
COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER…
1. NARDELLO & C. I CONVERTITI DI SILVIO E IN AGCOM COMANDA LA DESTRA
Carlo Tecce per “Il Fatto Quotidiano”
I berlusconiani mimetizzati o convertiti sono esemplari molti diffusi in Viale Mazzini. Carlo Nardello rimanda a un pezzo di (brutta) storia di televisione pubblica: la struttura Delta, dirigenti Rai che parlavano al telefono di come manipolare l’informazione. Imperava Raiset. Accadeva dieci anni fa. Oggi Nardello è un superstite (di carriera).
Luigi Gubitosi, il direttore generale di matrice tecnica, l’ha promosso a capo staff. E Nardello è il potente responsabile dello sviluppo strategico; il futuro del servizio pubblico passa per le mani di un uomo del passato berlusconiano.
colombo todini pinto pilati verro rositani tarantola
Nardello aspira a diventare direttore di Rai1, per adesso ci ha provato invano. Antonio Pilati, estensore della legge Gasparri, siede in Consiglio di amministrazione; nominato in quota Forza Italia, poi s’è tatticamente adagiato sul versante centrosinistra in prospettiva di un prossimo incarico.
LETTERA DI ANTONIO VERRO A BERLUSCONI
Oltre ad Antonio Verro, che come dimostra la lettera pubblicata dal Fatto s’adoperava per censurare i programmi scomodi per l’ex Cavaliere, in Cda resistono Guglielmo Rositani e Rodolfo De Laurentiis, da sempre schierati a protezione di Forza Italia. Susanna Petruni, che Verro voleva imporre al vertice di Rai2 per spegnere Annozero, lavora ancora al Tg1 con il grado di vicedirettore.
In Autorità di garanzia (Agcom), nonostante lo scandalo Trani e il nuovo mandato, la maggioranza è berlusconiana. In minoranza c’è finito il presidente Angelo Cardani, l’unico che ha votato contro il maxisconto a Mediaset sui canoni per le frequenze televisive . In Agcom, Berlusconi può contare su tre commissari su quattro. Antonio Martusciello, ex dirigente di Publitalia, cioè Mediaset e sottosegretario nel governo di Berlusconi; Antonio Preto, ex collaboratore di Renato Brunetta e Antonio Tajani di Forza Italia e Francesco Posteraro, eletto dal cartello Udc-Forza Italia.
2. ASSALTO ROSSO IN TV
Da “L’Espresso”
C`è troppa Cgil e Fiom in Rai. Quando non è Susanna Camusso è Maurizio Landini ad occupare le prime serate, e non solo, dei talk show nel servizio pubblico. Per questo la Cisl invoca una «par condicio sindacale» per rispettare il peso dei lavoratori iscritti alle varie sigle sindacali.
Ugo De Siervo Carlo Nardello e in piedi con la camicia bianca Luigi De Siervo
A sollevare il caso è Marco Bentivoglì, numero uno della Federazione italiana metalmeccanici: «Nei programmi di approfondimento, si ripete un monologo sindacale rigorosamente privo di un qualsiasi contraddittorio da parte delle altre organizzazioni".
Forte dei suoi oltre 231 mila iscritti, contro i 350 mila della Cgil, la Fim pretende un altro trattamento. «In Fiat, Alcoa, Ast, lndesit e in molte altre aziende la Fim Cisl è il primo sindacato, in Ilva la Fiom è addirittura quarta». La denuncia è stata subito fatta propria da Michele Anzaldi, deputato del Pd e membro della Commissione di vigilanza con una consultazione urgente dell`Agcom e del direttore generale della Rai Luigi Gubitosi. S.G.
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