ANCHE I RICCHI TAGLIANO: LA “BILD” FA FUORI 200 GIORNALISTI – CRISI ANCHE PER “DER SPIEGEL”

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Paolo Lepri per Corriere.it

In Germania si dice che quando un lavoratore vuole evitare un licenziamento ingiusto deve minacciare i suoi superiori di rivolgersi alla Bild. Come accadde recentemente quando la cameriera di un grande albergo fu cacciata (e poi riassunta) perché aveva osato bussare alla porta di Jennifer Lopez per chiederle un autografo.

Non che il grande quotidiano popolare (2,7 milioni di copie, 12 milioni di lettori, ventuno edizioni locali in tutto il Paese) abbia la vocazione di fare il benefattore o di sostituirsi ai sindacalisti. Anzi. Ma le sue campagne hanno un impatto molto forte. Anche nel mondo della politica.

Il tabloid tedesco ha avuto un ruolo determinante, per esempio, nella vicenda del presidente federale Chrstian Wulff, costretto alle dimissioni nel febbraio dell'anno scorso perché coinvolto in una serie di scandali. E per aver lasciato un messaggio intimidatorio alla segreteria telefonica del direttore della Bild.

POSTO A RISCHIO
In questo caso però, a rischiare il posto sono proprio i giornalisti del quotidiano famoso fino a qualche tempo fa per le sue ragazze in topless nella prima pagina. E' stato Der Spiegel a rivelarlo, citando "varie fonti bene informate". Secondo il settimanale di Amburgo, il gruppo editoriale Axel Springer Ag (fondato nel 1946, uno dei colossi del mercato informativo europeo) avrebbe deciso di eliminare 170-200 posti di lavoro nel quadro di un piano di risparmi dell'entità di 20 milioni di euro.

Una delle opzioni allo studio, aggiunge l'articolo, sarebbe il passaggio dei redattori della Bild, del sito internet Bild.de e del quotidiano berlinese B.Z. (altro tabloid della Springer che esce nella capitale tedesca) in una filiale, la Bild Digital GmbH dove le retribuzioni sono meno elevate rispetto a quelle esistenti attualmente per i giornalisti della edizione cartacea.

VARI SCENARI
Un portavoce della Springer, interpellato da Der Spiegel, ha sostenuto che si stanno esaminando "vari scenari" e che l'intenzione è quella di creare condizioni per il successo "anche dal punto di vista economico" del giornalismo multimediale. Le notizie provenienti dalla Bild, se confermate, si inseriscono in un momento difficile che sta vivendo la stampa tedesca.

Il Financial Times Deutschland ha mandato in edicola nello scorso dicembre il suo ultimo numero, l'agenzia di stampa Dapd ha chiuso i battenti, la Frankfurter Rundschau , acquistata dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, è stata ridimensionata e ha perso una grande parte dei suoi redattori.

Negativa anche la situazione di Der Spiegel, che perde da tempo copie. I due direttori, George Mascolo (che guidava l'edizione su carta) e Mathias Müller von Blumencron (responsabile dell'online), furono rimossi il 9 aprile «con effetto immediato» per «opinioni diverse sull'orientamento strategico". Sono stati sostituiti da Wolfgang Büchner, già responsabile dell'agenzia Dpa. A lui spetterà il compito di tentare il rilancio.

 

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