DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Da repubblica.it
"Se la Rai ha scelto me è perché ha voluto dare un segno di discontinuità con il passato: sarà un festival 0.0, né nel segno della tradizione, né chissà di quale evoluzione. Ci dovremo confrontare con grandi successi, che è sempre una cosa poco comoda. Ma il pericolo è il nostro mestiere". Claudio Baglioni presenta così il suo festival, dal 6 al 10 febbraio. Per la prima volta, da quando è stato nominato direttore artistico e all'indomani dell'annuncio dei 20 big che saranno in gara, a Sanremo parla del suo lavoro e delle sue iniziali perplessità. "Avevo paura e per tre volte ho detto di no, poi alla quarta ho ceduto. Sono stato a Sanremo come ospite due volte, evidentemente non c'è due senza tre. Tutto nasce dall'insensatezza di quando si arriva al finale di carriera: e così - spiega - mi sono concesso il lusso di dire sì".
"Sul palco come un sacrestano". "Abbiamo solo questo festival, musica e parole saranno le stelle polari" che guideranno la sua direzione. "Non un festival vetrina, né provinciale. E il fatto che questa sia l'edizione numero 68 mi riporta a un anno in cui si sognò un mondo più bello e migliore". Poi parla della sua presenza anche come conduttore: "Andrò pochissimo sul palco. Ho chiesto di fare il sacrestano, che accende le candele all'inizio e chiude la chiesa quando sono andati via tutti. C'è una paura enorme, che poi diventa adrenalina. La paura fa un bene inverosimile".
"Elio e le Storie Tese finiranno carriera all'Ariston". "Elio e le Storie Tese mi hanno invitato all'ultimo concerto, annunciando la loro disunione" ha detto Baglioni spiegando la presenza del gruppo in gara. "Ho pensato che 'ultimo concerto' fosse una truffa, e gli ho detto che dovevano chiamarlo 'concerto d'addio', perché le parole sono importanti. Poi ho detto loro che, perché gli italiani ci credessero veramente, dovevano sciogliersi a Sanremo. È vera la notizia, non è una 'eliata'. Finiranno la carriera al festival. Spero siano i soli perché non vorrei provare anche io questa emozione".
Piero Pelù in giuria. "Mi sembra di essere al Primo maggio". Piero Pelù commenta così il cast dei 20 big scelti da Claudio Baglioni, neo direttore artistico, per il prossimo festival di Sanremo. "Mi sono fidato di Baglioni, non sapevo quale fosse il cast dei big, e sui ragazzi non avevo nessuna idea. Claudio mi ha chiesto di venire in giuria e ho detto di sì sulla fiducia. Sono felice delle scelte che sono state fatte. Mi sembra che sia variegato, che ci siano tutti i generi. Manca il metal, ma a compensare c'è Ermal", scherza il rocker fiorentino che ieri era nella giuria di Sarà Sanremo, insieme a Gabriele Salvatores, Dj Francesco, Ambra Angiolini e Irene Grandi, il programma che ha scelto gli otto giovani che si sfideranno tra le Nuove Proposte. "Il festival di quest'anno sarà speciale per qualità, per nomi, per voci, per penne che scrivono", aggiunge.
PELU' RENZIbaglionielio e le storie tese
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