IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - “SIR” RUN RUN SHAW, IL GIGANTE DEL CINEMA KUNG FU, SI SPEGNE ALLA TENERA ETÀ DI 106 ANNI (COPRODUSSE “BLADE RUNNER”)

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Marco Giusti per Dagospia

Run Run Shaw, anzi Sir Run Run Shaw, uno degli uomini di cinema e televisione più potenti del mondo si spegne alla tenera età di 106 anni. Attivo fin dal muto assieme ai suoi fratelli, con la Shaw Brothers ha prodotto qualcosa come 1000 film, ha diffuso il kung fu in tutto il mondo, ha contaminato i generi coproducendo horror con l'Hammer Film, spaghetti western con l'Italia, prison movies con i tedeschi, blaxploitation con gli americani. Ma ha coprodotto anche "Blade Runner" nel 1982, ha fondato un impero televisivo a Hong Kong, la TVB, diventando un magnate alla Murdoch.

Sesto di sette figli di Shaw Yuh Hsuen, un mercante tessile di Shanghai, Run Run Shaw nasce a Ningbo, nello Shejinag nel 1907. Sono i suoi fratelli maggiori, Runje e Rumde, che già avevano aperto a Shanghai la loro attività cinematografica e operistica, a spedire lui e suo fratello Runme nel 1924 in Malesia per distribuire i loro film. Run Run entra nel giro a soli 17 anni. I fratelli Shaw diventano subito potentissimi. Nel 1932 producono il primo film parlato cantonese, "White Golden Dragon" con il cantante d'opera Sit Gok Sin. 1939 aprono in Malesia 139 sale.

Run Run aveva provato anche a dirigere un film nel 1936 e suo fratello Runme tre nello stesso periodo. Ma quando i giapponesi invadono Singapore sequestrano i beni e le sale dei fratelli Shaw e la loro attività ha una brusca frenata. Dobbiamo aspettare la fine della guerra per ritrovarli in attività. Se Runje rimarrà a Shanghai chiudendo col cinema, Run Run e Runme alternano la loro attività tra Singapore a Hong Kong con grande profitto. Se in Malesia continuano l'attività producendo film locali fino al 1967 e a Hong Kong che concentrano i loro affari.

Lì si mettono in luce internazionalmente coproducendo con la giapponese Daei il capolavoro di Kenji Mizoguchi "L'imperatrice Yang Kwei Fei" con Machiko Kyo nel 1955 a colori, che avrà presto un remake tutto cinese nel 1962 con la regia di Han Hsian Li e l'interpretazione di Li Hua Hi. Nel 1958 fondano la loro stessa società, la Shaw Brothers, e apriranno la loro Cinecittà a Hong Kong, Movietown, la più grande dell'Asia, dove lavoreranno fino a 1200 tra impiegati, registi, attori.

La filmografia della Shaw Brothers è sterminata, sembra che Run Run e suo fratello siano responsabili di 1000 film. Dall'inizio degli anni '60 ai tardi '70 dalla loro roccaforte di Hong Kong dominano totalmente il mercato asiatico. Solo nel 1974 Run Run può produrre 50 film. Quando venderà la sua library nel 2000 si parla di 760 titoli. Produce di tutto, mélo e film operistici. Ha un grande successo a Honk Kong "Butterfly Lovers" nel 1962 con Ivy Ling Po. Ma i titoli più famosi all'estero sono tutti legati ai generi Wuxia, Wushiu e al kung fu e fanno tutti parte del periodo tra i '60 e i '70.

In qualche modo Run Run Shaw si ispirò profondamente, per la sua produzione, alla stagione d'oro del cinema di genere italiano. Nei primi anni '60 era venuto a Roma dove aveva comprato una cinquantina di nostri peplum e poi di western, che saranno la base per il suo tipo di cinema di exploitation. Solo che, rispetto al modello italiano, triplicherà la produzione e comprimerà i tempi di lavorazione.

E chi ci lavorò, fra gli occidentali, come Richard Harrison o il nostro Sal Borgese, non ha proprio un ricordo grandioso dell'esperienza, visti i ritmi lavorativi degli studi di Run Run Shaw. Tra i titoli più celebri "La mano sinistra della violenza" di Chang Cheh, assieme a King Hu il suo regista di punta, responsabile anche di una curiosa versione del Marco Polo, "L'inferno dei mongoli".

Molti film vennero distribuiti anche da noi, come "Campane a morte per la vendetta du Cheng Fu", "La sfida degli invincibili campioni", "Le 14 amazzoni", "Cinque dita di morte", "I quattro del drago nero", "Il drago si scatena", "La ghigliottina volante", "La mano violenta del karaté". Tra i suoi capolavori "La 36° camera dello Shaolin".

Oltre a Chang Cheh ebbe modo di mettersi in luce il coreografo dei duelli della produzione, Lau Kar Leung. Per non parlare delle star, da Lu Feng a Lo Mang, da David Chiang a Wei Pai. Molto divertenti le coproduzioni, come "Là dove non batte il sole" o "Blood Money" di Antonio Margheriti, mischione di spaghetti western e kung fu con Lee Van Cleef e Lo Lieh, o "La leggenda dei 7 vampiri d'oro" di Roy Ward Baker e Chang Cheh, a metà fra vampiri e kung fu con Peter Cushing, "Schiave nell'isola del piacere" di Ernest Hofbauer, sorta di violento prison movie metà tedesco e metà cinese, "Operazione Casino d'oro" di Chuck Bail con Tamara Dobson, pura blaxploitation, il fantasy "Cannonball", oltre che il già citato "Blade Runner" di Ridley Scott e a "Meteor".

La crisi della Shaw Brothers arriva nel 1974, un po' per la concorrenza della Golden Harvest, società fondata da Raymond Chow, suo vecchio impiegato, un po' perché il cinema di genere stava prendendo la sua fase discendente. Come accadde anche in Italia. Si buttò allora interamente sulla televisione, la TVB, che aveva fondato già nel 1967 e che gli dette molte soddisfazioni. Tanto che entrò con capitale dentro Macy's e altre attività. Se nella metà degli anni '70 erano morti i suoi fratelli maggiori in Cina, Runme lo lasciò nel 1985, quando la sua attività cinematografica ebbe una brusca frenata. Ma poi ricominciò e chiuse la produzione e si ritirò solo nel 2011.

Run Run ebbe due mogli, Wong Mee Chun, che gli dette quattro figli, e Mona Fong, una cantante che sposò nel 1997, già vecchissimo, a Las Vegas, e che fu subita messa a capo del suo impero televisivo. La Regina Elisabetta lo fece Sir nel 1977. Per risposta lui si dichiarò più volte pazzo delle Rolls Royce e Mr Bean. Run Run Shaw non fu solo un imperatore del cinema asiatico e internazionale, seppe anche vedere il futuro prima di molti altri e anticipò mode e tendenze.

 

 

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