MONDADORI TAGLIA & SCUCI: LA CRISI INCOMBE E SEGRATE TREMA

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Carlo Festa per "Il Sole 24 Ore"

Mondadori si prepara a spingere ulteriormente sul piano di contenimento dei costi con un obiettivo di taglio a regime di 100 milioni nel 2015. La crisi del mercato pubblicitario non dà per ora segnali di flessione e per il gruppo editoriale di Segrate della famiglia Berlusconi continua la riorganizzazione.

Nel primo trimestre dell'anno Mondadori ha accusato una perdita di 15,3 milioni (rispetto all'utile di 2,6 registrato nello stesso periodo 2012). I ricavi sono in calo del 10,8% a 292 milioni. Il margine operativo lordo consolidato è risultato negativo per 4,6 milioni (a break even al netto dei costi di riorganizzazione) rispetto al dato positivo di 15,2 milioni dell'esercizio precedente. Per l'intero 2013 è prevista una riduzione della redditività rispetto al 2102.

La posizione finanziaria netta è passata da un negativo di 267 milioni di fine 2012 a -310 milioni al 31 marzo: alla fine del primo trimestre 2012 il negativo era di 301 milioni.
Segnali ancora preoccupanti che hanno spinto l'amministratore delegato Ernesto Mauri a correre ai ripari lanciando un piano di riduzione dei costi e di riorganizzazione con un obiettivo di taglio a regime di 100 milioni nel 2015.

Di questa cifra, secondo indiscrezioni, 70 milioni saranno imputabili a costi operativi e 30 milioni a costi del personale. In questo ultimo periodo è continuata la diminuzione dei dipendenti del gruppo di Segrate: attualmente il personale a tempo indeterminato e determinato è di 3.626 unità, in calo del 3,7% (-138 posizioni) rispetto allo stesso periodo 2012. Ma nel solo primo trimestre 2013 la diminuzione è stata di 77 unità, soprattutto per il piano di prepensionamento partito in ottobre.

Proprio ieri l'ad Mauri, in una mail inviata ai dipendenti, ha scritto che «serve un cambio di passo in modo da portare subito i conti in sicurezza di fronte ad una crisi drammatica e al radicale cambiamento dei mercati di riferimento». Il gruppo di Segrate è quindi pronto a imprimere una ulteriore accelerazione sulla revisione organizzativa al fine di migliorare la redditività. Il progetto, i cui risultati dovrebbero essere visibili concretamente dal 2014, verrà coordinato da uno steering committee sotto la guida dell'Ad Mauri.

L'area di business che continua a tenere botta alla crisi è quella dei libri: con un fatturato di 63,2 milioni, in calo dell'1,6% rispetto al 2012. Si tratta di una discesa abbastanza fisiologica, se si pensa che Mondadori ha previsto nel secondo e quarto trimestre dell'anno la pubblicazione dei libri più forti: tra questi il nuovo romanzo di Dan Brown, Inferno, uscito questa settimana, ma anche il nuovo bestseller di Khaled Hosseini in arrivo a giugno.

Male le altre divisioni del gruppo. Mondadori Pubblicità ha chiuso il trimestre con ricavi complessivi a 29,9 milioni, in ribasso del 29,5% rispetto ai 42,4 milioni dello stesso periodo 2012. Male anche i periodici (ricavi complessivi -14,9%, pubblicità -22,1%), la radio (ricavi pubblicitari -25%) e in frenata anche Mondadori France, che ha chiuso il primo trimestre con ricavi consolidati per 83 milioni (-9,6% a perimetro costante). Controcorrente però Internet che registra la continua crescita della concessionaria Mediamond (+38% rispetto al 2012).

 

ernesto mauriSILVIO E MARINA BERLUSCONIMondadori a SegrateLOGO MONDADORIMaurizio Costanzo