DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Giuseppe Sarcina per www.corriere.it
WASHINGTON — Con una velina da Anni Cinquanta, l’amministrazione di Donald Trump proibisce l’uso di sette termini nei documenti ufficiali in materia di sanità. Ecco l’elenco delle parole messe al bando: «feto», «transgender», «diversità», «vulnerabile», «diritto», «supportato da prove scientifiche», «basato sulla scienza».
La lista nera, racconta il Washington Post,è venuta fuori durante una riunione ad Atlanta dei Centers for Disease control and prevention, una delle agenzie del sistema sanitario americano. Un appuntamento di routine, per discutere soprattutto di aspetti organizzativi e finanziari. Solo che a un certo punto Alison Kell, funzionaria del ministero, ha illustrato le nuove direttive sul lessico da usare, per esempio, nella preparazione dei bilanci. Medici e operatori allibiti. «Ma dice sul serio?», «Ci sta prendendo in giro?», Alison Kell, imbarazzata, ha chiarito che non aveva spiegazioni da offrire: «Non chiedetemi perché, sono solo l’ambasciatrice di una decisione presa a Washington». Poi ha cominciato a pattinare sul vocabolario. Anziché dire «basato sulla scienza» si potrà scrivere «basato sulla scienza in considerazione degli standard e dei desideri della comunità». Un capolavoro del surrealismo. Che cosa significa mediare i risultati scientifici con «i desideri della comunità?». In altri casi non vengono suggerite alternative. Parole come «transgender» o «feto» semplicemente non dovranno più essere usate nelle carte pubbliche.
L’articolo del Washington Post ha scatenato le reazioni politiche e sulla rete. Da almeno un paio di anni la destra più radicale e lo stesso Donald Trump hanno attaccato, o meglio sbeffeggiato, la cultura «liberal» del «politicamente corretto». La discussione sui bagni nelle scuole o negli edifici pubblici, per esempio. I transgender devono usare la toilette delle donne, degli uomini, una terza solo per loro o quella che preferiscono? Durante la campagna elettorale, tuttavia, Donald Trump aveva cercato anche il consenso della comunità Lgbt (lesbian, gay, bisexual, transgender), facendosi fotografare con gli striscioni arcobaleno. Adesso che è alla Casa Bianca la cancella dall’ufficialità.
Commenta via Twitter Planned Parenthood, l’organizzazione di sostegno per la salute delle donne e dell’educazione sessuale: «Fin dal primo giorno questa amministrazione ha disprezzato la salute delle donne, le persone Lgbt e la scienza». «Finiremo con l’usare il Voodoo per curare le malattie», ha twittato il deputato democratico Ted Lieu.
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