DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Intervista di Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto per “Radio Capital”
Superare determinate situazioni è particolare: delle peggiori cose si può fare tesoro. È stata un'esperienza pesante, ma io sono come Jake LaMotta. Perché la RAI si è privata di uno che faceva più di quattro milioni? Non è la RAI, io per la RAI provo solo amore, qui è un direttore generale che ha fatto una scelta e non credo che il direttore di RAI1, che i vertici di RAI1, fossero d'accordo. Qui c'è un direttore generale che ha fatto una scelta che ha definito editoriale: andrebbe chiesto a lui perché, ma non per sentirsi dire banalità come "non amo l'informazione-spettacolo": avrebbe dovuto dire la verità vera.
Qual è la verità? Lo deve dire lui. Io sono uno che si è preso tante querele ma non voglio dire io la verità, ognuno deve rispondere a sé stesso. Ma la verità è che tiri via quattro milioni di spettatori. La RAI si è data da sola un colpo basso. Io aspetterò quello che succede da domenica, e poi qualcuno dovrà rispondere di queste cose, perché la RAI è un bene pubblico e si paga il canone. Tra le 12 e le 16 dovranno fare più del 21%.
Certo stavo sulle scatole a molti, e a volte ci si unisce per far fuori qualcuno. Io populista? Quando la politica accusa qualcuno di populismo vuol dire che non ha voglia di cambiare, si abusa di questa parola. Se qualcuno dei politici mi ha chiamato? No, io lo chiamo il silenzio degli innocenti. Meglio così.
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Quando ti chiamano i politici c'è qualcosa che non va. Mi ha fatto piacere vedere Gasparri, Meloni, Salvini battersi, ma è stata solo una parte. E poi il silenzio dei grillini è incredibile. Il parlamento è padrone del sistema radio-televisivo, e dunque che la mano dei partiti sia ancora così forte è inevitabile. Bernabei era un grandissimo direttore generale, eppure quella era la tv più politicizzata di tutte, ma erano gli uomini che facevano il prodotto che erano la qualità, e quindi mediavano con la classe politica. Oggi sono pochissimi gli uomini veri di prodotto che sanno dire no alla politica.
Due pesi e due misure fra me e Fazio? C'è un direttore generale che sceglie la linea editoriale, è sua responsabilità. Poi nella vita bisogna sempre confrontarsi con i dati: uno può piacere o meno, ma sono i numeri che fanno la differenza. Se aspetto di vedere lo share di Fazio? No, di tutti i programmi, per vedere cosa succederà nell'annata. Lo share non è l'unico elemento per una tv pubblica.
Ci sono alcune curiosità, ad esempio i quattro anni di contratto a Fazio. Storicamente nessuno di noi conduttori ha mai avuto quattro anni di contratto, ci sono delle diversificazioni. Come mai un conduttore può produrre il programma... sono questioni molto particolari, al di là della bravura indiscutibile di Fazio, per cui parla la sua storia. Sono anomalie decise da un direttore generale che si assume le sue responsabilità. Poi qualcuno si dovrà chiedere perché a qualcuno sì e a qualcun altro no.
Pagamenti? Io sono sempre stato contrario ai tetti, anche dei vertici apicali. Il rischio è non andare a scegliere i migliori. Con 240mila euro lordi si rischia di non prendere il miglior direttore generale sul mercato. Stessa cosa per i conduttori. Ci vorrebbe un tetto ma non di 240mila euro, si rischia di avere dei conduttori non di grandissimo livello. La RAI è fatta di volti che hanno un costo, poi la quantità è difficile da spiegare, per questo sono contrario ai tetti.
Freno agli agenti? La commissione di vigilanza fa pensare al Minculpop: siamo nel 2017, che si parli ancora di commissione di vigilanza... Ogni volta che un conduttore fa qualcosa si alza il politico a seconda delle convenienze determinate urla: per me la politica dovrebbe avere un maggior distacco. Il problema degli agenti è comunque evidente, ma sono convinto che troverebbero un'altra via, sono foglie di fico.
Come giudico la democrazia diretta del M5S? Forse c'è un'esasperazione del concetto che uno vale uno: corre solo Di Maio, comunque vincerà lui. È un errore strategico per me, non si può eleggere un premier in questo modo, non mi convince. A volte è vero che nulla uccide la democrazia più dell'eccesso di democrazia: in questo caso siamo all'abuso.
La nuova Arena comincerà entro la fine di ottobre. Ci sarà ancora molto da lavorare. La RAI mi aveva offerto di fare il varietà, io sono andato a La7 perché non volevo fare il varietà. Quale ospite vorrei alla prima puntata? Renzi è interessante sempre, è il più leader di tutti. Può piacere o meno, ma è un leader vero del partito. Dybala è come Messi? Diventerà più forte di Messi.
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