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P.Mas. per “La Stampa”
«È un grande artista, se lo merita». Don DeLillo era in cima alla lista degli scrittori americani candidati al premio Nobel per la letteratura, perciò fa un po' impressione sentirlo parlare così.
Eppure l' autore che con Philip Roth veniva considerato uno dei grandi favoriti alla vigilia, non esita un istante a elogiare la decisione dell' accademia svedese, quando lo raggiungo nella sua casa di New York.
Le sembra giusto dare il premio Nobel per la letteratura a un cantante?
«Assolutamente sì, in questa decisione non c' è nulla che sia un problema per me.
Ascolto la musica di Bob Dylan da decenni, e penso da sempre che sia un grande artista».
Su questo punto molti sono d' accordo con lei. Però un conto è dire che Dylan è un grande artista, un altro è affermare che merita di essere premiato dal Nobel nella categoria riservata agli scrittori e ai poeti. Su quale base lo difende?
«Io penso che le sue canzoni siano poesia, tanto nella musica, quanto nei testi. Possono essere ascoltate, ma anche lette e analizzate attraverso i loro versi».
Cosa distingue una canzone da una poesia?
«Nel caso di Bob Dylan praticamente nulla, perché oltre alla bellezza del verso, c' è anche la comprensione, l' interpretazione e la rappresentazione della cultura che descrive».
Nel 2005 lei partecipò ad una discussione con Greil Marcus sul documentario di Martin Scorsese «No Direction Home», che si tenne al film festival di Telluride, in Colorado. In quella occasione si parlò anche del suo romanzo «Great Jones Street», dove il personaggio di Bucky Wunderlick sembra ispirato proprio a Dylan.
BOB DYLAN LIKE A ROLLING STONE
Lei disse che il genio del rock era la capacità di interpretare la propria epoca, che Dylan era diventato un raro caso di completa fusione fra l' uomo e l' artista, e fece un esempio di quella che considera la sua poesia nella canzone «Like a Rolling Stone»: «È un' intera età lunga quarant' anni, incanalata attraverso quella canzone.
E poi c' è quel ritornello, "How does it feel", che in quattro parole trasmette ciò che pochi scrittori, poeti, registi o musicisti possono fare. È una cosa straordinaria». Questa, secondo lei, è la ragione per cui Dylan merita il Nobel per la letteratura?
«Esatto. Perché è un grande artista, è un poeta, ed è stato capace di raccontare e interpretare la sua epoca come pochi altri autori».
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