DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Estratto dell'articolo di Valentina Ariete per “la Stampa”
Finalmente qualcuno ce l'ha fatta: adattare in modo degno un videogioco. Di più: senza esagerazioni, la serie The Last of Us è la migliore trasposizione per lo schermo mai fatta di un videogame. I tempi erano ormai maturi: sono passati trent'anni esatti dal primo (kitschissimo) film tratto da un gioco, Super Mario Bros., con Bob Hoskins nel ruolo dell'idraulico creato da Nintendo.
Fin da allora si è fatto spesso un errore cruciale: cercare di trasportare l'esperienza di gaming al cinema, non riuscendo a trovare il giusto compromesso tra i diversi linguaggi.
Paradossalmente, uno dei primi passi in questo senso l'ha fatto proprio The Last of Us il videogioco: quando uscì nel 2013, […] ha sconvolto il mondo videoludico, fondendo l'esperienza di gioco con quella cinematografica, avvalendosi di lunghi pezzi di storia girati come un film […]
Con questo importante bagaglio sulle spalle era quindi inevitabile che anche l'adattamento televisivo dovesse fare uno sforzo in più[…] hanno fatto la scelta migliore: rimanere fedeli al Dna della storia originale, prendendo però strade diverse laddove l'adattamento ne avrebbe giovato. […]
Nel gioco la storia di Joel ed Ellie, tra i pochi sopravvissuti a una pandemia, non tiene conto del cambiamento climatico, sempre più evidente nei dieci anni passati dall'uscita. Ecco allora che per la tv è stato inserito un prologo, ambientato negli Anni 60, in cui si parla di questo: l'innalzamento della temperatura potrebbe portare allo sviluppo di una specie di funghi resistenti ai farmaci.
pedro pascal bella ramsey the last of us
[…]È solo una delle tante variazioni che ci fanno sentire questa storia ancora più vicina […] L'altra mossa fondamentale messa in atto da Druckmann e Mazin è stata trattare la serie come un prodotto d'autore e non semplice intrattenimento: «I videogame sono arte. Non si può adattare un videogioco pensando soltanto ai numeri. Devi farlo trattandolo come qualsiasi altra forma d'arte. Pensare prima di tutto ai personaggi, renderli veri» dice lo sceneggiatore Mazin, […]: lo dimostra anche la selezione dei registi dei singoli episodi, nove in tutto.
[…] I riferimenti visivi e letterari sono altissimi: tra le fonti d'ispirazione ci sono i film I figli degli uomini di Cuarón e Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen. Tra i libri La strada di Cormac McCarty e L'ombra dello scorpione di Stephen King. Altro punto cruciale è stata la scelta degli attori: Pedro Pascal e Bella Ramsey[…], hanno dato a questi sopravvissuti che si scelgono come padre e figlia uno spessore umano e un calore fondamentali. […]
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