NEL NOME DI D-IOR! - CHE FINE HANNO FATTO I DOCUMENTI SUI CONTROLLI ANTIRICICLAGGIO NELLA BANCA DEL PAPA? - AGITAZIONE NELLA SEGRETERIA DI STATO PER IL RITORNO DI VIGANÒ

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Francesco De Dominicis per "Libero Quotidiano"

È giallo in Vaticano sulla lotta al denaro sporco. Sotto i riflettori c'è l'Autorità di informazione finanziaria, cioè l'organismo antiriciclaggio interno alla Santa sede. Entro lo scorso 31 marzo, stando allo statuto, il consiglio direttivo Aif avrebbe dovuto approvare due relazioni sul 2013: una pubblica da diffondere via internet, l'altra riservata alla Segreteria di Stato. Entrambe, forse, secretate.

Di quei documenti, in effetti, non c'è traccia: il termine per il via libera è scaduto da oltre un mese e i due rapporti non sono ancora stati licenziati. Il board Aif - ormai all'oscuro su tutti i dossier, gestiti in via esclusiva dal direttore René Brülhart - si è riunito poche settimane fa, senza visionare le due relazioni. E in agenda non ci sono altri incontri. All'ultimo ha partecipato il Segretario di Stato Vaticano: la presenza del cardinale Pietro Parolin, tuttavia, ha portato la riunione su temi non decisivi. Tant'è che non si è discusso dell'ispezione sullo Ior (l'Istituto per le opere di religione presieduto da Ernst von Freyberg), partita a metà febbraio e solo ufficiosamente affidata ai consulenti di Ernst&Young. Un mistero.

Resta alta, perciò, la tensione attorno alla banca del Papa e alle finanze vaticane, sempre nel mirino della Procura di Roma. La controversa situazione dell'Aif, peraltro, non è l'unica faccenda che in questi giorni scuote i Sacri palazzi. Ad agitare le acque Oltretevere c'è il caso di Carlo Maria Viganò, il vescovo che con le sue lettere a Benedetto XVI aprì lo scandalo Vatileaks. A marzo si è parlato di un suo imminente ritorno alla base dall'esilio di Washington. Ipotesi contrastata in tutti i modi da quanti, fra gli alti prelati, temono non solo di essere tagliati fuori dai giochi - qualora Papa Francesco riportasse Viganò a capo del Governatorato - ma anche che possano essere resi noti i verbali di un seminario a porte chiuse, di qualche anno fa, in una località ligure.

 

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