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steely dan walter becker e donald fagen
Andrea Silenzi per la Repubblica
Non somigliavano a niente, i suoi Steely Dan. Li aveva creati all' inizio degli anni 70 insieme a Donald Fagen e al produttore Gary Katz, raccontando un' America diversa e inafferrabile. Walter Becker, 67 anni, se n' è andato dopo una lunga malattia. Con la sua chitarra aveva contribuito a creare il culto degli Steely Dan, dividendo con Fagen la magnifica utopia di una musica fuori schema. Si erano incontrati al Bard College di New York negli anni 60, ma fu all' inizio del decennio successivo che iniziarono il loro volo magico fatto di suggestioni verbali (proverbiale la difficoltà dei loro testi) ma soprattutto di uno stile raffinato e pieno di ironia.
Il nome l' avevano preso dal Pasto nudo di Burroughs e già il disco d' esordio Can' t buy a thrill del 1972 (che conteneva la celebre Do it again) sanciva una profonda distanza tra loro e il resto della scena musicale: la loro miscela di cool jazz, rock, blues e easy listening era un segno distintivo potente, profondamente distante da tutto il resto.
In tutti i dischi successivi ( Countdown to ecstasy, Pretzel logic, Katy lied, The royal scam, Aja) Becker lasciò un' impronta profonda: l' obiettivo era quello di non dare mai nulla per scontato, e Fagen era il partner perfetto. «Aveva un' idea molto cinica della natura umana, compresa la sua, ed era irresistibilmente divertente», ha scritto Fagen in un accorato messaggio d' addio.
Si erano separati dopo aver inciso Gaucho, nel 1980, ma non avevano mai smesso di frequentarsi, al punto che proprio Becker fu parte attiva nella realizzazione del capolavoro solista del suo amico Donald, The nightfly, nel 1982. Becker poi aveva vagato un po', inciso due dischi solisti ( 11tracks of whack del 1994 e Circus Money del 2008) e alla fine lui e Fagen avevano rimesso in piedi gli Steely Dan.
Due dischi, l' ingresso nella Hall of Fame e due Grammy nel 2001 per Two against nature e poi diversi tour. Agli ultimi concerti aveva dovuto rinunciare: la sua salute era sempre più precaria. A metà anni 70 nell' ambiente musicale si diceva che «nulla suonava bene come un disco degli Steely Dan». Epitaffio perfetto per uno che per tutta la vita ha inseguito la bellezza.
steely dan walter becker e donald fagen 1970grammy per steely dan walter becker e donald fagen
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