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Renato Franco per il “Corriere della Sera”
Il sesso come scienza. Non solo osservare nel corso di 11 anni oltre 10 mila atti sessuali compiuti da circa 700 volontari. Ma anche misurarne le reazioni fisiologiche e documentarle con foto e filmati. Fu un lavoro monumentale quello del ginecologo William Masters (1915-2001) e della sua assistente e poi moglie Virginia Johnson (1925-2013) che sconvolse i perbenisti anni 50. Il risultato scientifico più rilevante fu quello di sdoganare l’orgasmo femminile e renderlo rilevante quanto quello maschile; il risultato televisivo è la serie «Masters of Sex».
A interpretare i protagonisti ci sono il 45enne gallese Michael Sheen e la 31enne americana Lizzy Caplan. Si parla molto di sesso, ma inevitabilmente anche di amore perché — a volersele fare — ci sono domande senza tempo: cos’è l’intimità? Qual è la natura del desiderio? Che cosa sono l’attrazione e l’amore?
«Questa serie è un’esplorazione sulla sfida di essere intimo con qualcun altro — spiega Sheen —. Ossia sulla difficoltà di essere fisicamente, emotivamente e psicologicamente vulnerabili nei confronti di qualcun altro. E il sesso e l’amore sono solo una parte di questa sfida». Sheen dà il volto a un personaggio ambivalente, esperto di sesso, ma conoscitore superficiale di donne, distaccato nei rapporti umani. Ambizioso, ma anche trattenuto.
«Masters è un uomo che ha bisogno di avere tutto sotto controllo, ma allo stesso tempo è alla disperata ricerca di come perdere questo controllo, anche se lo nasconde a se stesso. Lui è un uomo che ha costruito il suo mondo per fare quello che deve fare, ma a scapito di seppellire una parte essenziale di se stesso. Quando incontra Virginia, lei inizia a parlare a quella parte sepolta e il suo mondo inizia a implodere».
In onda da domani, ogni lunedì, alle 21.10 su Sky Atlantic (canale 110 della piattaforma a pagamento), «Masters of Sex» non lesina — e non potrebbe visto l’argomento — scene di sesso in cui prevale l’aspetto scientifico, freddo e anestetizzato (non sempre) su quello pruriginoso. I recensori americani hanno approvato: su 49 giudizi — ha calcolato il sito Rotten Tomatoes — il 90% sono stati favorevoli con una media voto di 8,4 su 10.
Al centro del racconto c’è non solo l’evoluzione delle ricerche di Masters & Johnson ma anche l’incrocio delle loro vite private. Lui era sposato con una donna con cui non riusciva a stabilire una relazione sessuale e affettiva, lei aveva due matrimoni alle spalle e due figli come risultato, una donna indipendente ed emancipata per i canoni dell’epoca. Così la ricerca da scientifica diventò personale: iniziarono una relazione che si concluse in matrimonio nel 1971. Del resto una serie sulla sessualità non può che essere anche una serie sulla famiglia che in fondo è il prodotto sociale del sesso .
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