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Felice Liperi per “la Repubblica – ed. Roma”
C' è qualcosa di conturbante e fantascientifico nel vedere l' iper modernità dei Kraftwerk ad Ostia Antica. È come se, grazie a una macchina del tempo, il pubblico dell' urbe classica si trovasse di fronte a una musica sintetica realizzata duemila anni dopo. Oggi e domani il Teatro romano ospita Kraftwerk, pionieri della musica elettronica applicata alla multimedialità, nell' ambito di " Rock in Roma" con la rassegna " Il Mito e il Sogno".
La band tedesca presenta il celebre concerto 3D dove propone una rivisitazione in chiave high-tech dei precedenti lavori poi diventato il cd " 3- D The Catalogue" con cui si è aggiudicata il Grammy per il miglior album di musica dance ed elettronica. Un riconoscimento che premia una caratteristica unica del messaggio dei Kraftwerk, quella di essere la rappresentazione estetica e sonora della modernità a dispetto del fatto che dal " Tour de France Soundtracks" del 2003, la band di Düsseldorf non produce materiale inedito ma continua a rileggere, rimasticare, reinventare con le macchine quello che ha realizzato dal momento della fondazione nel 1970.
Una sorta di percorso liquido e sintetico che da qualche tempo è diventato una vera Gesamtkunstwerk, un' opera d' arte totale costruita su un mix fra immagine, ritmo ed elettronica e senza l' uso di strumenti tradizionali, che dal vivo si arricchisce di una spettacolare scenografia. Non a caso, negli ultimi anni, combinando musica e arti performative, i concerti 3-D dei Kraftwerk sono diventati protagonisti di numerose " esibizioni" nei grandi musei di arte contemporanea come il MoMA di New York con la retrospettiva " The Catalogue", ospitata nel 2012.
A cui sono seguite quelle alla Tate Modern Turbine Hall (Londra), all' Akasaka Blitz (Tokyo), fino al Guggenheim Museum (Bilbao).
Un progetto multimediale avviato nel 1970 al Kling Klang Studio di Düsseldorf, dove Ralf Hutter, unico componente ancora oggi presente nella band dalla sua fondazione, e Florian Schneider hanno poi registrato e prodotto tutti gli album del gruppo. Già dalla metà dei ' 70 si affermano a livello mondiale per le rivoluzionarie atmosfere sonore, le sperimentazioni con la robotica e tecniche innovative che hanno preso ispirazione dal minimalismo e gli studi di Stockhausen combinati con un' estetica futurista.
Una miscela apparentemente complessa e che invece è diventata la colonna sonora dell' era digitale. Infatti le loro composizioni hanno avuto un' enorme influenza su una vasta gamma di generi musicali: dall' elettronica all' Hip Hop, dalla techno al synthpop. La loro musica è straordinariamente fruibile e diretta grazie all' interazione tra uomo e macchina perfettamente rappresentata nella performance dal vivo dai " robot" Ralf Hütter, HenningSchmitz, Fritz Hilpert e Falk Grieffenhagen (tutti alle tastiere elettroniche).
k Robot in azione I "robot" dei Kraftwerk, gruppo tedesco nato negli anni '70, è oggi e domani a Rock in Roma, Teatro Romano di Ostia Antica, biglietti 60 euro, ore 21, tel.06 54220870.
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