DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Marco Giusti per Dagospia
“Il settimo figlio” di Sergei Bodrov
“Prendi questo scroto di orco… Per il tuo divertimento”. Difficile difendere dall’accusa di peggior film dell’anno un fantasy con queste battute, con un gran cast del tutto sbagliato e con una storia così scombinata.
Parliamo comunque di Il settimo figlio, malgrado il titolo morettiano, ricco film in 3D di coproduzione usa-anglo-cino-canadese, 95 milioni di dollari, girato tra Hollywood e l’Ontario, da Sergei Bodrov, regista di polpettoni russi come Mongol e Il prigioniero del Caucaso, sceneggiato da troppe mani, Matt Greenberg, Charles Leavitt, perfino lo Steven Knight di Locke, tratto da un romanzo di Joseph Delaney, interpretato da una Julianne Moore cattivissima come regina madre delle streghe e da un Jeff Bridges barbuto e a cavallo che parla come il Rooster Cogburn del Grinta (“sembra un disco a 45 giri sentito a 33”) e davvero poco adatto al fantasy.
il settimo figlio jeff bridges
Un film, anzi un “very bad film”, già previsto come uscita nel febbraio del 2013, poi spostato al 2014 e alla fine arrivato poche settimane fa ovunque che ha avuto non pochi problemi produttivi e distributivi. E che alla fine, malgrado le stroncature massicce della critica, e i pochi incassi in patria, ha portato già a casa 97 milioni. In un medioevo fantastico ridisegnato da Dante Ferretti e popolato da orchi e dragoni sputafuoco, i maghi e le streghe se le danno di santa ragione per il possesso non si capisce di che.
E, ovviamente, non tutte le streghe sono cattive e i maghi hanno non pochi segreti. Anche perché Jeff Bridges e Julianne Moore, oltre a essersi già incontrati al cinema nel Grande Lebowski, hanno pure avuto una storiella di sesso in gioventù che non sembra proprio dimenticata. Mettiamoci anche un giovane apprendista mago, il Ben Barnes delle Cronache di Narnia, che è il settimo figlio di un settimo figlio e per giunta figlio di una madre strega, Olivia Williams.
E mettiamoci che, oltre a possedere un prezioso pietrone rosso, regalo della mamma, molto bramato da Juliane Moore, il giovane apprendista si innamora di una streghetta bella e buona, la svedese Alicia Vikander, e le cose si complicano non poco. La parte migliore è la rapida lezione da mago che Jeff Bridges tiene al suo giovane assistente, ma i fan del libro (esistono…) hanno protestato che il maghetto Tom Ward dovrebbe avere 12 anni e Ben Barnes ne ha ben 33.
Forse un po’ troppi. Non male il mostro Zanna, tanto brutto quanto fedele al Master Gregory di Jeff Bridges, sorta di maggiordomo tuttofare che mena pure parecchio orchi e streghe. Esagerati gli affiliati della strega, interpretati da star multietniche come Jason Scott Lee o Djimon Hounsou, che possono trasformarsi in orsi giganti o dragoni.
C’è pure un cattivo con quattro mani piene di spade. Jeff Bridges sembra divertirsi un sacco a girare come un cowboy in questo medioevo canadese e a bofonchiare battute assurde. Ma neppure il suo incontro finale con Julianne Moore produce scintille di cinema. Purtroppo non è facile trovare qualcosa che giustifichi davvero l’operazione. Che divertimento poi uno provi a giocare con lo scroto dell’orco è da capire… In sala dal 19 febbraio.
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