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"THE GUARDIAN": VOLETE CAPIRCI QUALCOSA SULLA GUERRA DI TRUMP ALLA STAMPA? E' IL PROGRAMMA IDEATO DA ROBERT MERCER, MILIARDARIO DELL'ULTRADESTRA CHE HA FINANZIATO LA CAMPAGNA DI DONALD E FARAGE, A CAPO DI AGENZIE CHE RACCOLGONO MILIONI DI DATI SU FACEBOOK E SONO IN GRADO DI MANIPOLARE INFORMAZIONE DI MASSA E PENSIERO DEGLI UTENTI

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Carole Cadwalladr per “The Guardian” - ESTRATTO

 

robert mercer robert mercer

Ho cercato Trump su Twitter, in seguito alle sue sparate contro stampa e giornalisti, e ho trovato sia chi diceva che è un folle sia chi lo sosteneva nella battaglia contro i media bugiardi. Il sito ‘CNSnews’ parlava addirittura di decesso dei media mainstream.

 

Come fa, da sito semisconosciuto, ad apparire tra i primi nell’algoritmo di Google? Scopro che prende sovvenzioni (oltre dieci milioni di dollari in dieci anni) dal miliardario Robert Mercer, ovvero i soldi dietro Trump.

 

E’ il suo più grande donatore, aveva finanziato anche la campagna di Ted Cruz. Mercer è uno scienziato del computer, iniziò alla IBM e poi divenne CEO della ‘Renaissance Technologies’, il fondo che guadagna creando modelli matematici per il mercato finanziario. Il suo ‘Medallion’ (hedge fund da miliardi di dollari) vanta rendimenti record e dal 2010 Mercer ha dato 45 milioni di dollari a varie campagne repubblicane e 50 milioni di dollari a varie iniziative della destra ultraconservatrice. Insomma parliamo di un potente miliardario che sta trasformando il mondo secondo il suo credo personale.

 

steve bannonsteve bannon

Mercer, a stretto contatto con Steve Bannon, parla raramente in pubblico e mai con i giornalisti. Il suo ‘Media Research Center’ ha la missione di ‘correggere i pregiudizi liberali’ e inoltre è colui che ha finanziato ‘Breibart’, il sito di destra di cui Bannon era direttore. E’ il 29° sito più popolare d’America, il più seguito sito politico su Facebook e su Twitter. E’ più grande di ‘Porn Hub’. Mercer ha una grossa partecipazione anche in “Cambridge Analytica” e “SCL Group”, specializzata in strategie elettorali e operazioni che puntano alla propaganda di massa.

donald    trumpdonald trump

 

La “Cambridge Analytica” ha lavorato per Trump e per la campagna “Leave” di Farage. E’ una vera e propria macchina di propaganda che raggiunge milioni di utenti, 220 milioni di votanti americani. Sa come creare profili, prendere i dati, bombardare di pubblicità, prendersi i ‘like’ di Facebook, che attualmente sono l’arma più potente: i computer ci conoscono meglio di quanto noi conosciamo noi stessi.

 

I dati sono lì sui social, e, siccome non c’è alcuna regolamentazione, possono essere usati per studiare la psicologia degli utenti, predire e controllare il comportamento umano, manipolare le nostre paure. E’ incredibilmente pericoloso e può cambiare le menti. Dietro Trump e Farage c’è la stessa azienda, la stessa gente. La ‘SCL’ è specializzata ai più alti livelli (lo fa per la Nato, lo fece per la Thatcher) per modificare il comportamento di ampi gruppi di persone.

 

tasti falso e verotasti falso e vero

Si sta operando su due livelli, manipolando l’informazione di massa e quella individuale. E’ sorveglianza tramite la tecnologia e la gente non se ne rende conto. Niente di ciò che fa Trump è casuale. L’intelligenza artificiale misura la reazione ad ogni parola e a Trump basta usare quelle più presenti sul web, tipo sull’immigrazione, per ottenere consensi. Lo chiamano profilo bio-psico-sociale, studia gli attributi fisici e mentali della persona e deduce come reagirà emotivamente. Lo usano negli ambienti militari per trasformare il patriottismo in collaborazionismo.

faragefarage

 

Bannon e Mercer hanno dato milioni al giornalismo investigativo che i giornali tradizionali non si possono più permettere. Oggi lo scandalo Watergate non uscirebbe perché nessuno potrebbe pagare un reporter per passare sette mesi su una sola storia. Metti insieme matematici, strateghi, miliardari potenti sul web ed ecco che il vecchio giornalismo diventa ‘fake news’. La terza guerra mondiale si gioca sul campo dell’informazione.

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