MAZZA-TE IN ARRIVO? - GIOVEDÌ IL CDA IN CUI SI DECIDERÀ IL DESTINO DEL DIRETTORE DI RAIUNO MAURO MAZZA - A VIALE MAZZINI NESSUNO HA GRADITO CELENTANO, MA SABATO SERA È ARRIVATO UN COMUNICATO DA MISTERIOSI “AMBIENTI RAI”, CHE DICEVA DI AVER APPREZZATO LO SHOW DELL MOLLE AGIATO: CHI SARÀ STATO A MANDARLO? - IL CONSIGLIERE ANTONIO VERRO VERSUS CLAUDIA MORI: “NON È POSSIBILE CONTESTARE LA RAI, ACCUSARLA E CONTEMPORANEAMENTE SFRUTTARLA QUANDO FA COMODO”…

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Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

Spenti i riflettori di Sanremo, la vicenda del Festival 2012 tornerà all'esame del settimo piano di viale Mazzini. Oggi il presidente Paolo Garimberti si ritroverà sul tavolo, nero su bianco, la richiesta dei consiglieri Giorgio van Straten (area Pd) e Rodolfo de Laurentiis (area Udc) di esaminare la condotta di Mauro Mazza, direttore di Raiuno, nella gestione del Festival, soprattutto del contratto con Adriano Celentano. Il Consiglio si terrà giovedì e i due membri del Cda chiedono di inserire l'argomento all'ordine del giorno. Si profila una possibile rimozione di Mazza?

Il suo «commissariamento» da parte del direttore generale Lorenza Lei, con l'invio a Sanremo del vicedirettore generale Antonio Marano, non è certo stato un segno di fiducia. I consiglieri Antonio Verro e Alessio Gorla (entrambi area Pdl) si sono dissociati dal Festival e dalla sua gestione complessiva da parte di Raiuno. Insoddisfattissima la consigliera Giovanna Bianchi Clerici, della Lega.

A viale Mazzini c'è clima di veleni. Una prova? Il giallo sul comunicato diffuso alle agenzie poco dopo l'esibizione di Celentano di sabato sera in cui si attribuiva genericamente ad «ambienti Rai» un giudizio lusinghiero («Ha fatto il suo lavoro in modo corretto e attento... è stato bello ascoltarlo»).

Il parere non era certo di Garimberti, che si è affrettato a rilasciare una dichiarazione di segno opposto («Di cattivo gusto il fatto che Celentano sia tornato ad attaccare i giornali cattolici, totalmente fuori contesto le teleprediche...»). L'assoluzione non appartiene nemmeno al direttore generale Lorenza Lei, come assicurano autorevoli fonti di viale Mazzini. Dunque, chi è stato? Oggi a viale Mazzini si chiarirà anche questo.

La questione non è secondaria perché c'è chi, giovedì in Consiglio, intende aprire il capitolo del contratto con Celentano per capire se i suoi attacchi ad Avvenire, a «Famiglia Cristiana» e al critico del Corriere della Sera Aldo Grasso abbiano violato il Codice etico, diventando così materia di contestazione contrattuale al Molleggiato. Chi ha voluto gettare acqua sul fuoco delle polemiche, sabato notte?

Altra questione aperta, l'accusa rivolta in pubblico da Claudia Mori al consigliere Antonio Verro all'Ariston dopo le contestazioni a Celentano («Complimenti per la buffonata che avete inscenato») ovvero una pesantissima accusa alla Rai di aver «organizzato» fischi e grida. Verro reagisce con molta irritazione:

«Parlare di orchestrazione è pura follia, è pazzia. Mi dispiace che Morandi abbia condiviso... Credo che Celentano, e coloro che lo circondano, abbiano bisogno di un grande bagno di umiltà. Dal momento in cui si sale su un palcoscenico si accettano applausi e contestazioni... In sala si decifrava perfettamente la reazione spontanea di esasperazione dopo la nuova tirata sui giornali cattolici. La questione è grave perché Celentano ha usato il palcoscenico dell'Ariston per regolare questioni private con i due direttori e con Aldo Grasso. Il che è inaccettabile. Sono sicuro che il Consiglio si occuperà di tutto questo».

Poi, un chiaro accenno al ruolo di produttrice televisiva di Claudia Mori: «Non è possibile contestare la Rai, accusarla e contemporaneamente sfruttarla quando fa comodo. Sono molto felice che si chiuda questo capitolo e che la macchina del Festival venga affidata alle mani di Giancarlo Leone e alla nuova Direzione intrattenimento». Festival «autonomo», addio.

 

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