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IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - DAL TRASH SCORREGGIONE DI “PIERINO LA PESTE ALLA RISCOSSA” AL “DRIVE IN”, GIORGIO ARIANI E’ STATO ANCHE L’ULTIMO GRANDE DOPPIATORE DI “OLLIO” OLIVER HARDY - PIERACCIONI: "GRAZIE A LUI HO SCELTO LA STRADA DELLO SPETTACOLO" - IL TORMENTONE: “MA CHE TI VIENI A SPOGLIARE A TELELIBERA?”

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Marco Giusti per Dagospia

 

Grosso, naturalmente buffo, con una gran massa di capelli ricci in testa, fiorentino, Giorgio Ariani, che si è spento a 75 anni nell’ospedale di Empoli dopo una lunga malattia, ha divertito intere generazioni di toscani e di italiani come anti-Pierino e comico irriverente ai tempi della commedia sexy, nei cabaret toscani, al punto che Leonardo Pieraccioni ha dichiarato che è grazie a lui se ha scelto la strada dello spettacolo, in tv, sia all’epoca dell’”Altra Domenica” e “Drive In”, sia nelle tv private col tormentone “Ma che ti vieni a spogliare a Telelibera?”.

 

Senza scordare che è stato l’ultimo grande doppiatore di Oliver Hardy in decine e decine di film. Lo ha pure re-interpretato in tv assieme a Enzo Garinei come Stanlio e lo ha portato in giro nei teatri. Forse non ha avuto il successo che meritava, forse non si è mai deciso a lasciare Firenze e la Toscana, ma ha interpretato una bel numero di film comici di successo tra la fine degli anni’70 e i primi anni’80.

 

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L’esercito più pazzo del mondo, I carabbimatti, Il sommergibile più pazzo del mondo, fino al suo unico film da protagonista, Pierino la Peste alla riscossa, 1982, diretto da Umberto Lenzi, dove era un Pierino grosso e toscano, figlio addirittura di Mario Brega e nipote della Sora Lella e se la vedeva con un Renzo Montagnani scatenato.

 

Film, lo riconosciamo, giustamente considerato tra i campioni assoluto del trash scorreggione. Negli anni successivi si è alternato fra il teatro e la tv, soprattutto quella locale, ma un po’ tutti i comici fiorentini lo hanno recuperato e omaggiato. Compare in Zitti e Mosca e Caino e Caino di Alessandro Benvenuti, nel Pinocchio di Roberto Benigni, dove aveva un ruolo notevole, quello dell’Oste del Gambero Rosso, in Io e Marilyn di Pieraccioni, perfino nel recente Amici miei – Come tutto ebbe inizio di Neri Parenti.

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L’ultimo film è il trashissimo Le badanti di Marco Pollini, dove appare stanco e non troppo in forma. Ma il meglio lo ha dato in teatro e al cabaret. Nato casualmente a Ferrara nel 1941, è cresciuto a Firenze, dove era molto amato, anche se fin dagli anni ’70 abitava a Montespertoli, vicino Empoli.

 

In tv si mette in mostra sia come comico, “L’altra domenica”, “Due di tutto”, “Acqua calda”, sia come doppiatore a “Gulp! I fumetti in tv”, è la voce del cinese Ten di “Nick Carter”. E l’ultimo chiuda la porta.