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VIDEO - L’AMMARAGGIO DI ORION
VIDEO - ORION ATTERRA NEL PACIFICO
VIDEO - UNA NUOVA ERA DI ESPLORAZIONI SPAZIALI: IL LANCIO DI ORION
1. LE IMMAGINI CHE RACCONTANO LO SPASHDOWN DI ORION
Una missione che ha affascinato il pubblico di tutto il mondo. Ora una serie di immagini ci raccontano gli attimi carichi di emozione quando la squadra formata dalla marina militare americana e la Nasa ha recuperato il veicolo spaziale Orion dentro la grande bocca della USS Anchorage, la nave della marina militare.
Il veicolo è atterrato sulle acque del Pacifico, a largo della California. Una flotta di imbarcazioni e un gruppo di subacquei sono stati utilizzati per trainare Orion verso la USS Anchorage.
2. VERSO MARTE, ORION È TORNATA SULLA TERRA. MISSIONE COMPIUTA
Cesare Balbo per “ilsole24ore.com”
Il primo volo di prova di Orion - senza equipaggio - è durato quattro ore e mezza ed è «perfettamente riuscito», ha comunicato la Nasa. La capsula lanciata alle ore 13.05 italiane dalla base di Cap Canaveral è ammarata mille chilometri ad Ovest delle coste messicane della Bassa California, frenata da tre enormi paracadute. Il tuffo è stato seguito in diretta da un drone.
Per questa prima missione non c'erano uomini a bordo, ma Orion è la prima navetta americana dai tempi di Apollo in grado di trasportare astronauti oltre l'orbita terrestre. E, un giorno, verso Marte. Per la missione compiuta con successo è stato utilizzato un razzo Delta IV, il più potente a disposizione della Nasa, dato che il vettore Sls che fa parte del sistema «Orion» non è ancora stato completato; il piano di volo, della durata di circa quattro ore e mezza, prevedeva due orbite prima del rientro nell'atmosfera a grande velocità, progettato per testare lo scudo termico della capsula e il sistema di paracadute necessario per l'ammaraggio.
Durante il test, senza equipaggio, Orion ha completato due orbite intorno alla Terra all'altezza di circa 5.808 chilometri. La capsula Orion è rientrata alla velocità di 32.000 chilometri l'ora: programmata per simulare la velocità di rientro di un viaggio con astronauti a bordo dalla Luna o da Marte. Prima dell'ammaraggio si sono aperti tre paracaduti, per ammorbidire il tuffo in acqua.
L'ingresso in atmosfera è stato il momento più critico del test di volo cominciato con il lancio da Cape Canaveral alle 13,05 (ora italiana): la capsula è stata sottoposta a temperature che hanno raggiunto i 4.000 gradi. Orion ha inviato i dati registrati dagli strumenti a bordo durante tutto il test, in parte sono stati già scaricati, ma la raccolta di tutte le informazioni sarà completata solo dopo il recupero del veicolo spaziale. Il test servirà a valutare i sistemi di lancio e di rientro, tra cui controllo dell'assetto, paracadute e scudo termico.
L'obiettivo principale di questo primo volo senza equipaggio umano ma di solo test della navicella, della durata prevista di circa quattro ore e mezza era proprio quello di collaudare le fasi di rientro e la tenuta della struttura del veicolo spaziale alla velocità di 32.000 chilometri orari. Ossia una velocità più elevata rispetto a quella di rientro di qualsiasi navicella che torni dall'orbita terrestre dove si trova tutt'ora “Sam” Cristoforetti nella Stazione Spaziale Internazionale.
E' solo il primo passo verso il vero obiettivo di Orion: portare l'uomo su Marte entro quindici anni. E' il primo di una serie di test previsti dalla Nasa prima di tornare alle missioni spaziali con equipaggio umano: se tutto procederà bene, il primo volo di Orion con un equipaggio è fissato per il 2021 dopo che nel 2018 verrà sperimentato il nuovo razzo in grado di spingere in orbita la navicella: l'Sls (Space Launch System).
Stavolta a spingere l'Orion nello Spazio sarà un razzo Delta IV, che ha portato la capsula oltre la bassa orbita terrestre, a circa 5.800 chilometri di distanza dalla Terra, quindici volte più in alto per esempio della Stazione spaziale internazionale.
La capsula dispone di otre 1.200 sensori, che registreranno le prestazioni di tutti gli strumenti di bordo durante il volo. Nel corso della missione è stato sperimentato il funzionamento dei sistemi che nelle prossime missioni dovranno garantire la sicurezza degli astronauti nella fase delicata del rientro nell'atmosfera, come il paracadute della capsula e soprattutto lo scudo termico che la protegge dalle altissime temperature generate dalla resistenza e attrito con l'aria.
Anche se non c’erano persone a bordo, c’erano nel primo volo dei personaggi della science fiction: il pupazzetto del capitano Kirk, consegnato dallo stesso William Shatner, l'attore che lo ha impersonato nella saga di “Star Trek”, altri legati alla saga di “Ritorno al futuro” e alla serie tv “Big Bang Theory”. A proposito finora ammontano a 343 gli astronauti veri che gli Usa hanno inviato nelle Spazio, un numero che pone gli States in testa alla classifica delle missioni spaziali.
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