentato di Via Rasella e dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, “Dieci italiani per un tedesco” diretto da Filippo Walter Ratti e Enzo G. Castellari con Gino Cervi, Andrea Checchi, Sergio Fantoni, Ivo Garrani, Carlo D'Angelo, Cristina Gaioni. Su Rete 4 alle 4, 25 troviamo “Il caimano del Piave”, mèlo bellico sulla Prima Guerra Mondiale diretto da Giorgio Bianchi con Milly Vitale, Gino Cervi, Frank Latimore, Francesco Golisano, Harry Feist. Su Cine 34 alle 4, 40 troviamo “Cin Cin”, commedia americana diretta a Parigi da Gene Saks con Marcello Mastroianni, Julie Andrews, Jonathan Cecil, Ian Fitzgibbon.
Su Iris alle 5 trovate “Trash” favela-movie diretto a Rio de Janeiro dall'inglese Stephen Daldry, quello di “Billy Elliott”, sceneggiato da Richard Curtis e Felipe Braga e tratto dal libro di Andy Mulligan. Siamo dalle parti dei film violenti brasiliani sul degrado urbano, la corruzione politica e la violenza poliziesca mischiato con un po’ di vecchio neorealismo alla “Sciuscià”. Tre bambini che vivono in una favela costruita su palafitte con quel che trovano dalla spazzatura della città, cioè Rafael, interpretato da Rickson Tevez, Gardo, interpretato da Luis Eduardo, e Rato, cioè Gabriel Weinstein, entrano casualmente in possesso di un portafoglio gettato nella spazzatura dal segretario di un potente e corrotto politico candidato a sindaco di Rio.
Il segretario, che è in realtà un attivista politico e che ha trafugato e nascosto un diario che testimonia tutte le losche attività del candidato, è stato ucciso brutalmente dalla polizia. I tre ragazzi, una volta scoperta la storia, con l'aiuto di un bravo prete americano, Martin Sheen, e della sua aiutante Olivia, la bella Rooney Mara, decideranno di andare fino in onda nella loro ricerca della verità sfidando i battaglioni della morte e altre amenità. Chiudo con un film tv di Dino Risi, “Il vizio di vivere” con Carol Alt, Andrea Occhipinti, William Berger, Rete 4 alle 5, 30, storia di Rosanna Benzi, la ragazza che visse per 28 anni dentro un polmone d’acciaio.
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