idalma

IN QUALE PARTE DELL’UNIVERSO ESISTE UNA MOGLIE TRADITA CHE DIFENDE L’AMANTE CON LA QUALE SI E’ MESSO IL MARITO? MA NELL’OPERA LIRICA, OVVIAMENTE! UN GRUPPO DI ITALIANI HA RISCOPERTO E MESSO IN SCENA A INNSBRUCK L’OPERA “IDALMA” DEL COMPOSITORE BERNARDO PASQUINI, RAPPRESENTATA UNA VOLTA NEL 1680 A ROMA. IL SOTTOTITOLO E’ UNA ESPRESSIONE DIVENTATA POPOLARISSIMA: “CHI LA DURA LA VINCE”. TUTTAVIA PASQUINI E IL SUO LIBRETTISTA, DOMENICO DE TOTIS L’AVEVANO UN PO’ SCOPIAZZATA DA LORENZO IL MAGNIFICO…

IDALMA

 

DAGOREPORT

 

Una moglie tradita e abbandonata che difende l’amante diventata nuova donna dell’ex marito dai tradimenti del fedifrago?

 

Ciò che è impossibile in Natura è possibile nell’opera lirica, in un’opera sino ad oggi mai rappresentata in età moderna e composta, manco a dirlo, da un italiano.

 

IDALMA

Nell’estate dei successi italiani, iniziata con i Maneskin e continuato con i trionfi sportivi, annoveriamo anche quello di un ensemble molto italiana e di giovani donne che ha portato al Festival di Musica antica di Innsbruck (in futuro in altre sedi) un’opera lirica del 1680 intitolata “L’Idalma. Chi la dura la vince” del compositore Bernardo Pasquini.

 

alessandra premoli

La messa in scena è stata firmata dalla regista varesina Alessandra Premoli, per una decina d’anni assistente di Davide Livermore (il regista degli ultimi 7 dicembre alla delle Scala).

 

La Premoli, classe 1984, ha originalmente fatto recitare i protagonisti in costumi d’epoca mentre, metaforicamente, alle loro spalle fa ricostruire la villa nobiliare nella quale vivono.

 

Il sottotitolo dell’opera, un intreccio amoroso, è “chi la dura la vince” e “mi sento perfettamente rappresentata in esso” afferma la Premoli.

 

bernardo pasquini

I tre soprani di quest’opera barocca sono italiane: Arianna Vendittelli (Idalma), romana, specialista in ruoli dell’epoca, Margherita Maria Sala (Irene) e ruolo en-travesti Anita Rosati (Dorillo). Direttore e scopritore della composizione è Alessandro De Marchi, direttore del Festival di Innsbruck.

 

Pasquini, organista del Senato e del Popolo romano in Santa Maria in ara Coeli, passò la vita al servizio dei nobili. Si recò alla corte di Francia al seguito del cardinale Flavio Chigi nipote di Alessandro VII, nel 1667 entrò a servizio del principe Giovan Battista Borghese come "aiutante di camera" e poi di Marcantonio Borghese. Come cembalista e compositore collaborò a musiche promosse da Benedetto Pamphilj, Pietro Ottoboni e Cristina di Svezia e con Arcangelo Corelli e Alessandro Scarlatti fece parte del “Coro d’Arcadia”.

Arianna Vendittelli

 

Il sottotitolo di quest’opera, precedente rappresentazione il 6 febbraio del 1680 a Palazzo Capranica, è “chi la dura la vince”, espressione diventata poi popolarissima. Pasquini la prende da un precedente illustre, Lorenzo De Medici, che nella novella “La ginestra” scrive: “perché nissuna cosa infine è difficile a chi vuole, et chi la dura la vince”. In entrambi i casi è un inno alla perseveranza, quello della “Idalma” rivolto esplicitamente alle donne: l’insistenza consentirà, alla fine, di far proprio il fidanzato desiderato (che si chiama sempre Lindoro).

LORENZO IL MAGNIFICO Arianna Vendittelli

 

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