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DALLA? RUBALA! - GLI AMICI DI LUCIO SI RUBANO I RICORDI A VICENDA - SPARITI IL TESTO AUTOGRAFO DI “CARUSO”, OCCHIALI E ORECCHINI - IL PITTORE AMICO DI UNA VITA: “SO CHI È IL LADRO, L’HA FATTO PER NOSTALGIA” - LA CONTESA SULL’EREDITA’ TRA MARCO ALEMANNO E I PARENTI DEL CANTAUTORE

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Alessia Pedrielli per “Libero Quotidiano”

LUCIO DALLA STEFANO CANTARONILUCIO DALLA STEFANO CANTARONI

 

L'orecchino, gli occhiali e il testo manoscritto della sua canzone più famosa. Che cos' altro si poteva rubare di Dalla per immaginare di averlo ancora accanto? È un furto «d’amore» quello denunciato da uno degli amici più cari del cantautore scomparso: quegli oggetti, di incerto valore economico ma grande significato sentimentale, sono spariti da casa sua e lui, ora, li rivuole indietro.
 

Ha sporto denuncia, ma sa già chi è il ladro - dice - e spera che glieli renderà spontaneamente. È morto all' improvviso Lucio Dalla, il primo marzo 2012 a Montreux, in Svizzera, senza lasciare testamento. I suoi beni - valutati in un patrimonio da più di 100 milioni di euro tra case, opere d' arte e diritti d' autore - andranno ai cinque cugini, eredi legittimi, mentre le persone più vicine al cantante sono rimaste escluse da ogni lascito.
 

Più che l' eredità in denaro, però, ai «figliocci» di Dalla e agli amici più cari sembra importare l' eredità di ricordi. Su questi è cominciata una guerra fatta di piccoli furti di oggetti del cantante, cari al cuore di chi gli è stato legato.
 

È stato Stefano Cantaroni, pittore e amico di Dalla da 20 anni, a sporgere denuncia: dalla casa di via D' Azeglio, dove abitava con Lucio, sono scomparsi un paio d' occhiali da vista, un orecchino in oro giallo con un piccolo smeraldo e i testi scritti a mano di Caruso e altri due brani.

 

LUCIO DALLALUCIO DALLA

La prima denuncia Cantaroni l' ha sporta contro ignoti, sostenendo però di saper bene che ad allungare le mani è stato un amico comune, suo e di Dalla: «Lo so che sei stato tu - scriveva sul suo profilo Facebook, tre giorni fa, rivolgendosi al presunto ladro - non sono fesso, sono un buono e ti sto dando il tempo di ripensare a quel che hai fatto».

 

Nessun pentimento repentino, ma la questione non è finita lì. Leggendo dei sospetti del querelante, la questura ha voluto conoscere l' identità del presunto colpevole e Cantaroni ha depositato una seconda denuncia con nome e cognome.
 

Anche questa pubblicata su Facebook. Ieri L' ennesimo atto della guerra del cuore: Cantaroni di nuovo in questura a denunciare il tentativo del sospettato di mettersi in contatto con lui: «Ho ricevuto numerose chiamate da quando ho pubblicato le mie denunce» scrive nell' atto reso pubblico sul suo profilo, «chiamate alle quali però non ho mai risposto». Quello che vuole non è mediare, ma riavere i cimeli.
 

Già dopo pochi mesi dalla sua scomparsa, intorno all' eredità milionaria di Dalla erano nate tensioni: successione ferma per inghippi giudiziari e guerra aperta tra Marco Alemanno, giovane artista vicino al cantante fino agli ultimi giorni di vita, e i parenti del cantautore.

 

LUCIO DALLA MARCO ALEMANNOLUCIO DALLA MARCO ALEMANNO

«Fanno finta che io non esista - spiegò in un' intervista Alemanno, anche lui convivente di Dalla nella enorme casa di via D' Azeglio - ma sono prigioniero nella mia casa… da sei anni sono residente ma hanno chiuso le porte e se devo andare dove ci sono i miei oggetti o le opere d' arte che Lucio mi ha regalato, deve esserci un testimone attento, chissà, che non rubi nulla», aveva spiegato.

 

A piangere per la penuria dei ricordi non sono solo gli amici più cari: a quattro anni dalla morte ancora non si sa nulla della casa museo, da realizzare sempre in via D' Azeglio, e ai fan manca una meta di pellegrinaggio.

 

Poi c' è la storia della panchina in bronzo con la figura di Dalla sorridente scolpita da Carmine Susinni e piazzata per due mesi in centro a Bologna, sotto una delle abitazioni di Dalla.

 

LUCIO DALLALUCIO DALLA

In centinaia sono passati per una foto con l' icona scolpita ma poi i permessi della sovrintendenza sono scaduti, il Comune non l' ha acquistata (costa 100mila euro) e la scultura è stata rimossa, in attesa di partire per un tour e portare il nome e la fama di Dalla in giro per l' Italia. Come se ce ne fosse bisogno. A Bologna, comunque, non c' è più: ennesimo ricordo rubato.

LUCIO DALLA AMICILUCIO DALLA AMICI