1- PER NAGEL E PER LA SUA CONTROFIGURA PAGLIARO, LO SBARCO DELLO SCARPARO NEL PATTO DI MEDIOBANCA PIÙ CHE UN PREMIO È UN ATTO DOVUTO DI RICONOSCENZA PER L’ABILITÀ CON CUI È RIUSCITO A CACCIARE GERONZI E A TAPPARE LA BOCCA A BOLLORÈ (PARE CHE QUALCHE SOCIO DEL PATTO, PRESO DA UNO SCATTO DI ORGOGLIO, INTENDA CHIEDERE AL PALLIDO NAGEL COME INTENDE SISTEMARE I CONTI DEL 2011 DOVE LA SOMMA DELLE MINUSVALENZE REGISTRATE DA MEDIOBANCA ARRIVA A 660 MILIONI DI EURO) 2- FMI A WASHINGTON, UN CONCERTINO PER GHIZZONI, UN RICEVIMENTO PER PASSERA 3- RESTA INCERTO IL DOPO-BERLUSCONI E IN CASA BRUNETTA SI STA VALUTANDO MOLTO ATTENTAMENTE LA PROPOSTA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE RAVELLO 4- COME MAI PAOLO ROMANI HA DATO BUCA A LI KA SHING, IL MILIARDARIO PADRONE DELLA MULTINAZIONALE HUTCHISON WHAMPOA CHE POSSIEDE “3 ITALIA”? RICHIAMATO DA PALAZZO CHIGI A NON MANCARE ALLA VOTAZIONE CHE DECIDERÀ LA SORTE DI MILANESE

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1 - CONCERTO PER UNICREDIT, RICEVIMENTO PER INTESA PER L'ASSEMBLEA DEL FONDO MONETARIO, L'APPUNTAMENTO FINANZIARIO DELL'ANNO
I vertici della Banca d'Italia ed i principali istituti si preparano a varcare l'Oceano per arrivare a Washington dove da giovedì a domenica si terrà l'Assemblea del Fondo Monetario, l'appuntamento finanziario dell'anno.

A fare gli onori di casa sarà Christine Lagarde, la donna che ha preso il posto di Strauss-Kahn, che dovrà pilotare le numerose sessioni del World Economic Forum. L'elenco dei partecipanti è sterminato, ma di sicuro non mancheranno Corradino Passera e Federico Ghizzoni, i capi di Intesa e Unicredit, le due banche che pochi giorni fa sono state cancellate dall'elenco dei primi 50 istituti internazionali.

A piazza Cordusio si sono consultati a lungo sull'iniziativa da offrire ai partecipanti dei vari Paesi e allo stuolo di giornalisti che non vedono l'ora di sfamarsi al buffet offerto dall'ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata nella splendida sede diplomatica. Alla fine della consultazione (alla quale ha dato un contributo determinante il fantomatico dirigente che dentro Unicredit si fa chiamare "ministro") Ghizzoni ha deciso di offrire un concerto nella serata di sabato. L'evento non sarà paragonabile a ciò che ha fatto la Barilla la settimana scorsa a Central Park quando con una spesa superiore al milione di euro ha organizzato un concerto di Bocelli per 70mila fortunati.

Purtroppo la pioggia ha rovinato quel concerto e molti si sono lamentati per i cestini gastronomici che la società di Parma ha differenziato secondo il prezzo pagato per il biglietto. Incidenti del genere a Washington non dovrebbero succedere, e comunque vada l'iniziativa di Unicredit sarà apprezzata dai banchieri e da quei rappresentanti delle varie Goldman Sachs e Moody's che cercano di buttare l'Italia nel baratro.

Da parte sua Intesa ha scelto una strada diversa e ha diramato gli inviti per un ricevimento che si terrà domenica sera alla Corcoran Gallery, il museo di Washington fondato nel 1869 che raccoglie capolavori di arte americana e arte europea. All'ingresso della celebre Galleria gli ospiti troveranno il sorridente Corradino Passera che non crede al default dell'Italia e ha imparato dalla seconda moglie, la vispa Giovanna Salza, i segreti delle pubbliche relazioni.

Un esempio eloquente di sicurezza e di autocontrollo Corradino l'ha dato domenica sera durante il programma confezionato su misura da "La7" e guidato dal nuovo tandem Nicola Porro-Luca Telese.

2 - RESTA INCERTO IL DOPO-BERLUSCONI ED È FORSE PER QUESTA RAGIONE CHE IN CASA BRUNETTA SI STA VALUTANDO MOLTO ATTENTAMENTE LA PROPOSTA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE RAVELLO
Come succede nella casa di molti esponenti della maggioranza e del governo, anche Renatino Brunetta e la moglie Titti si interrogano sul futuro.

Il napoleonico ministro sembra aver esaurito da tempo tutte le cartucce e il repertorio delle volgarità è stato ampiamente superato dalle intercettazioni del Presidente Patonza. Bastava vederlo domenica scorsa in televisione durante l'intervento di Alfano a Cortina per cogliere sul suo viso un senso di profonda mestizia. Un po' di gioia potrebbe arrivare nelle prossime ore dal voto del Parlamento su Milanese che metterebbe in un angolo l'avversario storico Giulietto Tremonti.

Resta comunque incerto il dopo-Berlusconi ed è forse per questa ragione che in casa Brunetta si sta valutando molto attentamente la proposta di diventare presidente della Fondazione Ravello. Questa fondazione opera dal giugno 2002 per organizzare il Festival estivo e utilizzare l'Auditorium progettato dal celebre architetto brasiliano Oscar Niemeyer. Ieri è arrivata la notizia che il presidente della Fondazione, Fabio Cerchiai, il 67enne fiorentino presidente di Atlantia ed ex-presidente di Ania, ha lasciato il suo incarico.

Non l'ha fatto con lo spirito polemico che ha portato il sociologo De Masi ed Ermete Realacci a lasciare la Fondazione in dissidio con il sindaco di Ravello, ma il buco deve essere riempito con una personalità di prestigio. Ed ecco spuntare la candidatura di Renatino, che a Ravello si è sposato nel luglio scorso con un matrimonio blindato dalla polizia. Nel piccolo gioiello della costiera amalfitana il figlio dell'ambulante veneto si è costruito tra mille polemiche un buen retiro comprando per soli 65mila euro un'abitazione fatiscente che ha rimesso in sesto con altri 300mila euro.

L'amore per Ravello lo ha portato poi nel giugno di quest'anno a firmare nella cappella di villa Ruffolo un accordo con il comune per cablare la città in nome di quell'innovazione telematica che non è riuscito a introdurre con la sua politica fatta di annunci.

3 - COME MAI PAOLO ROMANI HA DATO BUCA A LI KA SHING, IL MILIARDARIO PADRONE DELLA MULTINAZIONALE HUTCHISON WHAMPOA CHE POSSIEDE L'OPERATORE "3 ITALIA"? RICHIAMO PARTITO DA PALAZZO CHIGI DI NON MANCARE ALLA VOTAZIONE CHE DECIDERÀ LA SORTE DI MARCO MILANESE
C'è un piccolo mistero intorno ai movimenti degli ultimi giorni del ministro ex-Opus Dei, Paolo Romani.

Ieri avrebbe dovuto arrivare a Pechino per incontrare varie personalità e Li Ka Shing, il miliardario padrone della multinazionale Hutchison Whampoa che possiede l'operatore "3 Italia". Secondo alcune indiscrezioni il ministro, che non sembra stracciarsi le vesti per le vicende ben più calde di Termini Imerese, avrebbe dovuto discutere con l'anziano miliardario cinese la vendita della società guidata da Angelo Novari a qualcuno degli altri competitor italiani.

Si è parlato di un forte interessamento da parte di Telecom che avrebbe messo gli occhi su "3 Italia" per frenare i successi di Vodafone e di Wind. Ieri mattina a Pechino hanno atteso invano l'arrivo dell'aereo che dalla Mongolia avrebbe dovuto sbarcare il ministro dagli occhi azzurri. Con una decisione repentina Romani, che sabato ha firmato un accordo nella capitale Ulan Bator con il primo ministro (un politico che ha studiato a Mosca e alla London School), ha invertito la rotta ed è tornato precipitosamente a Roma.

Qualcuno dice che la decisione sia stata provocata dalla voglia di seguire il successo dell'asta per le frequenze che finora ha portato nelle casse del Tesoro 3,4 miliardi. Per altri il cambiamento di rotta di Romani è semplicemente dovuto al richiamo che è partito da Palazzo Chigi di non mancare alla votazione che deciderà la sorte di Marco Milanese.

4 - MEDIO-SCARPARO
Le segretarie del pallido Alberto Nagel, il capo di Mediobanca, stanno confezionando con le loro manine gentili il regalo da offrire domani a Dieguito Della Valle.

Al secondo piano di Piazzetta Cuccia è tutto pronto per consegnare allo scarparo marchigiano il premio che lo porterà a sedere nel Patto di sindacato accanto ad altri 21 soci. È un premio dovuto non solo ai quattrini che Dieguito ha messo sul tavolo questa estate per comprare un altro 1,42% della merchant bank, ma anche per l'abilità con cui è riuscito a mettere fuorigioco Cesarone Geronzi e a tappare la bocca a Bollorè e agli azionisti che hanno assistito inerti alla defenestrazione dell'ex-banchiere romano.

Per il pallido Nagel e per la sua controfigura Pagliaro più che un premio è un atto dovuto di riconoscenza che consente di guardare al futuro senza avere tra i piedi qualche arzillo vecchietto suggestionato dall'idea di creare un polo bancario-assicurativo.

Le voci che timidamente sono circolate ieri sera su un eventuale veto all'ingresso di Dieguito nel cosiddetto salotto buono di Piazzetta Cuccia, non sembrano avere alcun fondamento. Avrebbe più fondamento invece la notizia che qualche socio del Patto, preso da uno scatto di orgoglio, intenda chiedere al pallido Nagel come intende sistemare i conti del 2011 dove la somma delle minusvalenze registrate da Mediobanca arrivava a 660 milioni di euro.

È su questi numeri che si dovranno misurare l'impeto dello scarparo marchigiano e la capacità di quel Nagel che troppo generosamente è stato definito in aprile da "Repubblica" "un piccolo Richelieu".

 

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