maggioni renzi berlusconi

METTETE DEI FIORI NEI VOSTRI MAGGIONI - PANSA E FELTRI DIVISI SULLA NOMINA DELL’INVIATA A PRESIDENTE RAI - IL PRIMO: “È UNA RAGAZZA DI DESTRA. UN’ANOMALIA NELL' AMBIENTE CATTOCOMUNISTA DI VIALE MAZZINI” – FELTRI: “È UNA CHE SE LA CAVA EGREGIAMENTE NELL'ARTE DEI FLOP”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Giampaolo PansaGiampaolo Pansa

1 - VIVA LA MAGGIONI! TUTTO IL RESTO È NOIA

Giampaolo Pansa per “Libero quotidiano”

 

I consiglieri d' amministrazione della Rai possono concedere interviste ai media sui problemi dell' azienda che rappresentano? A naso direi di no, però è sempre accaduto. Ho il ricordo preciso di un' esternazione che riguardava anche me.

 

L' autore era Sandro Curzi, eletto in quota Rifondazione comunista. Il partito l' aveva mandato alla Rai per sloggiarlo dal quotidiano che guidava da anni, Liberazione, in calo di vendite. Era l' inizio dell' estate 2005 e Curzi si sistemò al settimo piano di viale Mazzini, portando con sé due amuleti: un berretto da ufficiale dell' Armata Rossa e due volumi degli scritti di Palmiro Togliatti, rilegati in pelle color sangue.

 

CAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONICAMPO DALL ORTO E MONICA MAGGIONI

Poiché mancava ancora il presidente della Rai, Curzi, in virtù della propria età, 75 anni, ne assunse i poteri e si diede subito da fare. Venne intervistato da un giornalista dell' Unità, Roberto Cotroneo, e il presidente Effe Effe, facente funzioni, gli presentò un ritratto drammatico della Rai: «Qui c' è un degrado culturale che non immagini. Ti faccio un esempio solo. Stanno preparando una fiction tratta dal "Sangue dei vinti" di Pansa. Ma se decidi di mettere in scena soltanto la parte più violenta della Resistenza, io mi inquieto.

 

E l' altra, la Resistenza eroica? Quella non diventa fiction?». Subito dopo, Curzi esternò a un inviato del Corriere della Sera, Paolo Conti. E spiegò che gli sarebbe piaciuto molto vedere anche un' altra fiction. Tratta questa volta da qualche libro di Giorgio Bocca, impeccabile comandante partigiano.

 

monica maggioni e luca giurato monica maggioni e luca giurato

Il grande Curzi poteva parlare e sparlare a piacimento per un motivo preciso. Nel 2005 la lottizzazione politica della Rai era un fatto quasi militare. Dietro ogni poltrona esisteva un partito al quale chi occupava un posto doveva rispondere.

 

Ma oggi a chi rispondono consiglieri come Guelfo Guelfi, Arturo Diaconale, la signora Rita Borioni, il professor Paolo Messa? Ai partiti no, dal momento che stanno tirando le cuoia e sono sempre di più delle sigle vuote. In compenso, c' è un signore che ha contribuito a rottamarli e adesso punta a cancellarne anche le macerie.

 

Il nuovo signore e padrone è il premier Matteo Renzi. Qualcuno obietterà: «Ancora lui?».

Certo, ancora lui. La Rai del 2015 è un' altra tappa della marcia renzista verso un sistema che oggi si può definire in molti modi, tutti negativi. Un nuovo fascismo? L' oligarchia di un solo oligarca? La signoria di un Maleducato di Talento? L' aveva definito così Ferruccio de Bortoli, indimenticabile direttore del Corriere. Candidato della minoranza del Pd a consigliere della Rai, ha pagato l' insolenza e non è stato eletto.

monica maggionimonica maggioni

 

Il meccanismo che ha generato il vertice di viale Mazzini dovrebbe far suonare l' allarme rosso per le decisioni presenti e future di Renzi. Ormai è chiaro che la maleducazione del premier sta invadendo terreni che dovrebbero restare immuni dalla voracità ottusa del Giglio Magico e del suo proprietario.

 

Il premier decide anche le carriere private. Se hai la fama di non essere un adoratore di Matteo, togliti dalla testa di ottenere un incarico che pure meriteresti. Se la setta del Renzismo totalitario ti ha già silurato, rassegnati a un futuro complicato.

 

monica maggionimonica maggioni

Tuttavia, i sistemi feudali nascondono un virus dentro se stessi. È quello dell' uomo solo al comando. Un' ipotesi che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ripudiato, per il momento appena a parole. Il verme nascosto nella mela sta nel fatto che il Feudatario può cadere da un momento all' altro. La frenesia oratoria che obbliga Renzi a concionare per ore, dovunque e in ogni luogo, cela il terrore di non farcela. Il suo spin doctor, vale a dire Filippo Sensi, e la banda di consiglieri per l' immagine, dovrebbero spiegargli una verità.

 

È un principio che l' Italia conosce bene, per averlo visto applicare ai danni di un signore che di media, soprattutto televisivi, ne sapeva più di tutti: Silvio Berlusconi. Concione dopo concione, il Cavaliere si era azzardato a presentarsi a "Porta a porta", il talk show di Bruno Vespa, seduto a una scrivania da quattro soldi. Per firmare davanti alle telecamere niente meno che il famoso Patto con gli italiani. Tutti sappiamo come è andata a finire.

 

monica maggionimonica maggioni

Renzi non verrà salvato neppure dalle vecchie zie, quelle di un famoso romanzo di Leo Longanesi. Una di queste è la direttora del telegiornale di Sky, Sarah Varetto. In carica dal luglio 2011, è diventata la zietta più innamorata del giovane Matteo. Parlo da antico abbonato di Sky. In casa nostra siamo sempre stati puntuali nel versare il sacrosanto obolo annuale al plurimiliardario Rupert Murdoch.

 

Ma adesso ci stiamo ripensando. Ore e ore di concioni renziste, per di più riassunte ogni volta da un Andrea Bonini irriconoscibile, lezioso, verboso e coperto di gel sul ciuffo biondastro, ci stanno rompendo i santissimi. Al punto di farci considerare l' opzione di abbandonare Sky e di passare alla tivù avversaria, quella del Berlusca.

viale mazzini medium viale mazzini medium

 

Per quando riguarda la Rai, l' unica arma nelle mani di un italiano senza potere è quella di smettere di pagare il canone e farlo sapere all' alto comando di viale Mazzini. Sempre più spesso mi domando: Pansa, che cosa te ne fai di un ente radiotelevisivo che sta diventando il dominio privato di un politicante come il Ganassa fiorentino? Ma per il momento ho smesso di chiedermelo perché voglio vedere come se la caverà il nuovo presidente, Monica Maggioni.

 

monica Maggioni monica Maggioni

Voglio dire subito che a me la signora Maggioni piace. Se sono vere le cronache dei giornali, a indicarla a Renzi è stato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, un politico per bene che stimo. Per fortuna della Rai, il Chiacchierone gigliato ha accettato il suo consiglio.

 

Perché mi sta bene la nuova presidente? Prima di tutto, perché rappresenta un' anomalia nell' ambiente cattocomunista di viale Mazzini. Siamo di fronte a una ragazza di destra. Lei non lo ammetterà mai. Però una giornalista che segue la seconda guerra nel Golfo da embedded, ossia aggregata alle forze armate americane, con tutti i limiti di quella condizione, non può essere di sinistra. Altrimenti avrebbe seguito il conflitto da un hotel di Bagdad, come tanti giornalisti.

 

Poi è una tipa che di tivù ne ha mangiata tanta. E si è ciucciata tutti i gradini della scala infinita che porta verso l' alto. Infine è una faticona. In questo mi rammenta mia madre Giovanna quando aveva la sua età. Era una signora dolcissima e generosa con mio padre e noi due figli. Ma sul lavoro si comportava come una comandante dura. Nel suo negozio di mode, quello che la grande Irene Brin avrebbe chiamato una modisteria, non voleva avere nessuno tra i piedi.

viale mazziniviale mazzini

 

La sento ancora ripetere: «Un proverbio inventato dai maschi dice che le donne comandano una sola volta all' anno. Ma nel mio negozio io comando tutti i giorni. Mi rompo la schiena dall' alba al tramonto, perché devo badare anche alla casa. Però quando sto dietro il banco, neppure il Santo Padre potrebbe mettere bocca su quello che ho deciso di fare o di non fare».

monica Maggioni monica Maggioni

 

Leggo che il giorno successivo alla nomina, la signora Maggioni si è presentata nel suo ufficio di viale Mazzini alle sette e trenta della mattina. Provocando sorpresa e smarrimento tra i vigilantes notturni. Ecco un motivo in più per gridare: evviva la Maggioni. Tutto il resto è noia.

 

2 - CON LA MAGGIONI LA RAI FA TRIS DI ESPERTE IN FLOP

Vittorio Feltri per “il Giornale”

 

Devo fare ammenda. Ho trattato troppo male Monica Maggioni subito dopo la sua nomina a presidente della Rai. Ho esagerato nel dire che è maestra di formidabili insuccessi. Mi correggo: se la cava egregiamente nell' arte dei flop.

vittorio feltri 4vittorio feltri 4

 

Nella direzione di Rainews ha dimostrato una certa attitudine a menare il can per l' aia. Oddio. In Rai forse non esistono aie, ma i cani abbondano. Inoltre mi sono dimenticato di precisare che alla presidenza dell' antennona ne abbiamo viste di peggiori: Lucia Annunziata non riuscì neppure a portare a termine il mandato. Ci domandiamo ancora con quale criterio ella fu selezionata, in tempi in cui il centrodestra aveva in mano lo scettro.

 

La signora campana, prima di sedere sul trono di viale Mazzini, si era fatta le ossa rotte alla direzione del Tg 3 . Nonostante ciò proseguì nella sua ascesa fino ai vertici. Anche adesso è presente in azienda con l' incarico di condurre ogni domenica un programma di interviste che ha il pregio di intitolarsi In 1/2 h , in quanto dura 30 minuti, nel corso dei quali si distingue professionalmente per la bastonatura sistematica degli ospiti che non siano di sinistra, e per la tenerezza che riserva ai progressisti. Questione di feeling.

monica maggioni intervista bashar al assad monica maggioni intervista bashar al assad

 

C' è poi Anna Maria Tarantola, voluta dal suo sosia al maschile, Mario Monti, allorché questi alloggiava nel tabernacolo della patria, Palazzo Chigi. Non sono in grado di giudicarla, perché il suo passaggio alla presidenza del consiglio di amministrazione non si è avvertito. Una donna comunque straordinaria per le sue formidabili capacità di rendersi invisibile. In pochi anni, tre donne si sono avvicendate in quella che viene definita la più grande e importante fabbrica culturale d' Italia, benché di cultura ne abbia prodotta in quantità omeopatiche.

 

LUCIA ANNUNZIATALUCIA ANNUNZIATA

Un tempo si invocavano le quote rosa per fare largo alle persone di genere femminile; attualmente bisogna cambiare registro e pretendere le quote di un altro colore, in cui si identifichino i maschi, ormai parificati agli extracomunitari, anzi, ai profughi, stroncati dall' evoluzione dei costumi. Intanto godiamoci le perle offerte dai palinsesti estivi e sudaticci dell' ex monopolio.

 

BERSANI MAGGIONI RENZIBERSANI MAGGIONI RENZI

Perle usate ma sicure. Raidue ha infilato nel menu un piatto immarcescibile che periodicamente va in onda da decenni: Il commissario Rex , tanto per rimanere in campo cinofilo, dato che, come ben sanno i connazionali pensionati, Rex è un immortale pastore tedesco più intelligente di chi ne decide le esibizioni replicate sul video.

Tarantola AnnaMaria Tarantola AnnaMaria

 

Per fortuna su Raiuno propinano Techetechetè , un titolo cretino per un contenuto ricercato, interessante, capace di riproporre il passato quale specchio del presente. Complimenti agli autori: vista la loro bravura, è strano che non siano stati fin qui silurati. Ma non è tardi per provvedere a colmare la lacuna. Anche Raitre soffre di disturbi stagionali, patisce il caldo e sforna la solita insalata rossa, servita da Agorà con il tipico stile della casa: liti in studio tra ospiti opachi che suppliscono con l' aggressività alla mancanza di argomenti. Complessivamente il risultato non è eccellente, ma neppure disgustoso.

 

monica maggioni intervista bashar al assad monica maggioni intervista bashar al assad

La7 di Urbano Cairo va avanti imperterrita per la sua strada disseminata di posti ristoro: da Coffee break a In onda , transitando dall' Aria d' estate , tutta roba dignitosa se non altro perché confezionata con mezzi sobri (in questo caso sinonimo di poveri). Della sezione feriale di Mediaset non mi occupo per ovvi motivi: non intendo sputare nel piatto dove non ho mai mangiato un boccone. Preferisco denutrirmi in altre mense non gestite dai parenti del Giornale .