
DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA…
IN RAI DIVENTERÀ IMPOSSIBILE FARE INCHIESTE – LA NUOVA CIRCOLARE CHE IMPONE LA CONSEGNA DI TUTTO IL GIRATO DEI FILMAKER ALLA TV PUBBLICA È PENSATA CHIARAMENTE PER CONTROLLARE IL LAVORO DEI FREELANCE DI “REPORT” – DOPO LA DENUNCIA DI RANUCCI, ANCHE L’USIGRAI INTERVIENE: “NON C’È ALCUNA GARANZIA PER LA PROTEZIONE DELLE FONTI GIORNALISTICHE. SI RISCHIA DI VIOLARE LE PREROGATIVE DI RISERVATEZZA DEL LAVORO DELLE GIORNALISTE E DEI GIORNALISTI
Estratto dell’articolo di Antonella Baccaro per www.corriere.it
S’infiamma la polemica sulla nuova circolare della Rai che impone l’utilizzo della propria piattaforma per «la gestione, la consegna e l’archiviazione dei prodotti dei filmaker esterni alla Rai». A sollevare il caso è stato il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, il cui programma d’inchieste su RaiTre si basa proprio su materiale raccolto e girato da freelance che viene poi montato in Rai e quindi trasmesso.
[…] Questa modalità, al momento, consente alla Rai il controllo editoriale nella fase terminale della produzione, a poco tempo della messa in onda. Di qui il sospetto avanzato dal giornalista che quel controllo, la Rai voglia esercitarlo prima, a partire dal materiale girato, anche con intenti censori.
La circolare prevede che i filmati dei freelance vengano consegnati «vergini», cioè senza tagli, alla piattaforma Rai. In questo modo però le fonti dei servizi giornalistici verrebbero rivelate. La motivazione addotta dalla Rai è […] evitare […] «archiviazioni disomogenee e soprattutto non sicure, visto il transito di materiale potenzialmente riservato su piattaforme esterne e, molte volte, non soggette alla legislazione comunitaria».
[…] Sul punto il sindacato dei giornalisti Usigrai è perentorio: «Il sistema di archiviazione delle immagini dei filmaker esterni, per i servizi e le inchieste dei programmi delle direzioni di genere, non presenta alcuna garanzia per la protezione delle fonti giornalistiche.
Condividiamo l'allarme del Cdr Approfondimento e di Sigfrido Ranucci sul rischio di violazione delle prerogative di riservatezza del lavoro delle giornaliste e dei giornalisti».
sigfrido ranucci telefona a piazza pulita per rispondere a italo bocchino
Usigrai chiede all'azienda un immediato confronto su tutta la materia, «al fine di prevedere una adeguata organizzazione dei sistemi di archiviazione e le necessarie garanzie alla riservatezza del lavoro giornalistico [….]».
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