DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Direttore,
ho visto, riportato integralmente, sul Suo seguitissimo sito un articolo de "Il Fatto Quotidiano" a proposito di Roma 2020. Per la parte che mi riguarda, ho già inviato una lettera chiarificatrice ai molti errori che ho riscontrato nel pezzo firmato da Marco Travaglio. Penso sia corretto inviarLa anche a Lei con la preghiera, se lo ritiene, di pubblicarla sul suo sito.
Cordiali saluti.
On.le Mario Pescante
- Caro Direttore,
salto sportivamente la solita premessa accattivante dichiarandomi attento lettore del Suo giornale; conoscendoLa da tempo Le rinnovo la mia stima e conto su questa per chederLe quell'ospitalità che considererà doverosa per una replica personale all'articolo che il dr. Travaglio ha voluto riservarmi, lo scorso 15 febbraio, a commento della mancata candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2020.
Ci sono molte motivazioni dietro questa scelta del Governo che da cittadino posso comprendere ma che mi pare rappresenti un sacrificio chiesto allo sport nell'interesse del Paese e una politica di rigore che, oltre a imporre sacrifici agli italiani, li colpisce anche nei sentimenti di quanti sognavano un'Olimpiade e le sue prospettive: di fiducia, di occupazione, di crescita, di rilancio.
Avrà notato, come ho fatto io, che la tesi del Presidente Monti, pur riscuotendo la maggioranza dei consensi nei commenti pubblicati, non è stata supportata da un eccesso di qualunquismo, approssimazione, disinformazione, luoghi comuni che invece sono il territorio del commento di Travaglio che così sintetizzerei: è stato proibito al Comitato del "magna magna" (quanta originalità !) di apparecchiare la tavola dell'abbuffata. Ed ha attribuito a me, tra i commensali, un particolare ruolo.
Devo dirLe che in linea di massima non sono un fan del "giornalismo alla Travaglio", però devo anche dirLe che gli interventi di Travaglio, per quanto volutamente faziosi, sono assai spesso ben documentati. Stavolta no, Non so se le parole sciatteria, disinformazione e simili siano da considerarsi offensive, ma il concetto è quello. Escludo naturalmente la malafede, perché alcune approssimazioni erano davvero a portata di clic: la fretta, dunque? Il sentito dire diventato verità assoluta?
Perché vede, Caro Direttore, per quanto riguarda i mondiali di calcio di Italia '90 e gli interventi sugli stadi, si dà il caso che oltre a non essere stato ai vertici dello sport dell'epoca, non ho svolto alcun ruolo. E comunque vorrei segnalare che gli interventi sugli stadi furono previsti da una legge dello Stato e furono messi in opera non da dirigenti sportivi, ma da autorità e funzionari pubblici. Così come, per inciso, è avvenuto per i recenti Mondiali di nuoto. Comunque per quanto riguarda il mio eventuale "omesso controllo" per i "fatti del â90", tengo a precisare che fui eletto Presidente del CONI tre anni dopo l'evento, nel 1993.
In particolare per quanto riguarda i costi dello Stadio Olimpico, come è stato accertato dalla Magistratura (Travaglio ha un buon accesso agli atti) i lavori sono stati eseguiti prima del '90 e i costi stessi sono dovuti al rispetto di norme ambientali per la copertura dell'impianto.
Veniamo al cosiddetto (e a rigore di sentenza presunto) scandalo del Laboratorio Antidoping di Roma. Il Pubblico Ministero non era Guariniello che non si è mai occupato della vicenda, ma questo non cambia la sostanza delle cose. L'imputazione non consisteva, come con molta fantasia ha indicato Travaglio, nella "distruzione di provette" ma nel mancato esame di alcune sostanze dopanti che non venivano ricercate nei campioni da analizzare, in quanto i tecnici della Federcalcio ritenevano che quelle sostanze non fossero in uso nel calcio perché controindicate per le prestazioni dei giocatori.
Facemmo un'indagine interna, da me voluta, che portò all'adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti del responsabile del laboratorio, dr. Gasbarrone. A questo riguardo vorrei segnalare che gli accertamenti predisposti dalla Magistratura non produssero alcunché e il procedimento si esaurì in fase istruttoria con il proscioglimento di tutti gli imputati e il sottoscritto non fu mai ascoltato dal PM neppure come persona informata sui fatti.
Vorrei esser chiaro al riguardo: l'allora Ministro vigilante sullo sport istituì una Commissione governativa la quale, non avendo rilevato come del resto la Magistratura, responsabilità precise, concluse i suoi lavori preconizzando una ... riforma del Coni! Dopo più di un decennio non ho intenzione di rivangare questa vicenda assolutamente strumentale e strumentata. Ricordo solo che mi dimisi da Presidente del CONI ritenendo che sgombrando il campo (questo era l'obiettivo), avrei evitato un sopruso ai danni dell'Ente sportivo che infatti, dopo le mie dimissioni, ha potuto continuare in autonomia la sua attività .
Per quanto riguarda il mio curriculum politico credo che si fondano insieme, nel ricostruirlo, commenti livorosi e inesattezze che Le indico puntualmente. Mi si definisce, in origine, persona vicina ai Ds: nulla da eccepire e non sarebbe offensivo, ma semplicemente non è vero. Mi sono sempre occupato di sport e quando sono entrato in politica nel 2001 non sono diventato parlamentare di An come riferisce Travaglio (nulla da eccepire e non sarebbe un'offesa) ma sono stato eletto nelle liste di Forza Italia: non ci voleva molto ad accertarsene.
E del mio "riciclaggio al Cio" segnalerei che dopo mezzo secolo dedicato allo sport sono stato nominato membro del Comitato Internazionale Olimpico nella sessione del 1994 a Parigi, nominato nell'Esecutivo durante i Giochi di Torino 2006 ed infine eletto Vicepresidente nel 2009 a Copenaghen, primo italiano a essere chiamato a quella carica. L'anno successivo sono stato nominato Osservatore Permanente presso l'Onu in rappresentanza del CIO.
Un po' di meritocrazia ci sarà pure nell'avere questi "incarichi gratuiti" e non penso che si possa riassumere il tutto in una operazione di riciclaggio.
Mi scusi, caro Direttore, se mi sono dilungato: ma nel chiederLe un ripristino della verità , dopo aver letto la mia storia riscritta tra sciatterie e falsità , era mio compito raccontarLe compiutamente i fatti, a tutela della mia immagine. Non le chiedo la rettifica ai sensi di legge, eccetera eccetera: Lei conosce il mio passato e il mio presente, io conosco la Sua disponibilità ; Le chiedo di restituirmi quel che mi è stato tolto dall'articolo del dr. Travaglio.
Cordiali saluti.
On.le Mario Pescante
Lettera 2
Caro Roberto,
ti devo dare un atroce dolore: don Seppia, don Gallo e il teologo Vito Mancuso rappresentano le tre prove che Dio, purtroppo, non c'è. Alla vista del succitato trio, anche i pii camionisti non vergano più le pietre miliari con la scritta "Dio c'è".
Giancarlo Lehner
Lettera 3
Dago darling, anche se ipocritamente non abbiamo più un Ministero della Guerra, ma solo uno della Difesa, d'ogni tanto qualcosa di tragico ci ricorda che siamo in guerra (quella vera con morti e feriti). Pochi giorni fa, poche righe nascoste dai grandi giornali segnalavano l'uccisione di otto pastorelli afghani da parte delle truppe occidentali esportatrici di democrazia, ora arriva la notizia della morte di tre militari italiani nel paese che non si é lasciato conquistare pienamente né dall'impero britannico né da quello sovietico. Per motivi di censura, mi fermo qua.
Pax vobiscum
Natalie Paav
Lettera 4
Caro Dago,
Il Ministro degli Esteri al "Il Corriere della Sera" di domenica 19 febbraio 2012: "E una iniziativa di sessanta ambasciatori che hanno indirizzato un appello direttamente alle cariche istituzionali" (http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=78882389) . Bene, adesso abbiamo capito perchè proposte di legge di iniziativa popolare con centinaia di
migliaia di firme e referendum approvati da milioni di italiani vengono
ignorati dalla casta. Troppe firme!
minnamor
Lettera 5
Ciao Dago!
Se c`è qualcuno che non ama i Tedeschi e il loro modo di attaccare l`Italia e gli Italiani sono propio io,ma non posso fare a meno di notare le dimissioni del loro Presidente in seguito ad un prestito agevolato? per l`acquisto di una casa.Senza volere pensare male di nessuno mi chiedo,e ti chiedo,caro Dago quanto segue:Vi è stato un perido nel quale tutti i giornali non facevano altro che parlare di una casa di Montecarlo e del sig.Gianfranco Fini,il quale Fini prometteva di dimettersi se...
Ora mi chiedo ,e ti chiedo ,come è finita questa faccanda?Dal momento che nessuno ne parla e dal momento che non ho sentito parlare di dimissioni del sig.Fini semba che lo stesso ( Fini) abbia avuto ragione e quindi non si può nemmeno lontanamente paragonere al Presidente tedesco.Curioso e fiducioso di sapere la fine di questa storia ti saluto cordialmente.
Sebastiano
Lettera 6
In pieno "appecoronamento" generale alla BCE, alla Merkel, Sarkozy, ai governi non eletti, alle repubbliche presidenziali unilaterali, etc,.tutti si accorgono che Celentano non ama essere contraddetto: come se fosse l'unico! Il problema é che, stampa compresa, è stato abolito il diritto di critica e l'obbligo dello "stiamo bene, felici & contenti che i professori universitari stanno lavorando per noi....
a mandolfo (StC)
Lettera 7
Uomini eleganti che dicono parolacce, una bella donna che mostra l'inguine perfettamente depilato con simbolica farfallina colorata tatuata. Gentili signori del Festival di Sanremo, se volete essere veramente originali, liberi da ogni pregiudizio, trasgressivi, proiettati nel futuro, fate dire tante tante trivialità alla donne e fate venire qualche bel giovanotto che mostri l'inguine perfettamente depilato con simbolico serpentello colorato tatuato.
Veronica Tussi
Lettera 8
Mi ricordo l'ultima immagine pubblica di Ceausescu: lui che parla alla folla e la folla che ad un tratto inizia a fischiarlo. Un primo piano della sua faccia che dimostra tutta la sua incredulità ' davanti ad un fatto così' inconcepibile. Stessa espressione che aveva l'altra sera Celentano davanti alle contestazioni del pubblico dell'Ariston. Speravo che scappasse in elicottero dal tetto del teatro e invece ha continuato a concionare...
Gianni
Lettera 9
gentile Dago,
chissà perché questa storia dei militari italiani fermati in India per aver sparato a dei pescatori mi fa tornare alla mente episodi come la tragedia del Cermis o il sequestro di Abu Omar. La prossima volta, prima di criticare il comportamento di stati esteri nel proteggere le "malefatte" dei loro militari all'estero, pensiamoci dieci volte. Tra l'altro il detto "Tutto il mondo è paese" l'abbiamo inventato noi
felipe
Lettera 10
Lungi da me ,come suppone Fabio di Roma ,l'idea di difendere la satira dei "Soliti Idioti" sui gay ,per il semplice fatto che non ho guardato il Festival di Sanremo( non era obbligatorio). La proposta un po' paradossale di dar vita all' "Arcietero" aveva solo l'intento di far riflettere su come può cambiare la nostra società in rapida evoluzione. Che la satira debba attaccare soprattutto il potere ne sono convinto da sempre ,ma essa non può limitarsi solo a questo.
Michele Ianne
Lettera 11
Caro Dago, primarie o non primarie a Bersani è andato il premio della critica.
Passera Trionfante
Lettera 12
Caro Dago, politici tedeschi più onesti di quelli italiani? Balle, è tutto un "Wluff"!
Corda
Lettera 13
carissimo Dago,
mi è difficile spiegare agli amici sudamericani presso cui mi trovo come diavolo sia possibile che in Italia succedano certe contraddizioni. Da una parte nella nostra ridente e ridicola penisola la prostituzione è un reato.Dall'altra c'e' uno spettacolo seguito da mezzo paese -il festival di San Scemo - dove si vedono clamorosi e smaccati puttanesimi.
Qui invece, all'opposto, la prostituzione è legale, ma se una donna prende il sole in topless, la spiaggia grida scandalizzata. Parimenti, vedere in TV la farfallina della Belen, farebbe crollare i ripetitori. Ho provato a spiegare che da noi vige una ipocrisia pretesca, la stessa per cui i preti sono quelli che tutti chiamano "padre", tranne i loro figli che li
chiamano "zio". Lo stesso non vengo capito. Lunga vita alla penisola dei famosi.
Lettera 14
Ciao Dago,
Vedo che anche te stai facendo il gioco di Andrea Ceccherini, che zitto zitto, sta conquistando i mondi che contano.
Qualche giorno fa sono rimasto sbalordito quando ho sentito quanto pesi nelle stanze dove si decide.
Chiedete a Palazzo Chigi, dove ora c'è il mite Monti, quanto lo considerino.
Lo dico per conoscenza diretta, non per sentito dire.
E quanto lo tengano in considerazione i veri padroni del vapore... Ma perchè ?
Di dove nasce tutto questo potere ? Com'è che tutti quelli che contano, in Italia e all'estero, gli girano intorno ? Occhio a non perderlo di vista, perchè questo ci spiazzerà .
Luca 78
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