DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
A cura di Minimo Riserbo (Special Guest: Pippo il Patriota)
1 - L’EUROPA DEI MIGLIORI
Un democristiano del Lussemburgo con il cognome tedesco e il nome francese alla guida della Commissione, al quale si oppone veramente solo il povero Cameron, che a sua volta in Gran Bretagna si prepara a perdere le elezioni per mano di Farage. La solita Europa della Merkel riparte con compromessi di basso profilo e noi, per dispetto, dopo avergli mandato per anni i Frattini e i Tajani, stiamo per spedire a Bruxelles anche un’altra forte personalità politica del peso della Federica Mogherini, ministra degli Esteri per mancanza di prove. Poi dicono che siamo europeisti.
Sullo sfondo, il solito conflitto sul debito e sulla flessibilità di bilancio. Due parole sulle quali si ragiona il meno possibile. Il debito è il babau della Grande Germania, ma non è il male assoluto. A ogni debito corrisponde un credito e, come sanno le banche che in Europa comandano, il suo problema non è mai lo stock, ma la sostenibilità. Il debito pubblico italiano è assai elevato, ma è sostenibile. Lo garantiscono cose che si toccano e lo garantisce Bella Napoli dal Colle dei colli, sfornando a richiesta qualunque governo serva o piaccia alle cancellerie occidentali e alla Troika. Se il prossimo dovrà essere l’esecutivo di Topo Gigio, che Topo Gigio sia. Per dire.
La flessibilità è parola che i lavoratori italiani, meno flessibili dei “fratelli” serbi, polacchi e brasiliani, conoscono bene e della quale hanno imparato a diffidare in assenza dell’Internazionale dei lavoratori. Flessibilità significa prenderla in quel posto con sorriso grato (al padroncino delocalizzatore di turno). Ora la invocano i governi francesi e gli italiani per non far la fine di greci e portoghesi.
Ed è davvero cosa buona e giusta. Il tema è sempre lo stesso, per la Merkel e per Francoforte: conviene governare direttamente (tipo con Monti) oppure lasciare un po’ di margini ai maggiorenti locali? Almeno ci risparmiassero la retorica europeista della comune fratellanza. Questi hanno solo paura dei disordini in piazza modello Syntagma. E dei loro cazzo di sondaggi bavaresi.
2 - CHE LA SCAMORZA SIA CON VOI!
“Un patto debole per la nuova Europa. Juncker a maggioranza verso la guida della commissione Ue. L’opposizione solitaria di Cameron. Telefonata tra Casa Bianca e Palazzo Chigi”, titola in prima il Corriere delle banche, che dentro parla, per Juncker, di “consenso debole che già lo indebolisce” (p. 2). Mentre “l’Italia lega il suo ‘sì’ alla maggiore flessibilità sul debito pubblico. Ieri Matteo Renzi è salito al Colle, anticipando a Napolitano gli argomenti e i temi che stasera verranno discussi al vertice” (p. 3).
La Stampa titola a tutta prima: “Ue, Renzi chiede garanzie. ‘Flessibilità dei conti, vogliamo certezze’”. Dentro intervista – si fa per dire – Manfred Weber, capogruppo dei popolari all’Europarlamento (“L’elasticità è un errore, col debito non si crea lavoro”, p. 2), che dice cose così: “La Commissione Barroso ha dato alla Francia due anni in più per il rispetto del criterio del 3% e cosa è successo? Hanno usato bene il tempo? Questo è il mio problema. Senza contare che non ho fiducia nelle promesse dei socialisti quando dicono che, in cambio di una maggiore flessibilità, saranno fatte le riforme. E che quando il Portogallo e la Grecia erano in difficoltà nessuno ha chiesto di essere flessibili con loro”.
Non male, come ammissione sul rigore a intermittenza. L’intervistatore chiede poi della contrarietà di Forza Italia al Fiscal compact, sbandierata in campagna elettorale: “Nell’incontro del gruppo popolare hanno sostenuto le loro idee. Non c’era però alcun sostegno. Il documento finale è passato all’unanimità”. Unanimità?
Per il Messaggero, sulle nomine rispunta anche Lettanipote (p. 5). Per Libero, “D’Alema rottamato pure in Europa. Napolitano ‘vota’ per la Mogherini. Berlino finge di stare con Renzi” (p. 6). Che spettacolo, cari euroscettici.
3 - ERA MEGLIO RUBARE CHE GIOCARSI LA COSTITUZIONE
renzi con merkel cameron van rompuy harper
Non va male il dialogo Renzie-grillini sulle riforme e Repubblica ne è lo specchio. “Il dialogo Renzi e M5S: ‘Si torna alla preferenze se c’è il ballottaggio’. Il triplo forno del premier: ‘Ora Forza Italia decida cosa fare’. Modifiche su premio e sbarramento” (p. 6). “Matteo e i Cinquestelle, ironie in streaming. ‘E’ il Grande fratellum’. Il premier battezza la legge elettorale illustrata dal M5S, ma questa volta il dialogo tra Pd e grillini è partito” (p. 9). Riferisce la Stampa, “L’assemblea grillina: decidiamo on line” (p. 4). Il Messaggero la riassume così: “Renzi vede M5S: sì alle preferenze se c’è governabilità” (p. 2). Impietoso Libero: “Beppe non c’è e Matteo si mangia i grillini” (p. 9).
Preoccupato l’altro fronte dei gran costituenti: “Forza Italia non vuole sorprese: votiamo presto sull’Italicum. Romani sente Berlusconi (estikazzi?, ndr), poi avverte i dem: il patto regge, le riforme si fanno con noi” (Corriere, p. 6). Le faranno tutti insieme, perché se lo meritano e perché si meritano.
4 - CALCIO SERVO IN SERVA TELEVISIONE
berlusconi a cesano boscone foto da chi 3
Calcio e diritti tv: la farsa compie passi avanti. “Calcio, Lega in pressing. ‘Ora Sky e Mediaset firmino una tregua’. Oggi la decisione finale sull’asta. E la pay-tv di Murdoch cambia il decoder: visione facilitata del digitale terrestre” (Repubblica, p. 13). Per la Stampa, “Bando da rifare’. I club si spaccano nella guerra delle tv. Oggi si decide. L’emiro di Al Jazeera tifa Mediaset” (p. 11). Onesto il riassunto di Libero di Belpietro: “La Lega calcio molla tutto in mano a Mediaset e Sky” (p. 23).
Il Sole 24 Ore fa due conti e alza le mutande: “Serie A giù dal podio in Europa. In 15 anni scesa al quarto posto. La perdita di appeal del torneo si riflette in stadi vuoti e minori ricavi commerciali” (p. 31). E ora vediamo se Alfanayev completa il capolavoro vietando le trasferte a tutti quanti con la scusa della morte del tifoso.
5 - TOGHE STRAPPATE, TOGHE PENSIONATE, TOGHE CHE ASCOLTANO TROPPO
Ipocrisia senza fine nella vicenda dello scontro ai vertici della procura di Milano, decisa d’imperio da Re Giorgio a mezzo lettera segreta: “Rischio pensione anticipata per Bruti e Canzio. La proroga del decreto statali ‘esclude’ i capi dei pm milanesi e della corte d’appello. Tutto dipende da come si legge una clausola nel rapporto tra due commi dell’articolo 1” (Corriere, p. 11). Intanto il Cetriolo Quotidiano scopre che Robledo ha presentato un secondo esposto contro Bruti al Csm (p. 11) sulla propria esclusione dagli interrogatori relativi a Expo 2015.
Sulla giustizia in generale, Repubblica (p.2) e Messaggero (p. 3) sostengono oggi che il governo ha un piano sulla giustizia, che prevede una “stretta sulle intercettazioni e il ritorno del falso in bilancio”. Dopo l’estate, prevede il quotidiano di Calta-riccone e della sua avvocatona Paola Severino, si parlerà di sezione disciplinare del Csm. Speriamo sia la volta buona.
Mentre Gamberale l’intoccabile va all’attacco e dice che sull’inchiesta Sea lui è solo “vittima dello scontro in Procura” (Repubblica, p. 28). Che mito, il Gamberale. Innocente fin dai tempi della Sip.
6 - QUOTE ROSA SEMPRE!
Meditiamo insieme su questa notizia che arriva dalla Liguria fu dipietrista: “Vestiti e manicure a carico della Regione per Fusco e Piredda. Domiciliari alle due ex dipietriste. Il gip: “hanno tenuto una condotta dissipatrice” (Corriere, p. 23). Le due belle ragazze fustigatrici, dei costumi altrui, avrebbero messo in nota spese biancheria e biglietti aerei già rimborsati una volta. Anche da indagate (Repubblica, p. 23).
7 - ITALIA, IL PAESE MIGLIORE. ANZI DEI MIGLIORI
Ritagliare e incorniciare pagina 26 del Corriere di oggi: vi si trova una collezione di pizzini di stima per l’ex latitante Dell’Utri Marcello, raccolti tra gli amici del fondatore di Publitalia. Il titolo è “Al tuo fianco, Marcello”. Potevano farlo con incunaboli in stile biblioteca dei Girolamini.
8 - GIORNALISMI DIVERSAMENTE UTILI
Pagina un po’ autoreferenziale sul Cetriolo Quotidiano, ma pur sempre istruttiva: “La Rai non cambia: milioni per Vespa e Floris in bilico. Porta a porta è per sempre, il giornalista celebra il nuovo palinsesto con Berlusconi alla festa per il Giornale. La prossima stagione c’è Ballarò, ma non è ancora chiaro chi lo farà” (estikazzi?). Sotto, “Agli editori regali, ai giovani precarietà. Firmati il decreto Lotti che sblocca il fondo per l’editoria e il contratto, contestato dai giornalisti” (p. 8). I co.co.co. avranno minimi mensili fissati a 250 euro. Godi popolo!
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