IL CINEMA DEI GIUSTI - “LE PALUDI DELLA MORTE” DELLA FIGLIA DI MICHAEL MANN NON SARÀ UN CAPOLAVORO MA È IN LINEA CON L’ONDATA DI FILM VIOLENTI CON IDEE E OTTIMA AMBIENTAZIONE - SCENEGGIATO DA UN VERO POLIZIOTTO, CI SONO SAM WORTHINGTON, LA ROSSA JESSICA CHASTAIN E LA FANTASTICA RAGAZZINA CHLOE MORETZ, INSEGUITA DAL MANIACO E MASSACRATA DA UN’ORRENDA FAMIGLIA TOSSICA - BATTUTE ALLA CASSANO: “E' VERO CHE AL NUOVO PAPA NON PIACCIONO I FROCI?”…

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Marco Giusti per Dagospia

 

Farà una certa figura pur nella sciagurata uscita di metà giugno il poliziesco americano "Le paludi della morte", opera seconda di Ami Canaan Mann, figlia del Michael Mann di "Heat", che venne presentato a Venezia negli ultimi giorni della mostra e rapidamente etichettato dai critici presenti come film televisivo o sotto "Seven". Anche perché papà Michael, che venne a Venezia a supportare figlia e film, era abbastanza coinvolto nell'operazione come produttore e anche qualcosa di più.

Inoltre, dopo i tanti noir e polizieschi che abbiamo visto a Cannes lo scorso maggio, abbiamo capito che "Le paludi della morte", ma è più bello il titolo originale "Texas Killing Fields" , non sarà un capolavoro ma è perfettamente in linea con la nuova ondata di film violenti americani con idee e grande lavoro sull'ambientazione come i vari "Lawless", "Killing Them Softly", ecc., che sembrano voler rileggere il genere. Qui la fa da protagonista una oscura cittadina texana, Texas City, e le sue orrende paludi, chiamate appunto Killing Fields, popolate di rifiuti umani, caldo appiccicoso e animalacci di ogni tipo.

Sceneggiato da un vero poliziotto, tal Don Ferrarone, il film segue una coppia di sbirri, Mike Souder, cioè il Sam Worthington di "Avatar", belloccio e texano, e Brian Heigh, cioè il Jeffrey Dean Morgan di "Watchmen", cattolico e newyorkese, alle prese con una serie di atroci delitti che vedono coinvolte ragazzine sbandate e signore del posto. La mano è quella del solito sadico che violenta e affetta. E tutte le piste portano ovviamente alle terribili paludi delle morte, luogo dimenticato da Dio e dominato da formiche e avvoltoi.

Sam Worthington, che è del posto, non vuole proprio metterci il naso e punta dritto su due papponi, un nero col pizzo e un bianco tatuato, mentre la sua ex moglie anche lei poliziotta, cioè la bellissima rossa Jessica Chastain, già vista in "Wilde Salome" di Al Pacino, "Tree of Life" di Malick e più recentemente in "Lawless" con Jason Clarke, che è presente anche qui, ha capito che è proprio nelle paludi che bisogna indagare, anche se sono fuori dalla giurisdizione dei poliziotti.

La ragazzina in pericolo di turno, inseguita dal maniaco e massacrata da un'orrenda famiglia tossica è la strepitosa Chloe Grace Moretz, già megastar internazionale dopo i suoi ruoli in "Hugo Cabret" di Scorsese e in "Dark Shadows" di Tim Burton. Rispetto a "Lawless" di John Hillcoat, che ha una produzione e una costruzione simile, qui c'è molta pratica ma non troppa tenuta nel racconto. E il gran cast, soprattutto la Chastain, è sprecato. Ci sono però molte battute divertenti che riguardano la Chiesa.

"Posso dire cazzo di fronte a lui", chiede il poliziotto al collega Sam Worthington indicando la foto di Papa Wojtyla, presto seguita da un'ancora più assurda "E' vero che al nuovo papa non piacciono i froci?". Boh? In America è stato massacrato dalla critica, ma ha incassato parecchio (45 milioni di dollari). In sala il 15 giugno.

 

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