google

GOOGLE MORDE (A CARO PREZZO) LA MELA – IL COLOSSO DI MOUNTAIN VIEW PAGA APPLE 3 MILIARDI ALL’ANNO PER RESTARE SULL’iPHONE – SI STIMA CHE GOOGLE CONTRIBUISCA AL 5% DEI PROFITTI DELLA CASA DI CUPERTINO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Andrea Nepori per la Stampa

 

googlegoogle

Un miliardo di dollari. È quanto Google ha pagato ad Apple nel 2014 affinché Google Search rimanesse l’opzione di ricerca predefinita su iPhone e iPad. La cifra era stata rivelata da alcuni documenti processuali della causa tra Oracle e l’azienda di Mountain View . Ora quella cifra potrebbe essere salita ancora e aver raggiunto i 3 miliardi di dollari l’anno. Lo sostengono gli analisti di Bernstein Research in una recente relazione in cui dettagliano i rapporti economici tra i due giganti della Silicon Valley.  

 

Il contributo di Google ingrossa le casse della divisione servizi di Apple, uno dei segmenti che negli ultimi anni ha registrato il più elevato tasso di crescita all’interno dell’azienda 

 

Di questo passo la sola sezione guidata da Eddy Cue potrebbe valere per fatturato più di un’azienda media della Fortune 100.  

 

“I documenti processuali mostrano che Google ha pagato ad Apple un miliardo nel 2014, ma noi stimiamo che i pagamenti per l’anno fiscale 2017 possano raggiungere i tre miliardi”, ha spiegato l’analista A.M. Sacconaghi Jr. “Considerato che i pagamenti di Google sono quasi totalmente profitti netti per Apple, si può stimare che Google contribuisca al 5% dei profitti operativi totali di Apple per l’anno in corso”. 

apple os 11apple os 11

 

Apple sembra avere il coltello dalla parte del manico, ma la popolarità di Google potrebbe essere sufficiente a convincere Cupertino a mantenere il motore di ricerca come opzione predefinita sui suoi dispositivi anche qualora Big G decidesse di non pagare più (o chiedesse uno sconto).  

 

Allo stesso tempo la cifra versata da Google è giustificata dall’importanza strategica dei dispositivi iOS, che contribuiscono a più del 50% del fatturato generato dal motore di ricerca grazie agli accessi da dispositivi mobili. In altre parole l’attuale situazione garantisce un mutuo equilibrio di interessi che nessuna delle due parti ha alcuna intenzione di destabilizzare. 

googlegoogle