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IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - NON C'ERA CATTIVO PIÙ CATTIVO DI EDUARDO FAJARDO NEL MONDO DEGLI SPAGHETTI WESTERN. ERA IL PERFIDO MAGGIORE JACKSON IN "DJANGO" DI SERGIO CORBUCCI, CAPACE DI FAR TAGLIARE UN ORECCHIO A UN UOMO E METTERGLIELO IN BOCCA - EPPURE, ADESSO CHE SE NE È ANDATO A 94 ANNI, NON POSSIAMO CHE INCHINARCI DI FRONTE ALLA MOLE DEI SUOI 180 FILM E DEI SUOI INNUMEREVOLI CATTIVI...
Marco Giusti per Dagospia
Non c'era cattivo più cattivo di Eduardo Fajardo nel mondo degli spaghetti western. Guardatelo come perfido Maggiore Jackson in Django di Sergio Corbucci, capace di far tagliare un orecchio a un uomo e metterglielo in bocca. O nel Mercenario, sempre di Corbucci, dove si esalta in atrocità anche maggiori. Eppure, adesso che se ne è andato a 94 anni, non possiamo che inchinarci di fronte alla mole dei suoi 180 film e dei suoi innumerevoli cattivi negli spaghetti western, negli eurospy, nei thriller, nei melodrammi.
Rispetto a Fernando Sancho, altro grande cattivo spagnolo del western all'italiana, Eduardo Fajardo, nato nel 1924 a Pontevedra in Galicia, aveva una classe naturale da perfido ufficiale, crudele latifondista, ma anche un'eleganza tutta spagnola con un bel tocco messicano, grazie ancheal lungo periodo di cinema in Messico che passò negli anni 50, che nessun altto attore né italiano né americano possedeva.
Corbucci capisce immediatamente che è lui il cattivo ideale per Django e per tutti i suoi spaghetti western successivi e gli cuce addosso un ruolo che non lo a abbandonerà più. Esattamente come farà Quentin Tarantino con Christoph Waltz o con Michael Madsen, Corbucci si reinvinta il cattivo ideale per il suo cinema violentp. Uno che faccia veramente paura, che non ha nulla di irpnico o di ammiccante.
E il fatto che nom sia un attore popolare italiano o americano gioca a favore di Fajardo, perché non risulta identificabile con nessun altro genere o mondo precedente.Attivo fin dal 1947 con Heros del 95 dii Raul Alfonso e il Don Quijote de la Mancha di Rafael Gil, Fajardo si dividerà presto fra cinema e teatro. Girerà di tutto nella Spagna a cavallo tra i 40 e i 50. Finirà per qualche anno in Messico specializzandoai in melodrammi e film storici e quando torna in Spagna diventa presto un volto popolare del cinema di genere delle coproduzioni con l'Italia.
Il primo film italo-spagnolo che gira è I due toreri co Franco e Ciccio, il primo avventuroso Erik il vikingo di Mario Caiano, il primo western Gli eroi di Fort Worrh di Alberto De Martino. Ma è grazie a Django, dove osa prendersela con Franvo nero e con la sua mitragliatrice che diventa il cattivo che amiamo. Diventa indispensabile per qualsiasi genere, al punto da potrr girare 15 film all'anno.
Lo troviamo ne Il tempo degli avvoltoi, Gentleman Joe uccidi, Uno straniero a Paso Bravo. Sfida tutti gli eroi del nostro cinema George Hilton, Anthony Steffen, Giorgio Ardisson, Tomas Milian. Quando il genere finisce seguita a girare film anche in tv a far teatro. Infaticabile fino alla fine. Muore in Measico, quello vero, il 4 luglio. Adios, amigo!
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