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Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
La fotografia che racconta «Tomorrowland» è quella scattata quando il dj sul palco principale chiede alla platea — circa 70 mila giovani raccolti in un anfiteatro naturale — di alzare le bandiere: sventolano i colori di un centinaio di Paesi. In quel momento, che si ripete in ogni edizione, «Tomorrowland», il festival di musica dance ed elettronica che da oggi a domenica porterà 180 mila ragazzi da tutto il mondo a Boom, una cittadina tra Bruxelles e Anversa, mostra il suo successo.
Scordatevi Woodstock e l’atmosfera hippie. «Tomorrowland» rompe con l’idea tradizionale dei festival di musica rock e si caratterizza per la forte organizzazione che non lascia nulla all’improvvisazione, ma cura ogni dettaglio impiegando oltre ai propri addetti centinaia di volontari.
I giovani arrivano da tutto il mondo attratti dall’atmosfera fantasy (grandi fiori ovunque, laghetti, cascate, fuochi d’artificio, fate e gnomi), che avvolge il parco che ospita l’evento, e dalla possibilità di ballare da mezzogiorno a mezzanotte per tre giorni. Sia chiaro, non è il festival dello sballo. A mezzanotte la musica finisce e si ricomincia il giorno dopo.
Quindici palchi sparsi nel parco offrono tutti i sottogeneri della dance e dell’elettronica. Sul main stage si daranno il cambio, quest’anno, anche David Guetta, Avicii, Armin van Buuren.
David Guetta re dei tormentoni
Il divertimento è garantito e nello stesso tempo facilitato dal comfort offerto ai partecipanti dall’organizzazione che ricorda quella di un villaggio turistico. A cominciare dal fatto che, novità di quest’anno, non è previsto il contante, sostituito da braccialetti con un chip elettronico che racchiude tutte le informazioni, dal biglietto all’ammontare di denaro caricato: il denaro è sostituito da «perle» che si comprano online e si usano per pagare cibo e bevande. I ragazzi hanno anche a disposizione, sempre a pagamento, armadietti con lucchetto per stivare eventuali abiti di ricambio o lo zaino, così da poter ballare in libertà.
Ci sono anche punti di ricarica per gli smartphone. Del resto il festival ha un’anima social forte. L’invito degli organizzatori è di girare il maggior numero di video amatoriali e di postarli su Youtube. E ieri su Instagram con l’hashtag #roadtotomorrowland i ragazzi documentavano il vaggio verso Boom.
La prima edizione risale al 2005, ma con gli anni «Tomorrowland» è cresciuto e negli ultimi quattro ha vinto il premio come miglior festival di musica dance al mondo, conferitogli dall’International Dance Music Awards. Un riconoscimento non scontato, visto che la concorrenza è alta. Deve fare i conti con l’Edc di Las Vegas e l’Ultra Music Festival.
Il magico mondo di «Tomorrowland» e la sua organizzazione sono però ormai garanzia di successo. I giovani (la maggioranza ha dai 18 ai 25 anni) hanno anche a disposizione un campeggio dove sistemarsi con la propria tenda o in strutture messe a disposizione sempre in stile rigorosamente fantasy. Quest’anno hanno anche proposto dei pacchetti per chi viene da lontano, in molti volano dagli Stati Uniti e dall’Australia, che includono oltre all’ingresso alla tre giorni un tour nelle principali capitali europee.
Un’altra alternativa è il «Belgian journey». Insomma, la macchina del divertimento è ben oliata. Tanto più che la caratteristica dei giovani che partecipano a «Tomorrowland» è di avere una buona capacità di spesa. Il prezzo infatti non è un problema.
Il 7 febbraio scorso, quando alle 17 hanno aperto la vendita dei biglietti, nel giro di un’ora sono andati esauriti i 90 mila acquistabili da chi non è belga e una settimana prima era successo lo stesso per i 90 mila riservati ai belgi. I fan italiani non mancano e sulla pagina Facebook, dove si danno consigli, c’è chi si è organizzato per mettere insieme un pullman, destinazione Boom.
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