DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E…
Tratto dal libro Delirium Tremens di Cristiana Lauro
Edizioni Estemporanee
Anche il vino come, la politica, l’informazione e non di rado la cultura, vive di luoghi comuni, frasi a effetto sparate un po’ a casaccio e boiate di vario genere.
Quella che segue è una raccolta di stupidaggini diffuse e luoghi comuni da smontare intorno al vino e all’insieme dei gesti che accompagnano l’apertura di una bottiglia.
Azione che dovrebbe semplicemente abbracciare un piacevole momento conviviale e invece spesso si trasforma simbolicamente nella venerazione di un’entità soprannaturale. Vai a capire perché, boh!
Occhio al cretinario dunque, memorizzate le dritte e cancellate per sempre tante fesserie fin qui praticate.
- La bottiglia di vino o di champagne finita non si ribalta nel secchio del ghiaccio. E’ una cafonata
- Non è alla bottiglia di spumante che devi mettere il dito in culo
- Aprire la bottiglia di spumante col botto è da burini
- Bere sia vino bianco che vino rosso nella stessa serata non è vero che fa ubriacare. Tuttavia evita di mischiarli nello stesso bicchiere e di superare la sesta bottiglia
- La flute è passata di moda, ma bere un prosecco nel bicchiere da Borgogna è ridicolo
- Da quando mi hanno regalato un Tastevin ho buttato via la collezione di posacenere di Hérmés
- Un barolo “davvero balsamico”, nonostante l’indubitabile pregio, non va usato come spray nasale
- DOC e DOCG non garantiscono l’effettiva qualità del vino, così come olio extravergine di oliva significa poco in assenza di imene certificato
- Il cavatappi non è un coltello a serramanico, fai attenzione!
- Roteare il vino nel bicchiere è utile per farlo ossigenare ma abbi cura delle camicie dei commensali
- Il prosecco e il Franciacorta sono due cose diverse. Lo champagne un’altra cosa ancora
- Quando senti pronunciare le parole “vinello” o “prosecchino” prendi la prima scusa e vattene
- Vacci piano con l’uso della caraffa. Ho visto uno che caraffava anche lo sciroppo per la tosse
- Conservare le bottiglie di vino in posizione orizzontale è assolutamente suggerito e non fa sapere il vino di tappo
- Conosco un numero ragguardevole di persone che godono di ottima salute senza avere mai preso parte a un salotto letterario sulla malolattica e la criomacerazione
- Domandare a un agronomo quale clone di sangiovese abbia utilizzato non è fondamentale per lo sviluppo psicofisico. Inoltre si può crescere in equilibrio anche senza conoscere il tipo di portainnesti, la resa per ettaro e il grado di tostatura delle barrique
- Per capire bene la differenza fra ossidazione e riduzione nel vino bisogna aprire un libro di chimica. E’ necessario anche leggerlo
- Chiunque definisca un vino “minerale” sta sparando una boiata olfattiva (i sassi non hanno odore) e gustativa perché i minerali non si sciolgono nella saliva e non appartengono alla chimica organica
- Al sommelier che ti consiglia un vino “perché ha una gran bella acidità” puoi rispondere che l’acidità di per sé non è bella, deve soltanto trovarsi in equilibrio con gli altri elementi, ovvero alcol e frutto. Non a caso dare dell’acida a una signora non equivale a rivolgerle un complimento. E anche l’acidità di stomaco non è sintomo di benessere. Anzi, prima passa e meglio è
- Riconoscere velocemente il sentore di tappo non fa di te un esperto di vino
- Non essere schiavo degli abbinamenti non significa che puoi mortificare un Barolo Riserva su un’insalata di carciofi crudi o una pallina di sorbetto al limone...Un conto è mettere ai piedi due comode sneakers, altro è indossare le pinne sotto a un completo di Brioni.
- Il vino è fatto con l’uva. Acidità, sapidità, sentori di cardamomo e carruba vengono dopo. Capita pure che cuoio, liquirizia, goudron e pangrillé non si presentino proprio.
- Non giocare a mosca cieca col vino perché in assaggio coperto anche i grandi esperti prendono toppe clamorose.
E, infine, i santoni del vino sanno cos’è il Tavernello?
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