ornella vanoni

“E IL TUO FUNERALE COME LO VORRESTI?” – POCO PIÙ DI UN ANNO FA ORNELLA VANONI CONVERSAVA CON NATALIA ASPESI DI MORTE, MALATTIE, SOLDI E UOMINI: “IO VOGLIO CHE LE MIE CENERI LE BUTTINO IN MARE” – “SONO CONTRARIA ALLA MODA DEL ‘LONG LIFE’. QUESTE CLINICHE DOVE TI FANNO DEGLI ESAMI E TI DANNO DELLE CURE PER VIVERE DI PIÙ. IO LA TROVO UNA CRETINATA, NON CAPISCO PERCHÉ VOGLIONO FARCI VIVERE PIÙ A LUNGO, COSÌ ROMPI ANCORA DI PIÙ I COGLIONI” – “GINO PAOLI È STATO L’AMORE PIÙ GRANDE. ERAVAMO RAGAZZI. SI E’ SPARATO PER ME? NON SI SA. STREHLER ERA UN ROMPICOGLIONI” – “SONO STATA QUALCHE ANNO VICINO A UNA DONNA. LEI MI AMAVA MOLTO, IO UN PO’ MENO. SE PRETENDI TROPPO…”

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Articolo di Natalia Aspesi per “il venerdì di Repubblica” del 22 settembre 2024 - Estratti

 

ORNELLA VANONI E NATALIA ASPESI

Natalia Aspesi: Facciamo l’elenco delle malattie? Io ho avuto un bell’ictus, tanto per dire…

Ornella Vanoni: Io un pacemaker, la valvola mitralica, sono caduta in un buco, colpa del Comune, e mi son rotta il femore. Però ora sto benissimo.

 

Aspesi: Lo vedo. Sei anche carina, diciamo, nel tuo genere... Ma il fatto che oggi siamo qui a chiacchierare, noi due, signore non giovani, diciamo pure vecchie, a te non fa impressione? Un paio di mesi fa il sindaco di Milano, Sala, spinto da qualche signora che non sa più che fare dei suoi anni, ha raccolto sette o otto giovanotti, comprese Liliana Segre e me, 94 e 95, che avvicinandosi ai 100 sono tuttora molto attivi in posizioni importanti.

 

ORNELLA VANONI E GINO PAOLI

Ci hanno dato anche un premio piccino. Tra loro c’era il “meno giovane” che mi batteva, 96 anni, ed era il professor Silvio Garattini, oncologo e farmacologo geniale, fondatore dell’istituto Mario Negri, un uomo che direi sexyissimo. Conosci anche tu dei novantenni quasi sexy?

 

[…]

 

Aspesi: Senti, non c’entra niente, ma volevo chiederti una cosa. Ma tu ti ricordi quando Mina si è ritirata? A te che impressione ti fa una che all’improvviso decide di smettere mentre ha ancora successo? A te, allora, fece impressione o no?

Vanoni: No, ma perché io so perché ha lasciato l’Italia. Lo so, ma non te lo dico.

 

ornella vanoni a che tempo che fa 3

Aspesi: Ma io non è che te l’ho chiesto perché volevo sapere il motivo per cui se ne è andata. Però: è come se ora tu, con tutta la gloria che hai, improvvisamente dicessi: beh, adesso che magari sono un po’ in là con gli anni anche basta, no?

Vanoni: Ma lei ha continuato! Non in televisione, ma dischi ne ha fatti.

 

Aspesi: Vabbè, comunque: ti viene in mente di cosa possiamo parlare noi due? Cioè io e te, due vecchie…

Vanoni: Sei mica tu quella che fa le domande? Comunque io direi: l’orgoglio e la felicità di essere arrivate fino ad adesso, no?

Aspesi: Va bene, però prima un’altra cosa che non c’entra niente. Volevo chiederti: ho visto che anche Gino Paoli tra pochi giorni compie 90 anni, come te. Vi vedete ancora? Sempre in tv da Fazio?

 

ORNELLA VANONI E NATALIA ASPESI

Vanoni: Ma nooo, certo che lo vedo, e lo sento anche, al telefono.

Aspesi: Ah, sì? E vi volete ancora bene?

Vanoni: Sì.

Aspesi: Ma che bello. Raccontami…

Vanoni: Noi ci siamo lasciati. E io ho sofferto. Ma lui ora ha questa moglie fantastica, modenese, quindi sempre allegra, che gli ha cambiato la vita. E sta bene, sì, adesso lui sta bene.

 

Aspesi: Adesso. Ma allora non si era sparato per te?

Vanoni: Non si sa.

Aspesi: Ah, ecco, non lo sai. Eri davvero molto bella – anche adesso lo sei. Ma allora avevi la meraviglia della giovinezza. Comunque, tornando ai vecchi, devo dirti che siamo veramente in troppi. Io non ho mai visto una società con così tanti vecchi…

 

Ornella Vanoni Giorgio Strehler

Vanoni: Ma difatti io sono contraria a questa moda del long life.

Aspesi: Cioè?

Vanoni: Sono queste cliniche dove ti fanno degli esami, delle cose. E poi ti danno delle cure per vivere di più. Io la trovo una cretinata, vivere di più.

 

[…]

 

Aspesi: Cioè, fammi capire: dipenderà dalla tua voce se vorrai morire o no?

Vanoni: In parte sì. Dipenderà anche dall’ironia. Io sono molto ironica.

Aspesi: Meno male che me lo dici perché io ti ricordo anche mica tanto ironica. Comunque. Scusami, eh, tu hai un figlio e due nipoti. E loro sembra che non entrino mai nella tua vita. Di tuo figlio, che ha 62 anni, per esempio, non parli mai: è una difesa della privacy, o c’è un’altra ragione?

 

Vanoni: Sono sempre stata così. Anche con i miei nipoti. Ho una nipote che a 18 anni mi ha chiesto di pagarle il biglietto per la Nuova Zelanda. È partita sola, con lo zaino.

Aspesi: Ma che carina…

Vanoni: Sì, è tornata dopo tre o quattro anni, ha preso il diploma di cuoca, lavorerà sulle barche a vela e farà la vita che ama. Mio nipote invece lavora in un’azienda di pubblicità.

Aspesi: Io me lo ricordo bello.

 

Ornella Vanoni

Vanoni: Ha 28 anni, è solare, quando entra in una stanza la riempie. Ma sai qual è il problema oggi? A parte che ci sono troppi vecchi, e che quindi bisogna morire, è che noi non siamo più un punto di riferimento come era una volta.

Aspesi: Guarda, io nel mio piccolo, piccolissimo, avevo una serie di persone che mi amavano. Adesso, non sanno neanche più chi sono. A me non me ne importa nulla, eh, perché non sono legata a queste cose, però…

 

Vanoni: Quindi non capisco perché vogliono farci vivere più a lungo, così rompi ancora di più i coglioni…

Aspesi: Scusami, eh, ma parlando di vita e di morte: ma a te, non fa impressione sapere che la tua vita ha una fine?

Vanoni: No.

Aspesi: Non ti importa.

Vanoni: Non è che non mi importa, attenzione, è che non ho così paura di morire. C’è gente che ne ha il terrore, io no.

 

Aspesi: E dopo cosa farai?

ORNELLA VANONI E GIORGIO STREHLER

Vanoni: Dopo che, da morta? Non lo so, non so cosa succede.

Aspesi: Ma tu non sei cattolica?

Vanoni: Sono cristiana.

Aspesi: Quindi, per dire, pensi che dopo avrai le ali: e che ci farai, i viaggi?

Vanoni: No, le ali no. Le ali le hanno gli angeli.

Aspesi: Già che siam belle allegre parlando di morte, tu te la immagini la tua?

 

Vanoni: Sì. Morirò nel mio letto. Con calma.

Aspesi: Ma che brava. Sei una persona molto intelligente.

Vanoni: Sei molto gentile, detto da una intelligente è un bel complimento.

 

 

[…]

 

Aspesi: E quindi continui a fare i dischi?

Vanoni: Si ma poi faccio anche televisione…

Aspesi: Sì certo, ci sei sempre. Dimmi ancora di Paoli, è stato l’uomo della tua vita?

ornella vanoni

Vanoni: È stato l’amore più grande. Eravamo due ragazzi. Scoprivamo la musica jazz… A differenza di Strehler, che era il maestro, con Paoli era l’amore quello giusto.

Aspesi: Ma lui non era sposato?

Vanoni: Lui era sposato.

 

Aspesi: Ma come hai fatto a innamorarti? No perché, scusa eh, un grande amore è un grande amore, ma lui era proprio un omino…

Vanoni: È diventato più bello avanti negli anni, con l’età, con i baffi bianchi. Da giovane era brutto, lo ammetto.

 

 

[…]

 

Vanoni: Se non esco mangio presto, alle nove sono a letto e guardo un film.

Aspesi: E quando esci dove vai?

Vanoni: A cena, a lavorare, a cantare. A socializzare, insomma.

Aspesi: Tu hai sempre avuto un bellissimo corpo. Come ti sei accorta che stava cambiando?

Vanoni: Ah beh, lo vedo tutti i giorni.

Aspesi: E ti spiaceva vederlo cambiare?

Vanoni: Mi faceva tenerezza. È così, non c’è niente da fare. L’ho accettato.

 

ornella vanoni

Aspesi: Sai cosa? Tu, oltre a essere una persona intelligente, sei rimasta anche abbastanza frivola, non so, come se ti aspettassi ancora qualcosa dalla vita…

Vanoni: No, io non mi aspetto niente di nuovo, vado avanti finché posso e porto avanti al meglio quello che c’è. È già straordinario che a 90 anni uno abbia una voce come questa. Sono già contenta così. E poi che non sono un baule…

 

Aspesi: Stai attenta a cosa mangi?

Vanoni: No, ma so cosa non dovrei mangiare.

Aspesi: Però lo mangi.

Vanoni: A volte, sì. Sono pazza del formaggio. Tu cosa mangi la sera?

Aspesi: Guarda, ho questa signora qua con me che mi aiuta, che qualche volta compra delle cose già pronte, se no mi fa anche lei delle cose, ma sempre modeste, eh?

Vanoni: Brodino con le stelline?

 

Aspesi: Oggi a mezzogiorno ho mangiato il brodino con le stelline, proprio. Anche tu? Ma tu ti farai fare delle cose molto buone…

Vanoni: Ma va, la mia cameriera fa le scaloppine di pollo con il limone, cose così. Stasera mangio le zucchine e un provolino che faccio sciogliere nel pentolino. Non vedo l’ora.

 

Aspesi: Tu eri una mangiona, no?

GIORGIO ALBERTAZZI E ORNELLA VANONI

Vanoni: Sai, c’è un periodo della vita dove fai l’amore, bevi, mangi, parli... La vita è piena. E allora lì mangi, mangi, mangi. Però non ingrassi neanche tanto perché sei giovane, quindi…

Aspesi: Avevi quell’appartamento in largo Treves, meraviglioso. Perché lo hai lasciato?

 

Vanoni: Perché dovevo venderlo.

Aspesi: E ti è spiaciuto?

Vanoni: Mi è spiaciuto moltissimo. Vedevo tutta Milano da lassù. Poi sapevo come vestirmi perché guardavo giù, su via Solferino, e a seconda di come erano vestite le persone, io mi vestivo. Adesso sono in una casa piccola, molto carina, l’ho fatta tutta io.

Aspesi: Sempre in centro?

 

ornella vanoni a belve 10

Vanoni: No, al parco. Però non vedo più le persone di sotto. Quindi esco vestita di lana, tutta sbagliata.

Aspesi: Mi ricordo che c’è stato un periodo nella tua vita in cui tu avevi una signora…

Vanoni: In che senso?

 

Aspesi: Avevi un’amica che ti stava vicino, mi pare che fosse una bolognese e che tu la difendevi molto.

Vanoni: Una giornalista?

Aspesi: No, una che si occupava di bellezza, una a cui eri molto legata. Te la sei dimenticata?

 

Vanoni: Del passato non dimentico niente. Ma una che si occupava di bellezza… no.

Aspesi: Era una che ti era compagna al posto degli uomini, nel senso che tu l’avevi scelta al posto di un uomo….

ornella vanoni in i viaggiatori della sera

 

Vanoni: Ah sì, capito. Per un certo periodo…

Aspesi: Perché l’hai tenuta e poi più?

Vanoni: Perché le cose finiscono, perché si pretende troppo da me e se la persona pretende troppo alla fine finisce…

Aspesi: Ma lei ti amava?

Vanoni: Penso di sì, molto.

 

Aspesi: E tu?

Vanoni: Sì, un po’ meno.

Aspesi: Quanto tempo siete state vicine?

Vanoni: Mah qualche anno. E comunque era di Roma.

Aspesi: Ma voleva anche dei soldi da te?

Vanoni: Ma no!

ORNELLA VANONI

 

Aspesi: Va beh, una roba così, poi è finita. Ma ho visto che anche tu, come me, verso le donne, insomma non ci credi tanto a quella storia della…

Vanoni: ...sorellanza? No, non ci credo.

Aspesi: Io conosco un mucchio di donne infelici perché sul lavoro c’è una donna che le perseguita.

 

Vanoni: Però credo molto nell’amicizia. Ma sai come succede? Per esempio, io, metti, ho 90 anni e ho delle amiche molto care che ne hanno 70. Loro possono fare delle cose che io non posso più fare. E questo crea un gap. Stella Pende, una mia carissima amica, prende e va. Io non prendo e vado, non più. Andiamo a Cortina stasera? Io dovrei avere una valigia solo per le medicine…

 

ornella vanoni senza fine.

Aspesi: Senti, tu hai avuto un figlio dal matrimonio con Ardenzi. Scusa eh, puoi anche non dirlo: ma lui poi andò a vivere col padre, no?

Vanoni: No, è sempre rimasto con me.

Aspesi: Ma tu come eri come madre?

Vanoni: Assente. Cantavo, ero sempre in tournée.

Aspesi: E tu lo hai capito, di essere stata assente?

Vanoni: Certo.

 

Aspesi: E ti è spiaciuto?

Vanoni: Ho chiesto scusa a mio figlio.

Aspesi: Tu eri una bambina, avevi 21 anni quando sei andata a stare con Strehler – che poi anche lui aveva la moglie, vabbè…

 

ornella vanoni gino paoli

Vanoni: Sì. Ma la moglie non la vedeva più, erano separati.

Aspesi: Comunque lui era tremendo. Andai a trovarlo per una intervista, e quando si erano fatte le otto, io ero già morta e volevo andarmene, e lui andava avanti a parlare, fino alle nove, e io non ne potevo più. Non smetteva mai di porsi come il più bravo. E intendiamoci, lo era…

 

Vanoni: Era il più grande, prima di lui la regia non esisteva. Giorgio era un genio, ed è una parola che non uso normalmente, ed era un grande talento. Ma i grandi talenti possono essere anche dei grandi rompicoglioni.

Aspesi: Eh già, dopo un po’ ha rotto le balle anche a te.

Vanoni: È vero, parlava molto.

 

ornella vanoni, fiorello e amadeus

Aspesi: Ma tu l’hai amato o mica tanto?

Vanoni: Io l’ho sicuramente amato. Ma più che altro sono stata folgorata dal suo amore. Ha sofferto molto con me. Ma ti posso dire una cosa a proposito di sorellanza? Io ho avuto più male dalle donne che dagli uomini.

 

Aspesi: Questo è normale, che le donne possano far del male alle altre donne. Ma in particolare a chi ti riferisci?

Vanoni: Una persona che lavorava con me, tremenda. Mi mandava le lettere anonime, ma io ho capito subito che era lei. Abbiamo lavorato bene per qualche anno. E poi, gelosie, cose così… Oi, ma qui c’è una gatta…

 

Aspesi: Sì, è la mia gatta….

Vanoni: Ma che bella che è. E quanti anni ha?

Aspesi: 22.

vanoni modugno

Vanoni: Voglio una foto con lei!

Aspesi: Sai cos’è, è che noi abbiamo vissuto in un’epoca lontanissima dove tutto aveva un significato. Anche le donne ne avevano. Oggi ci sono le influencer. Tu hai capito che significato hanno? Insomma: chi sono?

 

Vanoni: Allora, ci sono delle influencer completamente cretine. Ma per esempio proprio oggi parlavamo di una signora che ha un negozio multimarca, molto brava, una che va a cercare cose particolari. Tra l’altro è pure antipatica. Però un’influencer così la capisco. Invece le influencer del trucco, quelle che ti tirano le sopracciglia che sembri… com’è che si chiama l’uomo mascherato? No, non Joker. Ecco: Diabolik! brava. Che sembri il Diabolik…

 

Aspesi: E poi noi abbiamo vissuto anche la guerra…

Vanoni: Ci siamo nate in mezzo alla guerra. E di vederne un’altra… In realtà siamo già di nuovo in guerra. È un brutto momento, vero? Persino il sole è diventato crudele. Noi stavamo sempre al sole, no? Ora brucia. Punge. Ma che bella pellina che hai, lo sai?

Aspesi: E tu hai un profilo bellissimo. Mettiti di profilo. Guarda che bello.

 

ornella vanoni a che tempo che fa 10

Vanoni: Mah, e tu? Come lo vorresti il tuo funerale?

Aspesi: Devono avvolgermi un lenzuolo sul corpo nudo.

Vanoni: Di lino, naturalmente!

Aspesi: Certo! E poi devono cremarmi… Ma le ceneri non so ancora dove farle mettere…

Vanoni: Io voglio che le mie le buttino in mare.

Aspesi: Io non lo so, forse voglio che loro mi tengano…

Vanoni: …sul comodino?

Aspesi: …in una delle loro case, sempre che non gli viene il nervoso e mi sbattono giù. Vedi che bei discorsi tra signore...

 

Vanoni: Beh, se vien bene è un’intervista spiritosa.

Aspesi: Poi tu ti fai intervistare anche da... com’è che si chiama? Sì, Cazzullo, lui è un gran maestro e mi fregherà, ma a me non me ne importa mica. Senti, ma quando tu hai cominciato non pensavi di cantare, vero?

Vanoni: Non pensavo di far niente.

 

ornella vanoni

Aspesi: Però sei andata al Piccolo immaginando di imparare a recitare.

Vanoni: Strehler non poteva farmi recitare. Per lo scandalo. Perché noi eravamo uno scandalo. Sai i borghesi, no? Terribili.

Aspesi: Perché eravate dei peccatori.

 

Vanoni: No, no. Perché lui era il maestro. Per i borghesi, il teatro è sempre stato un luogo di lussuria. Non capendo che in teatro ti fai un mazzo così dalla fatica. Comunque io vivevo di lui, ero sempre con lui. Ho imparato vedendo cosa facevano gli altri attori con lui.

 

Aspesi: Poi lui ha inventato la storia delle canzoni della mala e tu ti sei scoperta cantante.

Vanoni: Sì, ma poi ho scoperto anche che i cantanti erano tutti contenti, tutti allegri. E così ho detto: vuoi vedere che faccio anche io le canzonette?

 

ORNELLA VANONI A SANREMO 2023

Aspesi: E dove ti informi sull’attualità, sulle guerre, sui ragazzi che ammazzano la famiglia…?

Vanoni: Sui tiggì, poi io leggo gli articoli di fondo dei giornali.

Aspesi: Cioè: leggi i giornali???

Vanoni: Sì. Tu con la vista? A posto?

Aspesi: Ah no, praticamente non ci vedo.

Vanoni: E non senti mai il bisogno di tenerezza?

Aspesi: Ma no!.

 

Vanoni: No?

Aspesi: Cioè di un uomo che mi…

Vanoni: Ma che uomo? Anche… Io, per esempio, do molta importanza all’abbraccio. A me è l’abbraccio quello che mi manca. L’abbraccio.

 

gianni versace e ornella vanoni foto di marcellino radogna

Aspesi: Non so. Io non ci ho mai pensato. Mio nipote, che è molto buono, e quindi, essendo buono, ogni tanto mi abbraccia, mi fa piacere, sì. Ma io non ho bisogno di queste cose qui.

Vanoni: Beata te. Io, se uno mi abbraccia, sono felice.

Aspesi: Che carina. Senti, io avrei anche finito. Hai da dirmi altro?

 

Vanoni: Che ti trovo bene.

Aspesi: E che è brutto essere vecchi.

Vanoni: E che bisognava morire prima. Guarda, È tornata la gatta. Dorme con te? Ti dà calore? Ti dà amore?

 

Ornella Vanoni

Aspesi: Molto. È peggio di un qualunque gesto affettuoso. Appena sono a letto, bang! E vien su!

Vanoni: C’è una poesia di Umberto Saba che parla di una gatta che fa questo, e poi fa quest’altro, e che alla fine dice: è come te, è innamorata…

Aspesi: La mia è completamente sorda.

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