DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
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Non vogliamo essere cattivi. Ma dopo le lezioni di yoga, le lezioni di ballo, gli incontri sul cibo (in realtà delle markette a vari ristoranti romani) soprannominati "This is Food", la "silent disco" in programma il 25 ottobre, il Maxxi di Melandrina Melandri ha tirato fuori l'ultima attività che niente ha a che fare con l'arte contemporanea: il doposcuola!
Sul sito troviamo tutti i dettagli del "Baby-park", "un servizio rivolto alle famiglie e proposto come valida alternativa a un tradizionale baby-sitting. Durante l'anno, in orario post-scolastico, il museo mette a disposizione la sua struttura e le sue collezioni per attività educative che offrano ai bambini (dai 4 ai 10 anni) la possibilità di imparare divertendosi insieme a operatrici didattiche qualificate".
Per la modica cifra di 100 euro a settimana (o 300 al mese) potrete parcheggiare i vostri pupi al museo di Zaha Hadid, dalle 16 alle 19, con "operatrici didattiche qualificate". Ora, a parte l'orrido sessismo di dare per scontato che si tratti di "operatrici" donne, togliendo ai maschi la possibilità di essere educatori di bimbi pariolini, la domanda è un'altra: da dove escono fuori queste "operatrici qualificate"? Il Maxxi fino a prova contraria (l'arrivo di Giovannona) è un museo d'arte, le cui "operatrici" devono essere qualificate su Koons e Hirst, non a gestire quattrenni. Evidentemente, nel disastro dei conti in rosso sono state assunte (con che contratto?) persone addette alla cura dei bambini.
Non solo, il MaXXI ti fa anche "spegnere le candeline"! I genitori che invece del McDonald's vogliono offrire ai loro pargoli un compleanno radical chic per cui saranno presi per il culo da tutti gli amichetti bulli, potranno offrirgli "una visita-esplorazione con cacce al tesoro, indizi tra opere d'arte e architettura e grandi puzzle da ricostruire in cui riconoscere spazi attraversati e oggetti osservati, per festeggiare il compleanno in modo speciale, educativo e divertente. I bambini si ritrovano poi con i genitori nel padiglione nella piazza del museo per spegnere le candeline. Mentre i piccoli partecipano all'attività , i grandi possono acquistare una visita guidata alle mostre del MAXXI".
Bellissimo, correttissimo, chicchissimo. Muoriamo dalla voglia di sapere quali delle opere attualmente al Maxxi saranno mostrate a questi bimbi di 4-10 anni. Forse le foto delle spaventose performance di Jan Fabre, tra corpi nudi nelle teche e giganti uomini-insetto (una mostra che si chiama non a caso "Stigmata")?
Magari la caccia al tesoro la vincerà il primo che trova il trailer erotico "Caligula" realizzato da Vezzoli nel 2005, tra scene di orge e dissoluzione da basso impero? E il "grande puzzle" da decifrare sarà senza dubbio il primo piano di un bel buco di culo femminile rotante, con Monte di Venere incluso, che fa parte dell'esposizione "Happy Moms" di Daniele Puppi.
Capiamo che il museo è a corto di fondi, che tutti i mezzi sono leciti per raccogliere soldi. E che il business della cura dei bambini è sempre redditizio, in una città con pochi asili e scuole che cadono a pezzi. Ma pensavamo che la Melandri fosse stata assunta alla "Fondazione di ricerca" (fondi) Maxxi per portare ricchi donatori, non per trasformare il museo nella brutta copia di un dopolavoro dedito a tutto tranne che all'arte.
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