PARAGURI ALLE PARAOLIMPIADI - GIOCHI AMARI PER PISTORIUS: BATTUTO NELLA FINALE DEI “SUOI” 200 METRI DAL BRASILIANO CARDOSO - TUTTO REGOLARE, MA PISTORIUS SI INCAZZA: “LE PROTESI LO RENDONO TROPPO ALTO, NON DOVREBBE ESSERE COSÌ, BISOGNA CAMBIARE LE REGOLE” - PARADOSSO DA OSCAR! LE SUE ACCUSE SOMIGLIANO A QUELLE RIVOLTE A LUI DAL MONDO OLIMPICO…

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Claudio Arrigoni per corriere.it

L'imprevisto arriva troppo presto. Oscar Pistorius cade prima del previsto. Lui, l'uomo senza gambe che ha partecipato all'Olimpiade nella corsa, che ha vinto una medaglia ai Mondiali con quelli che le gambe le hanno, il più famoso atleta paralimpico di sempre, l'uomo più sexy del Sudafrica secondo un seguitissimo sondaggio («Hot 100») della rivista di gossip Heat . L'imbattibile. Solo i 100 metri erano in dubbio.

Lo aveva detto il giorno prima della Cerimonia dei Giochi Paralimpici di Londra: «Sono qui per vincere l'oro sempre, ma nei 100 sarei contento di arrivare fra i primi tre. I 200 sono la mia gara, anche se i miei allenamenti sono mirati ai 400. E poi la staffetta». E invece gli dei sono caduti prima: Oscar ha perso i 200 metri, prima finale di questa Paralimpiade, dove l'Italia ha conquistato ieri due medaglie: Pamela Pezzutto argento nel tennis tavolo, sconfitta dalla cinese Liu come a Pechino, e Cecilia Camellini che ha aggiunto un bronzo nei 100 dorso, ai due ori vinti in 50 e 100 sl, meritandosi i complimenti del Presidente Napolitano, che ha chiamato il presidente federale Luca Pancalli per complimentarsi e dare appuntamento agli Azzurri al Quirinale.

A battere Pistorius, il brasiliano Alan Cardoso Oliveira, giovanissimo dello sprint per amputati sotto il ginocchio, gambe tagliate a 21 giorni per una infezione, argento a Pechino in staffetta quando aveva 16 anni: 21''45 il suo tempo, fantastico, partendo da quarto ai 100 metri e arrivando a vincere con una rimonta bellissima sul sudafricano. Che ha portato polemiche: «Sono deluso, ma felice della mia gara.

Alan è cresciuto molto nell'ultimo anno, quasi tre secondi, le protesi lo rendono troppo alto, non dovrebbe essere così, bisogna cambiare le regole». Cardoso felice: «Molto, battere Pistorius è fantastico. Sono venuto per fare la storia e sono contento di essere entrato nella storia del movimento paralimpico». E poi dietro, un'altra grande stella nascente, lo statunitense Blake Leeper, 23 anni, amputato da bambino per una malformazione, nei mesi scorsi a Haiti a insegnare a correre con le protesi a bambini e ragazzi rimasti senza gambe dopo il terremoto.

Animata anche da Jerome Singleton, giunto quinto, una sola gamba amputata, l'unico uomo ad aver battuto Pistorius dopo Atene 2004: nella finale dei 100 metri ai Mondiali di Christchurch. Un vero fenomeno, anche nella testa: tre lauree (fisica, matematica e ingegneria) e lavoro alla Nasa. E poi c'era Arnu Fourie, quarto, l'«anziano» con i suoi 28 anni, compatriota di Pistorius, gamba tranciata da un'elica.

Una finale stregata, dopo che il giorno prima in semifinale il sudafricano aveva stabilito il primato mondiale paralimpico con 21''30, e con polemiche annesse, visto che Pistorius, secondo un giornale brasiliano, avrebbe espresso dubbi sulle protesi degli avversari principali, il brasiliano Alan, 20 anni, e Blake Leeper, 23, entrambi amputati a entrambe le gambe sotto il ginocchio come lui.

Pistorius avrebbe dichiarato che le protesi che utilizzano aumenterebbero la loro altezza di 5 cm. Cosa consentita dai regolamenti, ma secondo Pistorius, che non modifica le protesi dal 2004 (il Tas gli ha permesso di correre con atleti normodotati utilizzando solo quelle), non eticamente giusta.

L'allenatore di Cardoso ha confermato: quelle protesi lo alzano, ma i regolamenti non lo impediscono. Secondo Pistorius, occorre però fare chiarezza. Sembra un paradosso: le accuse che hanno sempre rivolto a lui dal mondo olimpico, ora è lui a porle agli avversari nel mondo paralimpico.

 

 

Alan Oliveira (left) in the 200m event PistoriusOscar Pistorius pistorius Oscar Pistorius Athletics South Africa oscar pistorius