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LE MALEDETTE DEL ROCK - NICO E AMY WINEHOUSE: DA ICONE A STRAFATTE (IN OVERDOSE) - DOMANI È L'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELL'EX MODELLA DELLA FACTORY DI ANDY WARHOL. AMICA DI BOB DYLAN, CANTÒ CON I VELVET UNDERGROUND DI LOU REED – IL FILM CHE VINSE IL DAVID PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA - IL 23 LUGLIO DI 8 ANNI L’ULTIMO GIORNO DI VITA DI AMY WINEHOUSE: IMBRATTATA DI COCA NELLE NARICI, SANGUE, DEL TERRORE IN CUI PRECIPITAVA…- VIDEO
Veronica Tomassini per il Fatto Quotidiano
Nel film dedicato a Christa Paffgen, Nico dei Velvet Underground, la fine è l' epifania greve e muta di un assolo. Il parossismo definitivo e inutile di una voce, un talento, l' ultimo colpo di coda sferrato come fosse un pugno dagli inganni mondani, dello star system dovremmo aggiungere nel linguaggio più esatto.
La Nico eroinomane. Nico 1988, è il titolo del film firmato da Simona Nicchiarelli, nel 2017, vince il David di Donatello per la migliore sceneggiatura, di recente Rai Tre lo ha riproposto probabilmente perché il 18 luglio ricorre l' anniversario della morte dell' ex modella della Factory di Warhol. Il film è riuscito a raccontare quel che è una specie di protocollo osservato, e sempre uguale, negli ultimi anni di vita delle rock star, diventano presto sacrifici pagani, sconfessano immediatamente la straordinarietà che li ha investiti. Muoiono.
christa paffgen in arte nico philippe garrel
Preferibilmente di overdose. Nico sarebbe morta di emorragia cerebrale. Prendeva il metadone. Aveva smesso con l' eroina. Non che cambiasse molto, cambiava al limite il nome della sostanza. Ad ogni modo è l' elegia funerea che sembrano restituirci i suoi ultimi giorni, malgrado vivesse a Ibiza e fossero gli anni 80, a impressionarci, qualcosa che abbiamo già incontrato.
christa paffgen in arte nico mick jagger
Negli ultimi giorni di vita di Amy Winehouse ad esempio. Amy strafatta di qualsiasi cosa, Amy imbrattata di coca nelle narici, sangue, del terrore in cui precipitava e da cui risaliva sfigurata, irriconoscibile. Video crudelissimi circolavano su youtube, la mostravano nuda nella sua dipendenza, era già sopra il mondo. Morta simbolicamente. Che almeno li abbiano fatti sparire. Amy muore il 23 luglio, a Camden Town, nella sua casa a due piani.Molto bella, esosa. E lei con il suo splendido toupet era un manifesto, la voce blues, i suoi capelli neri, lo sguardo allungato dall' eyeliner, malgrado fosse scavata. Disumana.
christa paffgen in arte nico lou reed
C' è questa solitudine che confina con la traduzione del male. C' è anche in Nico, ovviamente. Nico trema per la rota, con lei c' è la sua corte dei miracoli, hall spaventose, anaffettive, tutti soggiacciono alle imprecazioni della stella che è sola. Tutto è franato, come in Janis Joplin, l' inganno della libertà che è sguarnita di dettagli umani. Janis rischia una overdose prima di un concerto, ma succede mille volte, in un bagno, prima di un concerto, di un' intervista, la roba sale al cervello, un flash potentissimo, sembra la fine, e non lo è ancora.
christa paffgen in arte nico la dolce vita
Eccetto in quell' hotel di Hollywood, il 4 ottobre 1970. Morirà in una stanza tristissima di un albergo tristissimo. La precisione didascalica di una disfatta commovente è tutta concentrata nel documentario, in onda su Rai cinque tempo fa, di Amy Berg, Janis Joplin. Little Girl Blue. Janis ha la sua corte dei miracoli (come Amy, Nico, eccetera), segue e tace o asseconda la stella che è sempre sola, di più di più. Il paesaggio è apocalittico, mefistofelico. Jim Morrison e tutti gli altri, nel film di Oliver Stone o in quello documentario, When you' re strange, di Tom Di Cillo.
Il poeta, il re lucertola, abbacinato dall' istante conclusivo, in una vasca da bagno, in un giorno di luglio. C' è un protocollo della sventura che finisce con una overdose. La medesima assenza di dettagli umani. Persino nella parabola di Ava Gardner si ricompone lo stesso inganno, bella libera, muore a Londra, vuole morire con un bicchiere di champagne e le sue sigarette. Un amico londinese conferma il desiderio esaudito. Eppure lo squallore imperla lugubremente e con che spietatezza e similmente. Ha l' anemico bagliore di una luce al neon, fredda e fastidiosa. E la domanda alla fine è una constatazione sul nonsense di tanto talento esaurito come in una batteria senza casse acustiche, una chitarra elettrica senza corde, senza fili.
La faccia di Trine Dyrholm è perfetta nel ruolo di Nico. Impaurita, gonfia, disperata, in un furgoncino alla fine di un concerto in un paese dell' est.
Dà di stomaco all' alba, aspettando la dose di roba che non è riuscita a recuperare, per lei e il chitarrista. Nico che si fa sulle caviglie. Muore.
Nel 1988. A luglio. Aveva 49 anni.
christa paffgen in arte nico chelsea girl
amy winehouse by blake wood
amy winehouse
amy winehouse
amy winehouse nel 1990
amy winehouse by blake wood 2
amy winehouse by blake wood 4
amy winehouse
amy winehouse
amy winehouse by blake wood 3
amy winehouse e blake fielder civil
amy winehouse by blake wood 5
amy winehouse
amy winehouse
amy winehouse
christa paffgen in arte nico andy warhol
christa paffgen in arte nico andy warhol velvet underground
christa paffgen in arte nico 30
christa paffgen in arte nico 24
christa paffgen in arte nico 31
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christa paffgen in arte nico 29
christa paffgen in arte nico 3
christa paffgen in arte nico brian jones
christa paffgen in arte nico 5
christa paffgen in arte nico 4
christa paffgen in arte nico 7
christa paffgen in arte nico 8
christa paffgen in arte nico 9
christa paffgen in arte nico andy warhol esquire 1967
christa paffgen in arte nico ennio guarnieri federico fellini
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