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Lavinia Di Gianvito per il "Corriere della Sera"
Nonostante il clamore politico-mondano, nessuno avrebbe immaginato che l'eco di quelle nozze ricche e borghesi, celebrate oltre mezzo secolo fa nella cappella del Vicariato a San Giovanni in Laterano, sarebbe giunta fin qui. Invece è successo, perché dopo la collezione di gioielli da cento milioni di euro anche il «sì» tra il senatore Renato Angiolillo e Maria Girani è finito nell'inchiesta della procura di Campobasso.
Il pm Fabio Papa punta ad accertare la validità del matrimonio celebrato il 28 aprile 1960 da monsignor Marcello Magliocchetti, all'epoca uno dei maggiori giuristi del Vaticano: una sentenza di nullità rimetterebbe in discussione l'eredità del «villino Giulia» di rampa Mignanelli, da poco messo in vendita dal figlio della Girani, Marco Bianchi Milella, che ne è diventato proprietario dopo che, nel 2009, la «regina dei salotti romani» si è spenta all'età di 88 anni.
La procura avrebbe già sentito una delle testimoni del matrimonio, Maria Di Bernardo, 93 anni, moglie dell'industriale Franco Palma (proprietario della Squibb e zio dell'ex ministro Nitto Palma), suocera, a suo tempo, di Francesco Bellavista Caltagirone e testimone nel processo per l'omicidio di Mino Pecorelli. à morto invece da quasi 50 anni l'altro testimone delle nozze, l'allora presidente del Consiglio Fernando Tambroni.
La denuncia che ha dato il via all'inchiesta è stata presentata da Renato Angiolillo jr., nipote del fondatore de Il Tempo. I suoi avvocati, Luigi Iosa e Alba Torrese, hanno con pazienza ricostruito la storia del matrimonio, consegnando poi al magistrato i documenti scovati negli archivi. Dalle carte emerge che la Girani, due anni prima di dire «sì» al senatore, aveva sposato un cittadino svizzero, Frank Udo. Un legame ancora in piedi il giorno delle nozze con Angiolillo. Possibile? Sì, perché nella cappella del Vicariato è stato celebrato un matrimonio solo religioso: inesistente per lo Stato, ha permesso alla Girani di evitare un'eventuale accusa di bigamia.
La regolarizzazione è avvenuta poi con calma. Il 24 ottobre '62 un tribunale svizzero ha sciolto il legame con Frank Udo: motivo, l'incapacità di intendere e volere della sposa il giorno delle nozze. Il 20 ottobre '63 la corte d'appello di Milano ha dichiarato efficace la sentenza in Italia; il 3 aprile '64 il Comune di Milano l'ha trascritta nei propri registri.
Solo a quel punto sono spuntate le pubblicazioni (a Roma dal 30 aprile al 9 maggio e a Milano dal 14 al 23 maggio) e il 29 maggio 1964 il matrimonio è stato trascritto in Campidoglio. à iniziata allora ufficialmente la vita coniugale di una coppia non più giovanissima (la Girani aveva 43 anni, Angiolillo 20 di più), ma destinata a lasciare un segno nel giornalismo e nei salotti della Roma che ancora oggi conta.
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