DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI…
Marco Giusti per Dagospia
Ma se per il Superbowl in America, a Tampa, hanno costruito un pubblico di 7500 infermieri e medici vaccinati invitati dalla NFL che hanno assistito al concerto pre-partita di Miley Cyrus e poi hanno riempito lo stadio per vedere la partita e i 15 minuti del concerto di The Weeknd con 25.000 spettatori distanziati e 30.000 sagome, mi domando perché, per Sanremo, che non è il Super Bowl certo, ma ce lo vedremo tutti, ma proprio tutti in Italia, non abbiamo 200- 300-500 infermieri vaccinati da invitare all’Ariston e un po’ di sagome vintage di vecchi direttori di rete, che so Del Noce quando duettava con Giletti in prima fila, Teresa De Santis quando venne in quota Lega, da mettere qua e là, anche un cartonato di Stefano Coletta dell’anno scorso.
Perché l'effetto del pubblico che riempiva lo stadio del Super Bowl stanotte faceva realmente la differenza. Sembrava davvero che la pandemia fosse finita, o comunque dimenticata per un paio d’ore.
Certo, da noi non avremo gli spot miliardari che abbiamo visto al Superbowl, veri e propri film, come quello per la Cadillac con Thimothy Chamelet come figlio di Edward Scissorhands con tanto di mamma Wynona Ryder, o quello bellissimo per la Jeep con Bruce Springsteen che ci spiega perché sia importante, dopo la cacciata di Trump, recuperare The Middle, il centro dell’America. 5,5 milioni di dollari per un passaggio di 30 secondi di pubblicità…
Mentre noi ci dobbiamo sorbire ogni quarto d’ora il poco dietetico “Carbonara per tutti” di Claudia Gerini negli spot di Ozpetek per la pasta De Cecco. O il martellamento su Sky degli inesorabili spot per il lacrimoso “Lei mi parla ancora” di Pupi Avati, che esce oggi.
il ricco, il povero e il maggiordomo 1
E non abbiamo nemmeno la giovane poetessa vestita Prada Amanda Gorman da presentare, e non oso pensare a chi potrebbe sostituirla… Leggo di Celentano o Benigni… Ma qualche ventenne, no? Di poeti non ne abbiamo?
Vi dico intanto i film di stasera. In prima serata di veramente emozionante c’è poco. Non era male “Il ricco, il povero e il maggiordomo” di Morgan Bertacca con Aldo, Giovanni e Giacomo, Cine 34 alle 21. Ci sono pure Francesca Neri e Giuliana Lojodice.
Comici più di corpo che di battuta, i tre qui si possono permettere di mettere in scena delle situazioni alla Buster Keaton, con Aldo che viene rincorso per le strade di Milano da qualsiasi donna che si senta rifiutata da lui, o di farci ridere o sorridere con delle gag da bambini, così “uno azero”, riferito a Aldo camuffato proprio da azero, può servire con la risposta pronta di Giacomo “Va di culo se pareggiamo”.
clint eastwood fuga da alcatraz 1
Battuta che non serve a farci ridere, ma a ben disporci per un tipo di comicità classica, quasi alla Gandusio o alla Besozzi o alla Tino Scotti. Anche la storia sembra riprese da qualche commedia italiana degli anni ’30, diciamo fra Camerini e Mattoli.
Anche se non è tra i tra i titoli più forti del trio e se la storia si perde dopo un po’ dovendo seguire troppo fili, è comunque uno spettacolo vedere i tre comici in scena muoversi come i grandi clown che sono. Anche se la regia non li segue sempre a dovere (datemi un Mattoli, please, anche un Neri Parenti!).
Aldo è il grande prototipo del personaggio di Checco Zalone, e fa ancora molto ridere solo correndo per la strada. Giovanni e Giacomo hanno tempi di commedia perfetti e coi loro personaggi sembrano ben incarnare la grande crisi che ha colpito Milano e il paese in questi anni.
E’ bellissimo, ma molto visto, “Fuga da Alcatraz” di Don Siegel con Clint Eastwood e Patrick McGoohan, La7 alle 21, 15, ricostruzione perfetta della celebre fuga dei primi anni’60. Iris presenta alle 21, 10 un bell’action con idee ambientato durante la guerra civile in Sierra Leone, “Blood Diamonds” di Edward Zwick con Leonardo Di Caprio, Djimon Hounsou, Jennifer Connelly.
Quanto al contorto romanzone storico “L’amore oltre la guerra” di David Leveaux con Jay Courtney, Lily James e l’appena scomparso Christopher Plummer nel ruolo del Kaiser Guglilemo II rifugiato in Olanda e ricercato dagli ufficiali tedeschi, Cielo alle 21, 15, leggo che Peter Bradshaw del “Guardian” lo bolla come “ridicolo”.
Peccato, ci sono anche Eddie Marsan come Himmler e Janet McTeer come principessa Hermine detta “Hermo”. Rai Movie si butta sul cineclub con i due maggiori western in bianco e nero di John Ford, alle 21 “Sfida infernale” con Henry Fonda come Wyatt Earp, Victor Mature come Doc Holliday e Walter Brennan come Old Clanton. La bella era Linda Darnell che venne poi scritturata in Italia da Peppino Amato per “Donne proibite”.
clint eastwood fuga da alcatraz
E alle 23 “Il massacro di Fort Apache” con John Wayne, Henry Fonda e Pedro Armendariz trombettiere doppiato da Alberto Sordi (indimenticabile il suo “Sì, sior comandante so’ Apaches Mescaleros…”). Li conosco a mente da quando ero ragazzino. Tarantino li odia, perché non rispettano gli indiani e puntano alla storia e non al cinema. Beh, non è proprio così…
Su Rai 4 vedo che c’è un piccolo horror italiano, “The Nest (Il nido)” di Roberto De Feo con Francesca Cavallin. In seconda serata su Rai 5 alle 22, 45 passa una buona ricostruzione di un celebre delitto di mafia, “Sicilian Ghost Story” di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia.
Su Rai2 alle 22, 55 un mai sentito film su tre ragazzine “Dolcissime” di certo Francesco Ghiaccio. Penso sia preferibile “Trumbo” o “L’ultima parola. La vera storia di Dalton Trumbo” di Jay Roach con Bryan Cranston e un cast stellare che va da Helen Mirren a John Goodman, Iris alle 23, 55, storia del celebre sceneggiatore americano vittima del maccartismo e per questo blacklisted da Hollywood.
Vinse sotto falso nome due Oscar, per “Vacanze romane” e per “La più grande corrida”, e firmò poi dei capolavori come “Spartacus” di Stanley Kubrick e “Exodus” di Otto Preminger. Verso l'una di notte arrivano film interessanti, come sempre.
Cine 34 presenta addirittura “Le conseguenze dell’amore”, secondo film diretto da Paolo Sorrentino e primo a essere presentato a Cannes. Ottimo noir d’autore ambientato in Svizzera, dove vive il misterioso personaggio impersonato da Toni Servillo legato alla Mafia. Da rivedere.
Diciamo che è un altro genere, l’ottimo western picaresco “Un treno per Durango” diretto da Mario Caiano previsto all’1,25 su Rai Movie. Protagonisti sono il brasiliano Anthony Steffen alias Antonio De Teffé, la bellissima Dominique Boschero (e non vi dico chi si dicevano fossero i suoi amanti…), l’americano Mark Damon e Enrico Maria Salerno. Era lo spaghetti preferito di Mario Caiano.
bryan cranston l’ultima parola. la vera storia di dalton trumbo 1
Fernando Di Leo sosteneva di averlo scritto interamente lui (“La sceneggiatura di Un treno per Durango la feci io senza che Duccio ci mettesse le mani, non l’ha neanche letta”), anche se sui titoli sono accreditati solo il regista e Tessari. Ma, a conferma dei titoli, Caiano ricorda che “tutte le riunioni di sceneggiatura le abbiamo fatte con Tessari a casa mia. Se poi lui adoperasse Di Leo per scrivere il copione a mia insaputa non posso giurarlo. Ma la storia l’abbiamo concordata insieme. A me però Di Leo non mi risulta”.
È possibile, comunque, che per velocizzare le cose Tessari passasse la storia abbozzata con il regista a Di Leo e al suo socio Augusto Caminito, veri esperti di copioni da scrivere velocemente. Caminito, infatti, sostiene che “il film era un disastro e fummo noi a salvarlo. Venimmo chiamati apposta da Tessari”. Caiano ricordava bene anche il produttore italiano, Bianco Manini, “già fabbricante di tortellini, di quelli con la segretaria amante sempre vicina, aveva appena prodotto Quien sabe? per la regia di Damiani, ma in Spagna non conosceva nessuno”.
Tutta la lunga e bellissima sequenza iniziale, quasi un film a parte, si svolge infatti sul treno di Quien Sabe?, dove si imbarcano i due avventurieri, El Gringo e Lucas, un americano e un messicano, cioè Anthony Steffen (doppiato da Pino Locchi), a suo agio, e Enrico Maria Salerno, formidabile quasi a livello di Milian.
Nella notte più fondo vedo che arrivano “Arakimentari”, documentario di Travis Klose sul celebre scandaloso fotografo giapponese, Cielo 1,45, ma anche, Rete 4 alle 2, 10, un'interessante versione televisiva del 2015 della commedia di Ronald Harwood “Il servo di scena”, diretta da Richard Eyre con la coppia strepitosa Anthony Hopkins e Ian McKellen, Rete 3 alle 2, 10.
klaus kinski le amanti del mostro
Con loro anche le giovani Emily Watson e Vanessa Kirby e un'apparizione di Edward Fox, che lo interpretò insieme a Tom Courtenay nella celebre versione cinematografica del 1983 con la regia di Peter Yates. Lo seguirà su Rete 4 alle 4 in totale disarmonia l’horror stracult di Sergio Garrone “Le amanti del mostro”, con Klaus Kinski medico impotente ma gelosissimo della moglie Katia Christine, che, la notte, diventa un mostro e uccide tutti quelli che hanno avuto contatti con lei. Uccide anche un cane…
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Girato in Turchia da Garrone insieme a un altro horror, “La mano che nutre la morte”. Effetti di Carlo Rambaldi super splatter. Su Iris alle 4, 15 passa il disastroso e stracultissimo “Fur-Un ritratto immaginario di Diane Arbus” diretto da Steven Shainberg, dove si immagina una Diane Arbus interpretata da Nicole Kidman pazza dell’uomo-peloso Robert Downey jr che fotografa senza pietà. Quando si toglie tutto il pelo dalla faccia vediamo che è Robert Downey jr e finisce il film. Se volete Robert Downey jr ritorna alle 5 su Rai Movie nel biopic di Richard Attenborough “Charlot”. Non fu un successo.
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