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â'Il mondo fino in fondo'' di Alessandro Lunardelli
Marco Giusti per Dagospia
Certo, se devi arrivare fino in Patagonia inseguendo un bell'argentino scollato bisex e, proprio un attimo dopo che l'Inter ha segnato il gol di una grande stagione, riveli a tuo fratello, interista convinto che si è spinto fino a laggiù per riportarti a casa, la tua sessualità , più che gay sei un po' stronzo. Il fratello ci rimane malissimo. Ovviamente.
Sempre diffidando dei film che portano i nostri eroi in Patagonia con voglie chatwin-wendersiane, ci arriva questa interessante, ma esilissima opera prima, "Il mondo fino in fondo", diretta da Alessandro Lunardelli, già assistente di Gianni Zanasi nel riuscito "Non pensarci", e interpretata da Filippo Scicchitano nel suo secondo ruolo da bravo ragazzo gay, dopo "Allacciate le cinture", e da Luca Marinelli, star di "La solitudine dei numeri primi" e figlio problematico di "La grande bellezza", come il fratello maggiore interista che non ha capito nulla.
Tutta nasce nel Nord Italia, diciamo dalle parte della Film Commission Piemonte, in quel della poco ridente Agro, cittadina (inventata) che sta un po' troppo stretta a Davide, diciottenne che si è scoperto gay e non sa come dirlo al fratello maggiore Loris, padroncino di una fabbrichetta, e al padre ancora più ottuso. La mamma, la bella e sofferta Barbara Boboulova, li ha mollati quando erano ancora piccoli e i ragazzi sono cresciuti col padre.
Quando Loris, inseguendo l'Inter nel suo grande anno di vittorie, decide di andare a vedere la sua squadra contro il Barça, si porta dietro il fratello Davide. E proprio a Barcellona, Davide si innamora e scappa insieme a un bel ragazzo militante ecologista, Andy, interpretato da Cesare Serra. Andranno in Cile, pronti a unirsi a un gruppo di ecologisti militanti. Come Loris lo scopre, decide di riportarlo a casa e francamente non ha tutti i torti.
A Santiago incontra un tassista, Lucho, interpretato dal grande Alfredo Castro eroe dei film di Pablo Larrain, con un passato da dimenticare, pronto a aiutarlo nella missione. Intanto Andy, che non ha ancora ben capito la propria sessualità , è tornato dalla sua ragazza, Ana, cioè Manuela Martelli, mollando Davide a uno spacciatore arrapatissimo. Ma Andy parte per la Patagonia da solo mollando tutti.
Così Ana e Davide gli andranno dietro per non fargli fare sciocchezze e anche Loris e il tassista, dietro alla scia di Davide, si dirigono verso la Patagonia. Incontreranno pure un lama. Confuso, con dei dialoghi non sempre brillanti e un po' ingenui ("In giro c'è molta pressione"), il film è salvato da una sana onestà di fondo e trova nei suoi interpreti, sia Marinelli che Scicchitano, ma anche in Manuela Martelli e in Alfredo Castro, una certa umanità e un po' di verità . Probabilmente non basta. In sala dal 30 aprile.
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