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IL CINEMA DEI GIUSTI - FERMI TUTTI: TORNA L’EROTISMO INTELLETTUALE E NE AVEVAMO BISOGNO - ANCHE PERCHÉ LE DUE PROTAGONISTE DE “IL SEGRETO DI UNA FAMIGLIA”, CIOÈ MARTINA GUSMAN E BÉRÉNICE BEJO NON SOLO SONO BELLISSIME MA SI CONCEDONO UNA GRANDE SCENA INIZIALE DI SESSO FRA DI LORO CHE NON PUÒ CHE RALLEGRARE LO SPETTATORE CHE NON NE PUO' PIÙ DI CALDO E DI SALVINI… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Fermi tutti. Torna l’erotismo intellettuale. Ne avevamo bisogno., Anche perché le due protagoniste del nuovo film di Pablo Trapero, Il segreto di una famiglia, cioè l’argentina Martina Gusman e l’argentina trapiantata in Francia, Bérénice Bejo, non solo sono bellissime e curiosamente identiche, ma si concedono una grande scena iniziale di sesso fra di loro che non puà che rallegrare lo spettatore che non ne può più di caldo e di Salvini.
Mettiamoci anche che le due protagoniste nel film sono anche sorelle e dichiarando una vecchia pratica amorosa fra di loro ci fanno capire che non sono così castigate e che La quietud, cioè La quiete, del titolo originale che è anche il nome della grande façenda di famiglia delle ragazze, è una quiete solo di nome.
Perché sotto alla ricchezza e all’apparente tranquillità di questa strana famiglia di ricchi argentini si nascondono ben altri e più cupi segreti. All’inizio, vediamo la bella Eugenia, Bérénice Bejo, tornare da Parigi, dove vive da anni, in quel di Buenos Aires perché la mamma, Graciela Borges, ha avuto un terzo ictus. Il vecchio e malato padre, è già in stato comatoso da quel dì. Più vispa è la sorellina Mia, Martina Gusman, che accoglie calorosamente Eugenia.
Ma, al di là degli slanci erotici che ci fanno ricordare i bei tempi del soft porno intellettualoide alla Samperi, quel che interessa Trapero, già autore di un film piuttosto riuscito come El Clan, sempre legato alle pratiche del male all’interno delle famiglie apparentemente normali nell’Argentina della dittatura, è appunto far esplodere fra le tre donne, la madre e le due figlie, dei meccanismi di drammaticità che ci riportino all’origine dei problemi e della loro ricchezza.
Che, guarda un po’, è nata proprio negli anni della dittatura dei militari, mentre altre famiglie perdevano tutto, anche la vita. Non riuscito come El Clan, questo Il segreto di una famiglia, già presentato fuori concorso a Venezia lo scorso settembre, funzionerà meglio fuori dall’aggressività di un festival, con un pubblico più ben disposto a seguire la famiglia argentina e i suoi turbamenti. Ma la scena migliore è quella fra le due bellissime attrici. In sala dal 4 luglio.
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