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IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – INTELLETTUALE, POETA, FOTOGRAFO, LEONARD NIMOY È STATO PIÙ DI UN CELEBRE PERSONAGGIO DELLA TV O DI UN GRANDE ATTORE MA FU SOPRATTUTTO E PER TUTTI UNA PRECISA ICONA DEL MONDO POP AMERICANO

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Marco Giusti per Dagospia

 

NIMOY E SHATNERNIMOY E SHATNER

Nell’ultimo film della saga, Star Trek – Into the Darkness, diretto pochi anni fa da J.J.Abrams, dove lo Spock di Leonard Nimoy fa la sua ultima, breve, apparizione, un giovane comandante Kirk, dovendo decidere se andare o no a salvare il saggio amico fraterno Spock in mezzo alla lava di un vulcano mettendo a repentaglio la propria vita, chiede al suo secondo, il fido Bones McCoy: "Se Spock fosse qui al posto mio e io fossi lì, cosa farebbe?". “Ti lascerebbe morire", risponde pronto Bones.

 

LEONARD NIMOYLEONARD NIMOY

Ma noi sappiamo che tra il comandante terrestre Kirk e il vulcaniano Mr Spock ci sono un’amicizia e un amore così grandi da poter scavalcare la morte e ogni logica militare. Al punto di poter dare la vita l'uno per l'altro. “Lo amavo come un fratello”, scrive oggi, dopo la scomparsa di Spock-Nimoy, lo stesso Kirk-William Shatner che perde il partner di una vita, “ci mancherà a tutti il suo humor, il suo talento, e la sua capacità d’amare”.

 

SPOCK SPOCK

E ci piace pensare a un Kirk, vecchissimo, che rischia la propria vita ancora una volta per potere riportare Spock a bordo della USS Enterprises. Cosa che l’ultralogico Spock, forse, non avrebbe fatto. O no? Il grande critico letterario Leslie Fiedler, autore del celebre “Amore e morte nel Romanzo Americano”, ce lo aveva spiegato una volta per sempre tanti anni fa.

 

star trek into darkness pine quinto star trek into darkness pine quinto

Fiedler vedeva nella coppia americano-vulcaniano, anzi americano-ebreo-indiano-vulcaniano formata dal Kirk di William Shatner e dallo Spock di Leonard Nimoy della serie tv che dal 1966 ha riempito ore e ore della nostra vita, la grande fratellanza americana che sfidava l'avventura verso l'estremo ovest, la frontiera assoluta. Spock, con, suo saluto delle quattro dita a V, un saluto di una preghiera yiddish, lo Sherkima, e il suo “Lunga vita e serenità”, conteneva in un solo personaggio, nato in una delle serie più celebri della Golden Era della tv americana, sia un alieno che un indiano che un ebreo.

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E infatti Nimoy, anche se nato a Boston, figlio di un barbiere, era di origine ebree, i suoi venivano dall’Ucraina, parlava yiddish. Ma poteva essere, grazie al cinema, anche un indiano o un alieno. L’importante era che trovasse il suo Kirk, il capitano tutto americano e terrestre, per affrontare ogni possibile avventura verso le estreme frontiere della galassia.

 

jj abrams star wars e star trek jj abrams star wars e star trek

Spock, pianto oggi da milioni di spettatori e di americani, a cominciare dal presidente Obama, “Io amavo Spock”, e dal George Takei altro protagonista di Star Trek, “Oggi il mondo perde un grande uomo e io perdo un grande amico. Ci rivedremo tra le stelle, Leonard”, è stato più di un celebre personaggio della tv o di un grande attore.

 

Rappresentava, come spiegava Fiedler, qualcosa di più profondo legato proprio alle fondamenta del romanzo americano e alla sua proliferazione nel cinema e nella tv del secolo scorso. Per questo la sua scomparsa sembra così grande. Lo stesso Nimoy, con le sue strane autobiografie specchianti, “I am not Spock” e “I am Spock”, giocava col proprio mito ben riconoscendone l’importanza.

Leonard Nimoy. 300-53-Matisse-30x39-2Leonard Nimoy. 300-53-Matisse-30x39-2

 

Intellettuale, poeta, fotografo, Nimoy non fu solo un attore e un buon regista, diresse due dei film della serie e una fortunata versione americana di Tre uomini e una culla, portò perfino Jean Genet al cinema in America, prima come attore in The Balcony poi come attore e produttore assieme a Vic Morrow in Deathwatch, cioè “Haute surveillance”, a teatro, nel 1974, fu un ottimo Tevye il lattivendolo in “Fiddler on the Roof”, aveva anche una bella voce, ma fu soprattutto e per tutti una precisa icona del mondo pop americano.

 

ORECCHIE ALLA SPOCKORECCHIE ALLA SPOCK

Al punto di poter apparire in due celebri episodi dei Simpsons, “Marge vs The Monorail” e “The Springfield Fields” o in Futurama o a prestare la propria voce in Transformers. O come voce di un celebre videogioco, “Seaman”. Eccolo cantante, ben cosciente di quanto potesse diventare camp una sua versione di “I Walk the Line” di Johnny Cash o di “Proud Mary” dei Creedence o di “The Ballad of Bilbo Baggins”.

Leonard Nimoy.  269-49Leonard Nimoy. 269-49

 

Piccolo attore teatrale a Boston, entrò nel mondo del cinema negli anni ’50 con piccoli ruoli in piccolissimi film di genere. E’ già un alieno, grazie a un fisico alla Boris Karloff, in Zombies of the Strotosphere, mentre in Assalto alla terra, o Them!, il film sui formiconi giganti, è un sergente. Ma lo troviamo anche in The Braineaters e in decine e decine di telefilm famosi.

 

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Ma solo grazie a Star Trek, dal primo pilot del 1965, e grazie alla sua interpretazione di Spock, l’alieno vulcaniano che non perde mai la calma, saggio e con le orecchie a punta, diventerà una star. Da subito, allora aveva 35 anni, fino alla sua morte. E sarà difficile dividere Spock dal suo partner umano, del tutto diverso, Kirk. Sono un po’ come l’indiano Tonto e The Lone Ranger, ma spostati nella fantascienza della prima tv americana.

 

Leonard Nimoy. FOTO 89-5-2Leonard Nimoy. FOTO 89-5-2

Ma sarà difficile anche dividere Leonard Nimoy dal suo personaggio. E non avrà grande fortuna al cinema con l’ombra pesante di Spock e della serie. Lo troviamo anche in altri film, ad esempio nell’eurowestern Catlow diretto dal vecchio amico Sam Wanameker con Yul Brynner protagonista, altro ebreo-russo. O nella versione di Philip Kaufman di L’invasione degli ultracorpi, dove sarà lo psichiatra che si trasformerà in alieno.

 

Ma la sua presenza e la sua voce ce lo riportavano sempre a qualcosa di alieno o di diverso. Grazie proprio alla sua intelligenza e alla sua ironia, Nimoy giocò spesso sul proprio doppio, come dimostrano le autobiografie, ma il pubblico lo vedeva davvero come Spock. E fu una specie di guru mondiale anche su twitter.

 

Il suo ultimo tweet, di pochi giorni fa è “La vita è come un giardino. Ci possono essere momenti perfetti, ma non si possono preservare, eccetto che nella memoria”. Molto bello il saluto che su Twitter gli ha fatto oggi il regista Kevin Smith, re dei nerd cinefili americani: “Di tutte le anime che ho incontrato nei miei viaggi, la sua era quella più… umana. Addio Leonard Nimoy - Attore, regista, icona della cultura pop”.